Dopo le avverse condizioni meteo dello scorso anno, questa volta anche la pioggia ha voluto godersi lo spettacolo della terza edizione del Rally Ronde del Soave e Durello, aspettando di far sentire la sua leggera presenza solo quando le vetture erano già in parco chiuso a fine gara.

Uno spettacolo sportivo che ha entusiasmato prima di tutto gli stessi equipaggi al via, con sincere parole di elogio al termine di una corsa che ha visto le vetture da rally tornare sulla storica prova speciale di Roncà dopo quasi trent’anni, quando allora passava da quelle parti il Rally Due Valli.

Una scelta quella degli organizzatori che ha premiato sia gli entusiasti piloti per un tracciato definito “duro, selettivo ma molto divertente” che il pubblico che ha beneficiato di uno show rallystico di quelli che riscaldano e alimentano la fiammella della passione.

Questo è successo grazie anche ad un parco partenti che raccoglieva oltre a validissimi piloti di caratura nazionale al via per dei test in attesa di essere protagonisti nei campionati nazionali più importanti, che soprattutto un parco vetture tra i più eterogenei: dalle “astronavi” dei due futuri contendenti al podio, fino alle storiche ma sempre vive nei cuori Porsche 911, passando per un arco di vent’anni di tecnica automobilistica applicata ai rally di alto livello.

Dopo la soddisfazione prima ancora del via, con ben centoventi equipaggi che hanno inviato la loro richiesta di partecipazione all’organizzazione della Play Sport e superate le verifiche tecnico/sportive del venerdì, ai nastri di partenza del sabato mattina sono state 115 le vetture che sono passate come oramai da tradizione da Soave per poi affilare le armi sui quattro passaggi della prova speciale di Roncà.

Fin dal primo giro si capivano e definivano i valori in campo, con Sora e Sossella che avevano subito un passo imprendibile per gli avversari, ma con l’incognita che per l’ennesimo cambio di regolamento, in questa Ronde erano validi tutti i passaggi e perciò ogni errore si pagava caro.

Il primo acuto andava a Sossella, nonostante il vicentino lamentasse problemi di assetto alla sua Subaru, seguito a soli cinque secondi da Sora che prendeva “le misure” alla sua Focus in quanto era la prima volta che la utilizzava in gara. Dietro di loro un velocissimo Sciessere in grande forma dimostrava che le qualità di un pilota fanno ancora una grande differenza quando è il momento di guardare il cronometro, mettendo la sua Renault Clio R3C fin da subito davanti a vetture sulla carta ben più accreditate di occupare quella posizione. Tra i piloti di casa attesi nei piani alti della classifica, alle spalle dei primi tre Patuzzo denunciava grossi problemi di gomme, mentre i fratelli Gaspari probabilmente compromettevano subito una buona posizione finale (non certo lo spettacolo offerto) a causa di un testacoda che gli causava una notevole perdita di tempo.

Andava peggio all’attesa Proton Satria Neon di Acerbis, subito uscita di scena a causa di un escursione nelle vigne sul finire della prova speciale.

Il secondo passaggio segnava probabilmente la rincorsa al podio, con Sossella che perdeva tempo preziosissimo a causa di un testa coda con la sua Subaru, denunciando da un Sora vincitore della speciale, ben 52 secondi di ritardo. Dietro il pilota bergamasco si piazzava un combattivo Veronesi, libero finalmente dalle vetture più lente che gli partivano davanti che lo avevano attardato al primo giro, seguito da Sciessere, da un Gaspari in gran rimonta e da un Grazioli sempre ai piani alti alla sua prima uscita con una Super 2000. Attardato Patuzzo a causa di un testacoda che gli faceva anche spegnere la vettura.

