Come l’happy end dei film d’amore. Mauro Trentin non ci doveva neppure essere all’Azzanorally, deluso da un’annata in grigio con Teemu Arminen a dominare la serie sterrata. Invece all’ultimo momento è riuscito ad iscriversi in quella gara che gli ha sempre detto bene, puntando a conquistare il secondo posto del Trofeo Rally Terra. Obiettivo raggiunto al termine di un duello incertissimo con il finnico del Motoring di Sernaglia, anche lui catapultato all’Azzanorally da un sacrificio big del suo mentore, Gabriele Favero, una settimana prima di esordire sull’asfalto al Prealpi Trevigiani.

Terza vittoria all’Azzanorally, quindi, per Trentin dopo i successi nel 2007 e 2008. Stavolta al suo fianco non c’era il solito Flavio Zanella, ma la giovane Alice De Marco, perfetta nel dettargli il ritmo sulle nove prove speciali con la Peugeot 207 Super 2000 Delta Rally, che ha concluso in 1:05’07’’2. Solo 2’’1 il distacco finale patito da Arminen con la Subaru Impreza N14 (ma l’anno scorso Navarra perse al fotofinish di 0’’3 dal polacco Kosciuszko), all’attacco sino all’ultimo chilometro con una piccola escursione nell’ultima prova e magari poteva riuscire a beffare il suo splendido rivale. Terzo posto per il turco Volkan Isik a 39’’5 con la Peugeot 207 S2000 del Lassa Team, giusto per dare un respiro europeo al podio di Azzano Decimo che fa davvero una bella impressione.

Ben oltre il minuto il resto della truppa, in 27 al traguardo dei 40 partiti al mattino. Quarta posizione appannaggio del toscano Daniele Batistini (Peugeot 207 S2000) a 1’26’’1, lamentando problemi di trazione. Quinto il campano Antonio Pascale, in gran spolvero con la Lancer della Vomero Racing, cogliendo punti sonanti per l’Evo Cup Mitsubishi nei confronti di Massimiliano Rendina e Pablo Biolghini (ottavo e nono assoluti). Gara esplosiva quella del “giardiniere” Andrea De Luna, al debutto con una Super 2000 (la Peugeot 207 della Friulmotor di De Cecco). Partito a razzo sulla prima prova di “Fontanafredda”, è finito subito fuori pista perdendo quasi 2’. Poi è stata tutta una prestazione a strappi, ma di vertice, cominciando dal “graffio” d’autore sulla prima di “San Quirino”, unico pilota a spezzare il dominio sulle prove di Trentin e Arminen (quattro scratch a testa). Sfortunato il “finnico” di casa, Fabrizio Martinis. Quarto dopo il primo giro di prove, nel secondo ha accusato il cedimento del supporto motore della Fiat Grande Punto e si è dovuto ritirare. Bella sfida tra pordenonesi per decidere il primato delle 2 ruote motrici. Alla fine l’ha spuntata Emanuele Daneluz su Renault Clio Super 1600 battendo di 5’’3 Giuliano Ruoso con una Clio R3C, che però ha nettamente staccato “Brik”, unico rivale di categoria.