Un successo il “2° Rally Valli del Giarolo” lo ha già ottenuto: sono infatti 124 gli iscritti all’edizione 2010 della gara organizzata dal collaudato binomio formato da Claudio Fava della Valenza Motori e da Giorgio Zelaschi della Pro Rally. Un vero e proprio “parterre dei roi” attende sabato gli spettatori che si assieperanno, c’è da starne certi, lungo le speciali di “Cecima” e Dernice. Sono tre le vetture in configurazione World Rally Car che garantiranno grande spettacolo: due Peugeot 206 affidate ad Italo Ferrara ed al torinese Cosimo Mazzarà, oltre ad una Toyota Corolla che sarà condotta dall’albese Luca Arione.

Otto in totale le Super 2000 con la “perla” di avere al via il ligure Alessio Pisi, un pilota decisamente col “piede pesante” abitualmente impegnato nelle gare del Tra: Pisi si avvarrà di una Peugeot 207 così come l’astigiano Gianluca Boffa ed il torinese Claudio Marenco su Peugeot 207, il vincitore dello scorso anno Michele Tagliani, il pavese Cristiano Bulgarini, l’altro torinese Roberto Biancotto, l’alessandrino Gianluca Canobbio ed Alessandro Ghezzi si affideranno alla Fiat Grande Punto.

Sei le vetture Super 1600: il ligure Mauro Scotto ed il torinese Mauro Tessa con la Fiat Punto, Gianni Deantoni (vogherese), Manuel Demicheli (savonese) e Carlo Marenzana (Carbonara Scrivia) hanno scelto le Renault Clio mentre il tortonese Andrea Rebutti si affida ad una Ford Fiesta.

Nutrita la partecipazione delle scuderie alessandrine: in gara 31 equipaggi di cui 14 della Pro Rally, 12 della Scuderia Monferrato e 5 del Vm Motor Team.

Queste le prove speciali che animeranno la gara.

Ps 1-3 “Cecima” (1° passaggio ore 17,19, 2° passaggio ore 21,24).
La storia del rallysmo italiano è passata da Cecima. Correva l’anno 1981 quando gli organizzatori del mitico 4 Regioni diedero vita ad un circuito, di una quindicina di chilometri da ripetere tre volte, che chiudeva la gara in una fantastica kermesse.

Grandi battaglie, leggendari testa a testa, hanno animato questo tratto di strada a cavallo tra le province di Alessandria e Pavia: così, dopo qualche anno di inattività ritorna il rombo dei motori sul circuito di Cecima.

Si parte fuori Momperone, appena dopo il bivio per Carona, 2 chilometri di salita in cui si attraversa la frazione di Lavasello con sede stradale medio-stretta, tornanti a ripetizione e alcuni taglia, che renderanno la vita difficile per il probabile sporco. Si scollina superando il bivio per le frazioni Ramata e Rivabella e quello per Serra del monte; ci si butta in discesa in un tratto leggermente rotto con parecchi tornanti, panoramici e spettacolari, fino alla frazione Busanca.

Lì la strada spiana e si velocizza leggermente per meno di un chilometro, si risale con un paio di tornanti e ci si presenta nello stadio naturale della storica inversione destra nell’abitato di Cecima, dove numeri e grandi spazzolate non dovrebbero mancare. Si riparte per affrontare una parte pianeggiante e rotta, con alcune esse velocissime da pelo, per arrivare all’ultimo chilometro della prova dove si sale con tornanti in sequenza fino alle prime case di Serra del Monte.

Ps 2-4 “Dernice” (1° passaggio ore 17,53, 2° passaggio ore 21,58)
La prova speciale di Dernice è stata, per anni, un classico di tante edizioni del Coppa d’Oro.
Partenza appena dopo il bivio che porta in frazione Restegassi con un tratto molto veloce intervallato da rapide infilate fino al primo ampio tornante destro. Da lì si continua a salire su una sede stradale molto ampia e leggermente mossa per raggiungere la frazione Fontanelle. Ancora salita veloce e scorrevole (da traiettoria) rallentata da un paio di tornanti per arrivare, al km 5, nell’abitato di Dernice, dove si effettua un pittoresco passaggio in paese.
Qui finisce la salita e si percorre un tratto largo, piano e molto veloce (dove troveranno posto delle chicane di rallentamento) di circa un chilometro.

Si abbandona la provinciale per Cantalupo e si sale, a destra, riprendendo la prova speciale di Vigoponzo del Coppa d’Oro 2010: la strada si stringe in un bellissimo sali e scendi, con tagli classici delle nostre zone, che dura all’incirca 2 chilometri per poi risalire fino all’inversione destra del bivio per Cerreto di molo.

Si sale ancora leggermente per meno di un chilometro per poi buttarsi, all’altezza della frazione Montebore, in una discesa ripidissima e molto impegnativa, rallentata da un paio di tornanti: si finisce, dopo 12,5 km di prova speciale, appena prima di una frana all’esterno di un tornante destro.