Chi però pensava che la lotta ma soprattutto lo spettacolo per la vittoria fosse già finita a metà gara si doveva ricredere subito: questa volta era Sora che lasciava all’avversario secondi preziosi, sempre a causa di un testacoda come a Sossella precedentemente e questa volta lui il vincitore di prova, il vicentino accorciava le distanze dall’avversario arrivando dopo la terza speciale a soli sei secondi dal bergamasco. Dietro i primi si piazzava il “solito” Sciessere, seguito da Veronesi ancora alle prese con gli avversari più lenti davanti nonostante i due minuti di vantaggio dati dalla direzione gara, e le spettacolari Peugeot 306 Maxi di Gaspari e Grillo autrici addirittura del medesimo tempo di prova al decimo di secondo!

Si arrivava così sull’ultimo tratto cronometrato con i giochi per la vittoria ancora aperti: Sossella cercava di sfruttare al meglio la sua velocissima Subaru Impreza, vinceva la speciale di due secondi, non sufficienti per impedire a Claudio Sora di andare a vincere la sua seconda gara in carriera. “Sono felicissimo di questo risultato – esordiva il pilota bergamasco – soprattutto tenendo presente che la vettura è arrivata tre giorni fa dall’Inghilterra, questa era una gara test in previsione della mia partecipazione al campionato IRC, dove ritroverò anche Manuel Sossella, diciamo che questa bella battaglia è un anticipo di quello che ci aspetta per la stagione cha va a d iniziare.”

Soddisfazione anche da parte di Sossella, nonostante la vittoria sfuggita di mano, anche per lui una gara test molto utile che gli ha consentito di prendere confidenza con una vettura molto competitiva ma non certo facile da portare al limite.

Meritatissima terza piazza finale per il vicentino Eddie Sciessere navigato dal concittadino Luca Baù, sempre velocissimo, autore di una gara senza sbavature con una Renault Clio R3C provata tra l’altro poco, di certo una buon biglietto da visita per la sua probabile partecipazione al Campionato Italiano Rally con la Ford Fiesta Super 2000.

Ottima quarta piazza per i bresciani Luca Veronesi e Anna Boscain, posizione che forse avrebbe potuto essere migliore se non avessero perso tempo prezioso in avvio di gara a causa dei concorrenti più lenti che hanno dovuto sorpassare all’ inizio. Soddisfatto anche l’emiliano Silvino Grazioli (con alle note Antonio Vanini), quinto assoluto alla sua prima uscita con la Peugeot 207 Super 2000.

Sesti, e primi dei piloti di casa Nicola Patuzzo ed Alberto Martini, autori anche del terzo tempo di prova sull’ultimo tratto cronometrato, ma purtroppo fuori dai piani alti a causa del tempo perso in avvio di gara a causa di problemi di assetto e gomme alla loro Peugeot 206 WRC. Alle loro spalle bella la lotta tra i bresciani Grillo-Pedretti settimi, ed i fratelli Gaspari entrambi al via con le sempre “cattive” e pungenti Peugeot 306 Maxi, con i fratelli veronesi che sicuramente avrebbero potuto puntare ad una posizione migliore se non avessero perso tempo prezioso sul primo tratto cronometrato. Da segnalare infine la quattordicesima posizione assoluta del bresciano Massimo Bettoni con la “piccola” Peugeot 106 di Gruppo A, e la vittoria tra le autostoriche del friulano Massimo Guerra navigato da Daniele Revelant, spettacolari per tutta la gara con la loro Porsche 911 Carrera ed autori in alcuni casi di tempi a ridosso dei primi dieci assoluti.

Soddisfazione al termine della gara da parte degli organizzatori della Play Sport, alla loro prima esperienza di gestione totale della manifestazione avuta in affidamento dalla Car Racing, il presidente della struttura di San Giovani Ilarione Fabio Griso raccogliendo i consensi unanimi dagli sportivi ai nastri di partenza e dagli appassionati, ringraziava per il supporto i Comuni interessati all’evento, ovvero il Comune di Soave, Montecchia di Crosara e Roncà ed il Consorzio Tutela Vino Soave, sottolineando che senza il loro sostegno la manifestazione non avrebbe potuto avere svolgimento.