Purtroppo il dietrofront è arrivato dalla federazione stessa che ha preferito utilizzare i soldi investendoli nei giovani talenti nostrani. Non è nostro compito dire se sia giusto o sbagliato, comunque non presentare neanche un italiano alla griglia di partenza del Wrc (salvo apparizioni di Campedelli e Bettega) non è una mossa intelligente. E’ inutile coltivare i talenti senza avere frutti a livello europeo, perciò diventa giustificabile la scelta della Fia che esclude l’ Italia dal Wrc (solo nel 2010).
Per quanto riguarda Galli la speranza è di rivederlo su un sedile al più presto rivalutando campionati (Irc, Cir, Tra) che magari fino a poco tempo fa avrebbe escluso a priori.
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