Dopo la vittoria francese nel campionato francese ad Antibes, il piacentino Andrea Carella torna prepotentemente alla ribalta sulla scena Internazionale. Non basta battere 30 agguerriti concorrenti arrivati da tutta Europa per avere un’opportunità ?

Lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha risposto.

 

1. Finalmente la vittoria nel Trofeo Peugeot. Sensazioni post Antibes ?

Le sensazioni sono tante. Sicuramente una grande gioia, vincere una gara di trofeo 208 Rallycup con i suoi 31 partecipanti ad un rally impegnativo qual’è quello di Antibes mi ha regalato una grande emozione, un sogno che si avvera. Inoltre mi rincuora perchè tutti i sacrifici che io e la mia famiglia stiamo facendo e il duro lavoro che c’è dietro non è stato vano. Infine, la grande soddisfazione di aver raggiunto questi risultati lavorando su me stesso senza alcun aiuto esterno, mettendomi sempre in discussione per cercare di migliorare sempre più.

2. Cosa hanno in più i campionati nazionali francesi rispetto all’Italia ?

Fondamentalmente penso che le gare francesi siano più accessibili a tutte le persone che vogliono passare un weekend diverso, in quanto qualsiasi vettura che abbia le prescrizioni di sicurezza regolari può partecipare. Inoltre la mentalità è molto diversa da quella Italiana, la gente corre per divertirsi ed accelerare il più possibile rispettando tutti gli altri concorrenti ed aiutandosi nel bisogno. Le prove speciali vengono annullate solo nei casi di intralcio o gravi problemi. Il pubblico è sempre numeroso in quanto il Rally è considerato come una festa.

3. Farai mai una gara del wrc ?

 Se farò mai una gara del WRC? Io la farei subito, il problema è che risulta abbastanza inavvicinabile a livello di costi. Inoltre penso che una gara serva a ben poco, bisognerebbe costruire un programma in modo tale da acquisire esperienza utile ad interpretare nel modo corretto delle gare così lunghe.

4. Dopo qualche anno in R2 non sei stanco ?  Vorresti passare a una categoria superiore ?

Sinceramente si, la R2 mi è un po’ stretta e preferirei molto di più poter competere con vetture di livello superiore. Il problema è che già solo con una R2, per poter correre ad alti livelli, ci vuole un budget non indifferente che personalmente non possiedo, di fatti il trofeo 208 in Francia lo vivo gara per gara. Quindi mi adeguo e lascio il cuore in pace cercando di non pensare alle Super 2000 o R5.

5. Chi sono stati i tuoi idoli rallystici ?

I miei idoli Rallystici sono Toivonen, Loeb, Ogier e Neuville.

6. Com’è l’ambiente ed il rapporto con gli avversari nel trofeo 208 ?

E’ un ambiente molto cordiale e rispettoso dove ci si aiuta a vicenda nel caso di bisogno. Per esempio mi ricordo che al riordino di una gara un trofeista era andato al bar a pranzare insieme al suo navigatore. Quando giunge il loro momento di uscire loro non ci sono ancora, presumo abbiano perso la cognizione del tempo. Perciò i concorrenti dietro loro (quindi con un numero più alto) sono corsi a chiamarli mentre altri hanno avviato il motore della loro 208 e alla fine non hanno pagato ritardo, penso non ci sia bisogno di aggiungere altro.

7. Preferisci le medie di velocità più alte come in Francia o più basse come in Italia?

Preferisco assolutamente le medie più alte che ci sono in Francia in quanto, oltre al fatto del divertimento maggiore, è molto più costruttivo.

8. Quest’anno farai qualche altra gara spot in italia ?

Non saprei, il mio obiettivo è riuscire a partecipare a quante più gare possibili del 208 Rallycup in Francia e solo con l’aiuto dei premi forse potrò riuscirci. Rimane perciò ben poco spazio, purtroppo, per altre manifestazioni.

Intervista a cura di Gabriele Rebecchi

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