Oltre alle interviste apriamo la sezione dei racconti e visto che questo fine settimana si correrà l’Alpi Orientali (Friuli) quale occasione migliore per sentire “Bobo” parlare di questa gara che corse con Emanuele Sanfront nel 1975 su Fiat 124 Abarth (foto).

“La notte sta finendo e la P.S. N.8 è terminata da pochi minuti. Tengo bassi i giri mentre scivoliamo tra queste abetaie disperse nel cuore della Carnia , voglio far respirare il motore di questo purosangue d’acciaio così prezioso e indispensabile. Anch’io sto asciugando i capelli madidi di sudore dopo aver tolto il casco. Non abbiamo fatto commenti terminata la prova. Non ce n’era bisogno , sappiamo di essere andati molto forte. L’unico rito è quello di Emanuele che dice : “ Marlborina ? “ La domanda è oziosa e superflua , ma fa parte di quella liturgia senza senso che è componente essenziale del gioco. La Marlborina dopo la speciale è 100 volte più trascendente di quella dopo una scopata. Il chiarore dell’alba che avanza è impercettibile e sfumato, ma dopo una notte di tregenda per la fatica e la tensione a causa di una pioggia battente , l’arrivo del giorno accende il cuore. C’è un lungo rettilineo ed una piccola baita/bar con la luce accesa. Mi fermo anche se 20 km. più in là abbiamo una mega assistenza dotata di tutti i conforts , ma non me ne frega niente ,ho voglia di stare qualche minuto per i cazzi miei , fuori dalla bolgia di questo carrozzone itinerante. Emanuele borbotta qualcosa ma si sa il pilota deve guidare e non prendere iniziative. Spengo il motore e scendiamo , la pace nella quale improvvisamente mi immergo è improvvisa e paradossale. Chiudo gli occhi e respiro forte con questo nasone impegnativo , percependo immediatamente quel coacervo di profumi di erba bagnata mista allo stallatico , al mugo e alla resina di pino che non lasciano dubbi sul posto in cui ci troviamo . Entriamo stirandoci e il proprietario più tagliaboschi che barista ci chiede : Chi siete? Rispondo : “ Cambiaghi/Sanfront “ ! Resta per qualche interminabile frazione di secondo sorpreso ed esclama : Dio ….. !!!! “ Cambiaghi e Sanfront ??? ed è a questo punto che scoppio in una irrefrenabile risata pur se barbaramente irriverente, ma le bestemmie dei veneti e dei toscani hanno su di me un effetto comico devastante, perché hanno al loro interno una naturale ingenuità ed una totale mancanza di volontà di offendere , che , a mio avviso ,ne ride anche il destinatario finale da qualche parte di questo immenso universo. Ricordo a questo proposito la grande figura di sacerdote che ho avuto la fortuna di conoscere , Padre David Maria Turoldo che aveva tra le sue grandi passioni la montagna e che soleva dire “ Le bestemmie degli Alpini non salgono in cielo .” L’oste vuole 2 autografi , ci fa i 2 caffè e si rifiuta di essere pagato , poi ci saluta abbracciandoci con lo sguardo intriso di un affetto che non ha bisogno di parole. Fuori è silenzio, rotto solamente dal lontano brontolio del motore di un altro concorrente , ci sediamo sul gradino esterno e riparte la fumata post caffè che ha la stessa valenza di due pastiglie di vitamina C per due ammalati di scorbuto. Le armate della “luce“ stanno silenziosamente ma inesorabilmente scacciando “le tenebre“ e sulla valle appena sopra l’orizzonte Venere splende come un Generale che sta coordinando l’attacco. “Bobo dobbiamo andare !“ La voce di Emanuele mi riporta sul pianeta. Salgo in macchina e accendo il motore che allegro e riposato sembra dire: “ ma dove cazzo siete stati ? “. Sta arrivando un concorrente, aspetto che passi e mi accodo come un ciclista che prende la scia del battistrada ; spengo i fari e lo seguo come un automa, poi prima di staccare la mente ed isolarmi ringrazio il “PADRE“ per il trionfo di gioia, di emozioni e di natura che ci sta intorno, ma non senza prima rivolgere uno sguardo benevolo al mio compagno che appoggiata di sbieco la testa sul sedile ha chiuso gli occhi e si è addormentato inseguendo il suo sogno.”

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