Paolo Andreucci, Anna Andreussi (Peugeot 208 T16 R5 #1)

Leadership conquistata dal primo impegno cronometrato di ieri e mai più lasciata, volando sicuri verso il nono titolo tricolore. Ai posti d’onore Perico e Basso.

Doccia fredda già ieri nelle prime battute per il veronese Scandola (Skoda Fabia R5), fermo per incidente e riammesso oggi con una forte penalità.

Tra le vetture storiche del 2°° Rally Alpi Orientali Historic vittoria per il siciliano Domenico Guagliardo (Porsche 911).

Il 51° Rally del Friuli Venezia Giulia, svoltosi tra ieri ed oggi nelle valli del Natisone e del Torre, sesta delle otto prove del Campionato Italiano Rally, ha di nuovo visto il successo di Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, con la Peugeot 208 T16 R5 ufficiale.

E con la loro vittoria, la gara organizzata dalla Scuderia Friuli ACU, ha di nuovo assegnato il titolo di Campione d’Italia andato appunto agli ufficiali di Peugeot Italia, che porta così a nove gli allori conquistati. Andreucci ed Andreussi hanno rivinto la gara per la quarta volta, siglando quindi un poker che gli ha consentito di proseguire a segnare emozionanti pagine di storia sportiva, stavolta con due gare al termine della stagione (Roma e Verona).

Già ieri, piazzandosi in testa alla corsa dalle prime battute di gara, Andreucci aveva dato segno di voler dominare e così ha fatto, concedendo ben poco alla concorrenza. Concorrenza che ha cercato di limitare il passivo, pur non essendo esente da problemi di varia natura. Il primo dei delusi è stato l’ufficiale Skoda Italia Umberto Scandola, con la Fabia R5, fermo già ieri durante la seconda prova per incidente e riammesso per la seconda tappa con notevole penalità, cercando di rimanere aggrappato – vanamente – alla corsa per il titolo 2015. Chiusa la pratica Scandola, Andreucci si è ben guardato dagli attacchi del bergamasco Alessandro Perico in coppia con Turati (Peugeot 208 T16 R5) e dalla Ford Fiesta alimenta a GPL di Giandomenico Basso e Lorenzo Granai. Problemi, nel finale della prima tappa per Perico, andato in testacoda (PS 5) per la cui causa ha perso circa 15” ed anche per Basso, rallentato di circa 30” sulla quarta prova da una panne elettrica.

Anche oggi la gara ha offerto altri momenti “caldi”: con Andreucci che ha guardato tutti dall’alto senza forzare, l’attenzione si è spostata sul duello Perico-Basso, durato però il lasso di tempo di una sola prova. Basso, avvicinatosi di due decimi a Perico, secondo in classifica, ha gettato tutto al vento durante la settima prova, la nuova “Mersino” per una foratura con la quale ha perso circa 4’, di fatto ponendo fine alla corsa per il titolo, spianando la strada ad Andreucci.

Andreucci dunque ha vinto gara e Campionato, la seconda posizione finale è andata in mano a Perico, che come lo scorso anno (quando finì terzo) ha confermato il suo particolare feeling con i tracciati friulani. Terzo quindi Basso, che ha concluso sensibilmente staccato dagli altri due.

Quarti assoluti, primi anche della Mitropa Cup, i tedeschi Koessler-Hoffmann, con una Subaru Impreza Sti Gruppo R. Affezionati da tempo alla gara udinese, hanno corso una gara pregevole, sempre ai vertici, pur con difficoltà ai freni per tre quarti dell’impegno, siglando costantemente riscontri cronometrici importanti se raffrontati ai colleghi italiani che hanno certamente più dimestichezza e feeling con le strade del Friuli.

Completano la top five Rossetti-Chiarcossi, con la loro Renault Clio R3T. I pordenonesi, primi anche tra le due ruote motrici, sono risultati anche primi nella corsa tricolore “produzione” oltre che nel Trofeo Renault Clio ed il risultato, nella sua interezza, conferma l’ampio valore che li ha incoronati da tempo tra i migliori rallisti italiani di sempre.

