Puntare in alto. Al cielo. L’unico limite, per chi sogna in grande. Un’occhiata al compagno di mille battaglie al tuo fianco. Countdown. Via. Si sale, l’aria cambia, la strada si stringe, le nuvole sembrano vicine, le case appaiono piccole come Lego, i tornanti, gli strapiombi, i guard rail, il traguardo, la felicità. Si perché affrontare la scalata al monte Pennino vuol dire essere felici. Come sanno bene i piloti, gli spettatori e gli addetti ai lavori che sognano di ritrovarsi tutti a Nocera Umbra nel weekend del 4 e 5 ottobre per una ennesima grande edizione del Nido dell’Aquila. La manifestazione organizzata dalla PRS Group di Oriano Agostini è pronta a mostrarsi ancora una volta per quello che è sempre stata: un evento pieno di fascino ed adrenalina. La “Pikes Peak” italiana, la “Corsa degli Angeli” in salsa tricolore è certo un percorso che si ispira alla più blasonata (e lunga) scalata del Colorado, ma per certi versi non può più essere veramente accostata a tale monumento del motor sport, perché adesso la gara USA si è convertita al più asettico ed industriale asfalto, mentre la nostra “Corsa verso le nuvole” si districa ancora lungo un serpente bianco fatto di pietre, lapis ed aggregati minerali di vario genere e dimensione. 9 km da fare tutti d’un fiato in uno scenario naturale incontaminato fino a raggiungere i tanto agognati 1500metri del monte Pennino, rilievo che segna il confine tra Marche ed Umbria. Una corsa che sale, quindi, ma anche una corsa che rinasce. Si perché dopo l’annullamento dell’edizione estiva, il Nido dell’Aquila è stato riproposto in questa versione di inizio autunno come evento di apertura e prima prova del Challenge Raceday Ronde Terra, la fortunata serie ideata da Alberto Pirelli che intende preservare quella specie in via di estinzione che è il pilota “terraiolo”, affamato di strade bianche e di rocce.

 

“Un nome, una garanzia”; a sentire i piloti il Nido dell’Aquila è sempre il Nido dell’Aquila, un appuntamento immancabile che non perderà mai il suo fascino; ed infatti i grandi nomi non si sono fatti aspettare e sono ben visibili nell’elenco dei 54 iscritti, una buona cifra, da moltiplicare per 3 se si tiene conto della qualità di equipaggi e vetture. Ma andiamo per ordine: con il numero 1 aprirà le danze Mauro Trentin, il due volte campione del Trofeo Rally Terra, affiancato da Alice de Marco alle note, a bordo della Peugeot 208 T16, l’ultima arma del Leone. Lo seguiranno da molto vicino una pattuglia di agguerrite WRC,capitanata da Luca Bertin su Citroen C4; l’unica berlina della casa della doppia spiga dovrà affrontare un plotone di Ford Focus guidate da tre gentleman driver di rilievo: Luciano Cobbe, Mauro Spagolla ed il rientrante Maurizio Ferrecchi, campione del Trofeo Rally Asfalto nel 2002. Come se non bastasse (e non basta mai) alle auto che concorrono per l’assoluta si aggiungerà la pattuglia delle potenti tre volumi jap appartenenti alla classe R4, con in testa l’inossidabile Valter Pierangioli, il pluridecorato Pucci Grossi ed il patron della serie Raceday Alberto Pirelli, anche lui “rapito” dal fascino del “Nido”. Più anziane ma non meno spettacolari, le quattro ruote motrici di gruppo N sono pronte a sparare ciottoli in ogni direzione; in questo ennesimo sciame di vetture del Sol Levante faranno la loro comparsa il finlandese Teemu Arminen (Subaru Impreza), Francesco Fanari ed il forlivese Andrea Succi, recente vincitore del Rally dell’Adriatico. Occhi puntati anche sulle più piccole 2 ruote motrici con la lotta per la leadership del fiorentino Alessandro Landini, a bordo della Suzuki Swift 1600, mentre in classe R1 si assisterà al debutto nazionale della Citroen DS3, con due esemplari affidati rispettivamente alle sapienti mani di Lorenzo Della Casa e Giuseppe Guaita.

 

Il Nido dell’Aquila, pur cambiando formalmente la sua carta d’identità da cronoscalata a Rally Ronde, conserva con gelosia il proprio quartier generale in quel di Nocera Umbra, nello specifico nei pressi del Palazzetto dello Sport (zona San Felicissimo), dove oltre alla Direzione di Gara ed alla sala Stampa, saranno ospitate le operazioni di riordino ed assistenza negli intervalli compresi tra le 4 speciali in programma. Si inizia come di consueto sabato 4 con le verifiche sportive e tecniche a partire dalle ore 8 e 30 a cui farà seguito lo shakedown delle ore 11 e le ricognizioni autorizzate, previste dalle ore 14 per un massimo di 3 passaggi. A quel punto, sul calar della sera, le vetture si muoveranno per presenziare alla partenza in Piazza Umberto I. Chiusa la giornata di sabato, la carovana dei terraioli aprirà la domenica con l’uscita dal Riordino per dare subito dopo il via alle ostilità lungo il temibile e meraviglioso percorso di terra, adrenalina e sudore che sancirà i primi verdetti relativi al campionato Raceday Ronde Terra.

 

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