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“A sei anni correvo con i kart”, racconta Ugo Moroni, 32 anni, gaetano doc, pilota e padrone di casa del Rally di Gaeta – Memorial Danilo Della Posta. Con un’esperienza ormai decennale nel mondo delle gare rally, chi meglio di lui cresciuto su queste strade, può raccontare cosa sarà l’evento gaetano, quali le particolarità, dove le difficoltà. Figlio d’arte, il padre meccanico a Gaeta e Fondi correva in pista, Ugo ha partecipato, ottenendo ottimi risultati, a una trentina di rally, alcuni dei quali ormai tradizionali nel panorama nazionale come Pico, “fu uno dei primi a cui partecipai – racconta -. Ero primo dopo quattro prove.
Poi l’emozione, ruppi il motore”, il Turano, “finii terzo – sorride – ma senza una ruota”, trofeo Peugeot, Gargano, San Giuliano, Boville. A chi si avvicina a questa disciplina proprio in occasione del Rally di Gaeta cosa ti senti di dire? “Per chi non ha mai corso – spiega -, è fondamentale fare esperienza e cercare di arrivare alla fine. Il Rally di Gaeta sarà una prova dura. Strade molto strette e sporche con continui cambi di asfalto da percorrere molto forte, non permetteranno distrazioni”. Si comincia con la prova spettacolo il sabato sera … “Si. Dopo la suggestiva partenza da Gaeta Sant’Erasmo sede del Race Village, andremo verso il centro città, nella zona mercato, dove ad attenderci ci saranno tre giri dei due grandi piazzali, abbondanti di newjersey, balle di paglia, gomme e nastri bicolore.
Tre giri di spettacolo, pubblico, luci”. Un occhio al cronometro… “E l’altro allo spettacolo. Il pubblico si divertirà enormemente”. Il giorno successivo si entra nel vivo del rally con le due prove speciali da ripetere ognuna tre volte. Com’è la prima? “La prova inizia in un tratto velocissimo che dal mare porta all´interno del territorio di Gaeta. Dopo circa 1 chilometro c´è la prima vera staccata con conseguente inversione destra che immette su un tratto stretto, sconnesso in salita, tra due canali di scolo. Seguono circa altri 3 chilometri di tratti misti guidati e veloci tra le campagne, con numerosi saliscendi e cambi di asfalto fino ad un doppio bivio che interromperà il ritmo, per riportarsi, negli ultimi due chilometri in un tratto strettissimo, sporco con continue variazioni altimetriche, fino all´ultima discesa che terminerà la prova”. Difficoltà? “E’ una prova decisamente piena di insidie in cui anche se breve… bisognerà stare molto attenti a non sbagliare”.
La seconda prova è molto più lunga rispetto alla prima. Anche impegnativa? “Molto, qui si farà la differenza e sicuramente si deciderà il Rally. La partenza è situata sul punto più alto delle colline gaetane, nella stessa valle in cui è situata la prima prova. I primi 3 chilometri sono molto veloci, con carreggiata larga e curve cieche, ma veloci. Quindi la strada si riduce a un tratto estremamente “salentino”, strettissimo, sporco, tra ulivi e muretti fino allo scollinamento che porterà nel territorio itrano e soprattutto a 2 chilometri di discesa mozzafiato, velocissima, con dossi, curve in contropendenza che termineranno con una strettissima inversione sulla statale che da Itri porta a Sperlonga”. Asfalto un po’ più pulito? “Esattamente. Un chilometro di strada larga, veloce, con traiettorie da rispettare per prendere fiato prima di un nuovo cambio strada su un dosso seguito subito da un tornate strettissimo, prima del lungo toboga del “posaturo”, vecchia e selettiva prova dei Rally di Pico e Riviera d´Ulisse degli anni ´90, ovvero un susseguirsi di curve di vario raggio, ma senza più inversioni o interruzioni di ritmo fino al cimitero di Itri”. Chi sono i tuoi favoriti? “Ho un paio di nomi che sicuramente si contenderanno la vittoria: Tonino di Cosimo, Rudy Graziano, Gianluigi Nicoloro, Francesco Bucciarelli, Gianni d’Avelli, Nicola Pagnozzi. Teneteli d’occhio”. E Ugo Moroni aggiungiamo noi.