Sesta piazza per un altro equipaggio straniero, anche in questo caso tedeschi, Gassner-Thannhaeuser (Mitsubishi Lancer Evolution Gr. R), i quali hanno riconosciuto l’estrema difficoltà a trovare il ritmo giusto con le prove speciali della gara. Settimi ed ottavi nella generale finale altri due driver di oltre confine, lo sloveno Humar (Renault Clio R3T) ed il magiaro Puskadi , con una Skoda Fabia S2000, mentre la top ten è stata acquisita (nono assoluto) anche dal romagnolo Simone Campedelli, fermatosi nella prima tappa per un problema di alternatore alla sua Peugeot 207 S2000, poi riammesso oggi con penalità. Decimo il norvegese Veiby, con una Citroen DS3 R3.

Solo diciottesimo sotto la bandiera a scacchi Scandola, mentre il Suzuki Rally Trophy è andato nelle mani del veneto Uliana, su Vallino e Rao.

L’ALPI ORIENTALI HISTORIC AL SICILIANO GUAGLIARDO

Per quanto riguarda le vetture storiche, il celebre “Alpi Orientali Historic”, che ha festeggiato i venti anni, la vittoria assoluta è andata siciliano Domenico Guagliardo, con alle note Rossini (Porsche 911 SCRS). Vincendo sei delle undici prove speciali, andando in testa alla competizione alla fine della prima tappa, dopo la foratura accusata da “Pedro” che lo ha privato della leadership, portando al debutto la Porsche 911 SCRS in versione Gruppo B, “Mimmo” Guagliardo si è aggiudicato anche il 4. Raggruppamento.
A sorpresa si sono secondi piazzati l’ex di F1 Erik Comas e Fabrizia Pons, dopo l’inaspettato ritiro di Marco Bianchini per una “toccata” nel corso dell’ultima prova speciale, che ha vanificato le belle e vincenti prestazioni realizzate in tre frazioni cronometrate e lungamente secondi assoluti alle spalle dell’equipaggio siciliano che.
A bordo della Lancia Stratos, il pilota francese e la navigatrice torinese, al rientro dopo l’infortunio del Rally Sanremo, hanno fatto loro anche il 3. Raggruppamento e della gara valida per il Trofeo Rally ’70, per la quale classifica assoluta erano in lotta con la coppia lombarda della Piacenza Corse, Nicholas Montini e Romano Belfiore, qui ritirati per problemi tecnici alla Porsche 911 Rsr quando erano quarti assoluti e primi del 2. Raggruppamento.
Al terzo posto assoluto i veneti Paolo Baggio e Flavio Zanella, su Lancia Rally 037, autori di una grande gara in rimonta dalla settima piazza assoluta, coronata con il piazzamento sul secondo gradino podio del 4. Raggruppamento.

Ed una top five assoluta tutta “Tricolore”, con Paolo Pasutti e Giovanni Battista al quarto posto assoluto vincendo il 2. Raggruppamento con la Porsche 911 Rsr, e Rino Muradore in coppia con Enrico Cherchi quinti e secondi del 2. Raggruppamento, vincendo la classifica delle vetture di Gruppo 2, con la Ford Escort RS 1600.

Oggi è partita anche la sfida per il Trofeo Rally Nazionali di 3^ zona a coefficiente 2,5 (TRN), che ha visto al via 27 piloti. Le schermaglie sono state per Cescutti (Ford Fiesta R5), per l’acclamatissimo locale De Cecco (Skoda Fabia S2000) ed anche per Righetti (Peugeot 208) e Vellani (Peugeot 207 S2000).

La gara ha registrato un nuovo successo sia organizzativo che di pubblico. Numerosi i commenti di apprezzamento da parte dei piloti, degli addetti ai lavori ed anche dal pubblico, l’aver cambiato in ampia parte il percorso ha voluto dire nuovi stimoli e nuovi spunti agonistici, gioie per un’organizzazione che sa guardare lontano, che pensa sempre e comunque l’evento come promozione d immagine dell’affascinante territorio friulano. Quest’anno è stata anche più forte che mai la sinergia con le Amministrazioni pubbliche, a titolo di esempio, i 12 Comuni attraversati dalla gara (Attimis, Cividale, Faedis, Grimacco, Prepotto, Pulfero, Savogna, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Stregna, Torreano, Udine) si sono uniti negli intenti di proseguire in questa grande idea.

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