Evento: Janner Rallye
Equipaggio: Andrea Polato-Andrea Gabriele
Auto: Nissan Micra gr. N (Polato Motorsport)

Di seguito il racconto di Polato-Gabriele allo Janner 2015:

“Se ci fosse un paradiso dei rally, questo si chiamerebbe sicuramente Janner Rallye. Una città, Freistadt, che fa festa attorno alla corsa; percorso lungo, impegnativo e bello; tanto pubblico appassionato e caloroso; organizzazione impeccabile. E quest’anno c’è stato il regalo più grande, la neve, caduta abbondante prima e durante la gara.

Per noi la festa è iniziata già arrivando al ritiro del radar, vedendo tutto ricoperto di bianco. Quindi le ricognizioni sono state un vero spasso e l’unica nostra preoccupazione era che le temperature non si alzassero e non venisse la pioggia a portarci via “il giocattolo bianco”. Ma questo era proprio l’anno buono. Infatti, l’ultimo giorno di prove, mentre attendevamo il buio per fare l’ultimo passaggio su Bad Zell, inizia una nevicata che terminerà solo la sera del primo giorno di gara.

Neve su neve, quindi, a ricoprire quei pochi tratti di strada che ancora non lo erano. Come a Pierbach, teatro della prima prova speciale, che nei giorni precedenti era praticamente secca.
Proprio Pierbach è uno dei pilastri della corsa austriaca: ti mette sempre addosso una grande ansia, ti accorcia il respiro, ti azzera la salivazione, perché è la prima PS, lunga 19 km, ma soprattutto per quei due tornanti vero la metà. Lì ci sono centinaia di persone, che ricoprono i versanti di quelle due colline, con le loro bandiere e le loro trombe. Hai la sensazione che tutti gli spettatori siano lì. Allora non puoi sbagliare quelle due curve, non puoi passare piano, devi solo fare le migliori spazzolate che hai nelle mani e nei piedi. Anche se hai solo un Nissan Micra gr. N. Così ti lanci in quel breve rettilineo, subito inizi un “pendolo” e intanto la folla inizia a urlare e suonare, il rumore fuori cresce: significa che stai facendo un bel traverso. Poi viene il secondo tornante, lì attaccato. Il fragore ci segue come una ola: anche il secondo è andato bene, esame superato. Proseguono la strada, le note, il rombo del motore, ma nel nostro cervello resta sempre il suono di quei due tornanti.
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Le prove speciali si susseguono. Il divertimento continua, cresce e tiene lontana la stanchezza. Sembra che anche l’auto si diverta, mai dritta, nemmeno in rettilineo. Arriva la sera e viene il turno della PS Schönau, con quella sua inversione che sembra di essere sulla cima del Turini: anche qui moltissimo pubblico, fuochi d’artificio, la curva illuminata a giorno e perfino un altoparlante con i commenti di uno speaker. Uno spettacolo speciale è obbligatorio, ma qui è più difficile perché è una inversione in salita: la ripartenza con la Micra richiede sempre qualche secondo. Così arriviamo come una fucilata, facciamo un bel traverso in ingresso e poi stiamo a gustarci applausi e trombe del pubblico mentre l’auto e le gomme si prendono i loro tempi per ripartire.
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Il secondo giorno di gara si apre con un po’ di sole che rende il panorama meraviglioso, tanto che filmiamo col telefonino qualche tratto di trasferimento “da portare a casa” (no, non usiamo la GoPro per fare video, perché troviamo troppo autoreferenziale e noioso farsi i camera car).
Affiora un po’ di tristezza, perché è l’ultimo giorno, ma alla prima curva se ne va. Ci sono comunque 8 prove speciali, con un giro da 60 km senza assistenza e i due passaggi sulla lunga Bad Zell.

Ci lanciamo quindi a giocare con la neve, a sciare con la Micra tra le curve, a fare il pelo ai paletti segna neve (che ci mutilano i due specchietti) e alle balle di paglia (ne abbiamo sfregiate tre con i moncherini degli specchietti). In una inversione arriviamo già storti parecchi metri prima ed abbiamo la sensazione di avere fatto un record di percorrenza intraversati con una trazione anteriore. Il fragore del pubblico pare confermare.
Con questo spirito affrontiamo la Arena Königswiesen. Come dice il nome stesso, è una sorta di teatro da rally. Qui c’è una destra molto spettacolare, alla fine di un lungo rettilineo, dove bisogna fare un bel numero. L’eccesso di entusiasmo ci porta a mettere troppo il muso dentro curva, che ci risucchia e scatena uno tsunami di neve … fuori e dentro l’auto, perché i finestrini erano aperti per salutare il pubblico :-) Il dio della neve però è con noi e ci accompagna fuori dalla curva senza perdere troppo tempo ed evitando un paio di arcigne rotoballe.
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Pochi metri dopo la sorte ci presenta il conto: al secondo passaggio della Arena si stallona l’anteriore sinistra e dobbiamo fermarci in prova per cambiare la gomma. Lasciamo lì 6 minuti e i sogni di podio. Per fortuna non siamo venuti in Austria per i trofei: impossibile per noi competere in classe con auto gruppo A con 2000 di cilindrata. Ci accontentiamo di essere stati così vicini al terzo posto fino a quell’inconveniente.

Un ultimo passaggio a Bad Zell prima dell’arrivo. 23 km di suspance. Fuori e buio. Pochi spettatori in prova, ormai. In caso di errori sarebbe difficile tornare in strada senza “la compagnia della spinta”. Decidiamo ugualmente di farci un regalo e corriamo alla nostra maniera, come se fosse la prima PS. Vogliamo divertirci fino all’ultimo e così sarà fino al controllo stop.
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Ora ci aspetta il palco di arrivo, con gli amici dell’organizzazione e tanta gente. Salutiamo tutti indossando il nostro cappello dotato di barba, che ci fa somigliare a Conchita Wurst, e con un botto di coriandoli che facciamo esplodere dall’abitacolo. Il palazzetto gremito ricambia con il suo caldo applauso. Non poteva esserci miglior congedo per questo Janner 2015. E stiamo già pensando alle coreografie per il 2016!”
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