Trofeo Oreste Cilento è stata una gara dura, resa ancora più insidiosa dalla pioggia caduta in abbondanza, vinta da Gianluca D’Alto e Fabio Fiacco su Abarth Grande Punto S2000 e ricca di colpi di scena che hanno cambiato il volto della gara. Si comincia con l’abbandono prima della partenza di due attesi protagonisti, Testa e Nicoloro, e si prosegue sulla seconda speciale, la prima di domenica, con il ritiro dei vincitori dello scorso anno, Graziano – Abatecola, che rompono il motore della loro Abarth Grande Punto. Pagnozzi – Lepore e la loro Mitsubishi EVO IX guidano le operazioni con abilità e sembrano inattaccabili da D’Alto che li segue a 40 secondi prima della seconda prova di Cellole.

Poi, l’ennesimo colpo di scena: nella curva che segue l’arrivo della prova Pagnozzi sbatte e compromette assetto ed impianto freni della sua vettura. Resiste sino al Parco assistenza dal quale esce con la vettura apparentemente in ordine grazie al frenetico lavoro dei ragazzi dell’A-Team e con solo 1.9 secondi sul salernitano. Sulla successiva prova di Sessa Aurunca il sannita percorre però poche centinaia di metri, poi si rompe la testina dello sterzo e si ritira. La gara non ha più storia, D’alto controlla e sale per primo sul palco arrivo: “Peccato, sarebbe stata una lotta bellissima” le sue parole all’arrivo.

Lotta vissuta sul filo del secondo anche in N3, che consegna secondo posto assoluto, vittoria di Gruppo N e di classe a Bevilacqua – Leonardis, che mettono la loro verde Clio RS davanti alla gemella di Stracqualursi – Rovelli, attardati da problemi meccanici, che chiudono il podio. Quarti assoluti, primi di N2, finiscono i locali Orefice – Cestrone che cominciano ad abituarsi all’alta classifica e si aggiudicano il Trofeo Oreste Cilento. Girolami – Roma accusano un vistoso calo a metà gara e dicono addio alla lotta di N3 di cui erano stati protagonisti sino a quel momento per chiudere comunque quinti assoluti e terzi di classe, ma decisamente staccati. L’immarcescibile coppia Opel Kadett GSI – Scolaro, navigato da Iscaro, arpionano il sesto posto assoluto ed il primo tra le scadute omologazione, giusto davanti a De Maio – Pandozzi vincitori del Gruppo A. A chiudere i primi dieci assoluti sono tre vetture di N2, nell’ordine Maffei – Silvaggi, Verrico – Spiridigliozzi e Bagnoli – Speranza separati di pochi secondi gli uni dagli altri.

Nonostante le avverse condizioni meteo il successo del Rally di Cellole si è ripetuto anche quest’anno, grazie all’ottima gestione del comitato locale, della Progetto Corsa Promosport e per la folta presenza di pubblico lungo tutto il tracciato di gara.