Immaginate di riportare il rally al suo fascino antico, con un tracciato di 560km di strade pubbliche, punti di controllo orario, trasferimenti e prove speciali, vetture quasi tutte di serie, 4 giorni e 4 tappe. Come la mitica Mille Miglia o la Targa Florio di 100 anni fa, quando impegnative regole sportive imponevano massacranti sfide in termini di resistenza, regolarità e velocità ai pionieri della nuova industria della mobilità privata, costretti ad un duro lavoro di sviluppo graduale della tecnologia, che portò a soluzioni innovative poi esportate alla grande serie.
Ora tappatevi le orecchie e immaginate che questo rally avvenga nel più totale silenzio, nessun assordante rombo di motori, solo la pace dei boschi e dei grandi paesaggi delle Alpi centrali.
Questa è la “E-miglia“, primo rally per auto e moto a trazione esclusivamente elettrica, con l’intento dichiarato di:
[INDENT]Dimostrare finalmente al mondo quanto possa essere efficiente e competitiva la mobilità sostenibile.
[/INDENT]La competizione si è svolta dal 3 al 6 agosto, lungo un ricercato percorso di fascino e prestigio non minore rispetto ai miti ispiratori di questa gara, come il rally di Montecarlo o la già citata Mille Miglia alla quale si rifà, con una malcelato intento provocatorio, il nome “E-miglia”.
Partenza a Monaco di Baviera, guarda caso città recentemente divenuta sede dell’importatore ufficiale europeo di Tesla, uno dei maggiori promotori della gara. Arrivo a Rovereto, a due passi dal Lago di Garda, attraverso un itinerario tutt’altro che scontato, ricco di paesaggi montuosi mozzafiato, salite impegnative e divagazioni su strade meno frequentate attraverso la Baviera, l’Austria e l’Italia con l’obiettivo di stressare e mettere a disagio le vetture che, al contrario, se la sono cavata egregiamente.
Mediamente 170 km giornalieri, che hanno alternato tratti autostradali e nel traffico a prove speciali a cronometro e strade chiuse come il Passo della Mendola (1400m) o la “Kaiserjägerweg”, una vecchia strada militare, stretta, pendente, a picco sulla roccia, mentre durante la notte le vetture venivano ricaricate alle paline pubbliche.
Per partecipare era sufficiente avere un veicolo elettrico, in palio al vincitore 10 mila euro. Si sono presentati al via una trentina di mezzi, fra i quali una moto, e sono tutti giunti all’arrivo a parte uno dovutosi ritirare per problemi meccanici.
Diverse le Tesla Roadster, fra le quali quella del vincitore, che hanno combattuto alla pari (ricordandosi che la sfida era sì velocistica, ma anche di autonomia e affidabilità) con le piccole Ford Th!nk, Smart, FIAT 500, Suzuki Splash, Citroen C-Zero e Tazzari Zero rigorosamente elettriche. Presente anche una Twike, areodinamico triruote da anni sul mercato svizzero e tedesco, unico “ibrido” ammesso alla competizione, ibrido nel senso che le prestazioni del sistema elettrico possono essere implementate pedalando.

Il successo dell’iniziativa è stato sopra le aspettative, considerando le notevoli prestazioni di cui ciascun veicolo elettrico è stato capace e il risalto sui media di quella che veramente è stata una prova di forza della maturità delle tecnologie di mobilità ecologica.
Ancora più importante l’interesse suscitato presso gli spettatori e la gente per strada, nonché delle istituzioni e dei politici, che durante le varie tappe hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino le tecnologie della mobilità elettrica e di rendersi conto della necessità di prevedere stazioni di ricarica ed incentivi con l’intervento dell’ente pubblico.
Christian Herles, principale organizzatore di E-miglia, ha promesso un’edizione 2011. L’obiettivo è di rendere E-miglia un appuntamento annuale.
Grandi emozioni fra i partecipanti ed il pubblico, ma ciò che sarà più difficile scordare resta il silenzio totale e scenografico con il quale le automobili affrontavano i tornanti di montagna, le Tesla mettevano in mostra brucianti accelerazioni, e con il quale tutte le vetture hanno tagliato il traguardo.