Il debutto sulla nuova Skoda Fabia R5, la gara di casa, gli amici sulle speciali ecco per i lettori di Rally.it cosa ci ha scritto Luca Hoebling riguardo il Rally Due Valli CIR.

“Sei meno D, in due più A corta taglia”…crack, via una ruota, fine.
Anche quest’ anno il Rally Due Valli è finito anzitempo. Una gara tanto bella quanto, per me, stregata. La scorsa edizione ci siamo fermati sulla seconda PS, quest’anno sulla settima. Un vero peccato perchè io e Mauro stavamo andando davvero bene.
Ma partiamo da un po’ prima. A questo proposito è doverosa una premessa: in questo rally l’unica cosa nuova per noi era la vettura, la nuova arrivata in casa Skoda, la Fabia R5. Sottolineo l’ unica perchè a correre con il team Skoda Motorsport Italia abbiamo iniziato alla fine dello scorso anno. Ragione per cui il fatto di trovarsi a correre in una squadra ufficiale nella gara di casa non ha rappresentato un fattore emotivamente pressante. Attenzione ragazzi, perchè mi dovete lasciar fare una precisazione, cioè che stiamo parlando sì di una realtà sportiva e commerciale ma prima ancora di amici di vecchia data coi quali ci si incontrava, e ci si incontra tuttora, spessissimo anche al di fuori delle gare per stare un po’ in compagnia. Prima durante e dopo, la sensazione è sempre quella di trovarsi con chi, quando hai iniziato a correre, si è fatto in quattro nel farti assistenza per la passione e per la soddisfazione di vederti arrivare a fine rally. Gli amici sono gli stessi ma l’accresciuta professionalità adesso si misura in ogni dettaglio. Specializzazione e divisione dei compiti; competenze di elevato livello. In ogni momento, in ogni parco, quasi non ti accorgi che stiano lavorando sulla tua macchina perchè nessuno corre a destra e a manca a cercare questo o quell’attrezzo o particolare, nessuno urla, nessuno si agita. Quando arrivi all’ assistenza due parole per spiegare nel dettaglio al tecnico addetto se e quali problemi tu abbia e poi tiri un attimo il fiato per fare il punto della situazione con il direttore sportivo – c’è anche quello!! – prima di ripartire. Come si dice adesso: tanta roba.
Bene, a questo punto la gara. Per farla breve dirò solo che quest’anno abbiamo corso fino al San Marino con la Fabia Super 2000, proprio quella utilizzata da Umby fino al Targa Florio; avrebbe dovuto essere così anche a Verona ma l’arrivo della gemella R5 ha fatto si che si potesse correre con quest’auto con una gara di anticipo. Preparazione per la gara come sempre ma stavolta sono riuscito ad usufruire di una quarantina di km di test, qualcuno in più rispetto al solito. Questo ha permesso di trovare un buon setup sopratutto per l’assetto della vettura.
La presentazione delle due auto la settimana prima del rally ha visto un gran numero di visitatori, segno che l’interesse del pubblico ci sarebbe stato. Durante ogni assistenza se ne è avuta la conferma. Le tre macchine del team, Paolo Strabello era il terzo pilota schierato con la Super 2000, hanno attratto costantemente l’attenzione dei frequentatori del parco. In certe situazioni devo dire che sentirsi in vetrina emoziona moltissimo ma fa tutto sommato piacere: ufficiale per un giorno. Il giorno della gara arriva sempre molto prima di quanto si pensi e stavolta non ha fatto eccezione. Quattro giri di shakedown in miglioramento costante senza alcun problema il venerdì mattina e poi aspettiamo il pomeriggio per partire verso una passerella in Piazza Brà prima della prova delle Torricelle.
Le “Torricelle” costituiscono un colle che separa a grandi linee la zona Est da quella Ovest di Verona. Per un veronese percorrerle in prova speciale rappresenta una libidine non troppo sottile. Un mare di pubblico. Come in un rally di trent’anni fa. A fine prova ero convinto di non avere combinato niente di buono anzi di avere guidato piuttosto male, ma il quinto tempo dietro a Perico non sembrava così orribile.
11
Sebbene il test avesse giovato, si trattava di prendere ancora la misura sulle prestazioni dell’auto, della cui velocità non sempre ti rendi conto sino al momento di frenare. Sabato mattina pronti-via per la “Porcara” che, visti i precedenti dello scorso anno, completiamo cauti ma non troppo mantenendo la posizione in classifica. Lo stesso dicasi per le altre prove fino al secondo passaggio sulla “Porcara” dove un piccolo inconveniente ad inizio prova ci fa perdere una posizione in assoluta. Poco male, il gap non era incolmabile ed abbiamo deciso di provare a riprenderlo dalla prova seguente, la “Ca’ del diaolo”. Io credo che voi tutti che leggete abbiate ogni tanto una giornata in cui siete particolarmente “in palla”, “sul pezzo” o chiamatela come volete. Sabato 10 ottobre era una di quelle. Durante la settima prova ogni intermedio diceva che eravamo in netto miglioramento. Senza dircelo eravamo convinti che quella sarebbe stata una delle “prove della vita”, una di quelle che ti riescono così ogni tot anni. Purtroppo dopo la metà prova, all’inizio della salita verso Vestenavecchia siamo arrivati un po’ troppo larghi sul primo tornantone sinistro, colpo di “leva troppo grassa”, come l’ha correttamente definita un caro amico, e tocchiamo col posteriore destro il muro all’esterno curva. Non grandi cose ma sufficienti per non farti ripartire. Non era opportuno proseguire. Anche quest’anno una delusione. Spero che le prossime gare vadano meglio.

Ringrazio tutti i ragazzi del team Skoda, tutti gli amici che ci seguono con trepidazione ogni gara, e voi amici lettori che avete avuto la pazienza di arrivare fino a questa riga. Un caro saluto ”

Luca Hoelbling

4142

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.