Dominato da Felice Re il secondo giro, con lo scratch in tutte e tre le prove: “Manghen” in 10’21’’5, abbassando di 8’’2 rispetto al primo passaggio; “Val Malene” in 16’54’’6; “Sagron” in 6’08’’8. La Citroen Xsara è andata a meraviglia, ma non è ancora il momento di rilassarsi. “Mancano due prove, può succedere di tutto e se piove diventa ancora più complicato”. Il comasco si tiene sulle sue, niente proclami.

“Ho deciso di correre come se Pedersoli fosse ancora qui in gara, quindi all’attacco, senza amministrare. Altrimenti finisce che mi deconcentro e rischio di sbagliare. Porro è un avversario temibilissimo, basta una distrazione e rischio di mandare all’aria un risultato preziosissimo”. Piove o non piove, l’arduo dilemma, con quattro gocce al riordino e nuvole che si abbassano ma ancora non mollano scrosci.

“Adesso dovremo decidere se cambiare coperture – rimugina Paolino Porro – ma sono sincero, non penso che riuscirò a colmare il gap dal battistrada. Credo di aver raggiunto il mio limite e quello della macchina. Evidentemente la concorrenza ne ha di più, sia sotto il profilo tecnico che come guida”. Giorgio De Tisi veleggia tranquillo al terzo posto, staccato di 34’’5 ma con un margine di quasi 40’’ su Alessandro Taddei. “Minaccia di piovere, speriamo di no. Faccio due gare all’anno e sono stanco, con l’acqua sarebbe ancora più dura. Chi mi sta davanti è molto più allenato, ha un vantaggio di tanti chilometri di test oltrechè di gare. Noi ce la mettiamo tutta per arrivare al traguardo e il terzo posto sarebbe un risultato da incorniciare”.

Ancora freni sotto stress per la Peugeot 206 Wrc di Cristian Merli, quinto assoluto a poco più di 2’: “Ho provato ad alleggerire il piede, ma per me non è facile. Comunque nel complesso sta andando bene, non mi lamento”. Finale emozionante anche per il duello tra le Super 2000 di Alessandro Perico e Alfonso Di Benedetto, entrambi al volante di Peugeot 207, divisi solo da 2’’2, mentre il leader di campionato, Alessio Pisi, è staccato di 11’’1. “Ho fatto un sacco di modifiche di assetto, cambiato il differenziale, ma ancora non sento la macchina a posto” sussurra Perico, che aggiunge: “Adesso in assistenza farò cambiare nuovamente il differenziale, ma c’è il rischio di stravolgere ancora le prestazioni”. Una sola strategia per Di Benedetto, il siciliano dolomitico: “Ho perso 7’’ per un errore e 10’’ per una penalità che mi hanno affibbiato per partenza anticipata. Non sono d’accordo, ma va bene lo stesso. Sono riuscito a recuperare tanto. Ora mancano solo due prove speciali formato autostrada, l’ideale per me che sono mezzo pistaiolo e mezzo salitaro. Andrò all’attacco”.