Rally.it

Alessandro Perico al via con una Citroen Xsara WRC, ha concluso secondo nel “Master Show” dietro all’ufficiale Citroen Dani Sordo.

E’ decisamente il momento di Alessandro Perico. Dopo le notevoli performance fornite nella parte finale della stagione tricolore di rally, il pilota bergmasco ha messo la parola fine ad un 2010 carico di promesse e premesse per il futuro. Al Monza Rally Show, coadiuvato da Paola Bellina, copilota alle prime armi, ma molto appassionata al ruolo che sta “nel sedile di destra”, ed al volante di una perfetta Citroen Xsara WRC, il pilota bergamasco ha chiuso la vera e propria sfida stellare al secondo posto assoluto nel “Master Show”, il confronto che ha visti impegnati i migliori equipaggi del Rally classico.

Meglio di lui ha fatto soltanto lo spagnolo, pilota ufficiale Citroen nel Campionato del Mondo, Dani Sordo, al volante di una più recente Citroen C4 WRC. Per tutta la gara brianzola, il portacolori della PA RACING è stato tra i protagonisti di primo piano, ha sempre veleggiato nei classici quartieri alti della classifica con estrema disinvoltura e soltanto un problema di ordine tecnico lo ha estromesso dal vertice della classifica del Rally: a metà gara del sabato, infatti, Perico ha deciso di fermarsi a scopo cautelativo per l’accensione di una spia di segnalazione anomalia al motore quando era quarto assoluto. Ma anche in questo caso sono rimaste le tracce: quelle di prestazioni cronometriche importanti e di tanto, tanto spettacolo offerto al numeroso pubblico presente in tribuna.

“Una grande soddisfazione, giungere secondo nell’appuntamento clou della gara monzese – commenta Perico – chi mi ha preceduto è stato un grande pilota, un driver ufficiale, per cui non posso che essere felice. Anche le sensazioni alla guida della Xsara sono state ottime, il fondo era difficile perché bagnato, ma credo proprio di aver guidato una grande macchina. E credo anche, nel complesso di aver fatto bene io, guidandola senza conoscerla a fondo. Un complimento anche alla mia copilota Paola Bellina, non era facile calarsi in un ruolo così delicato avendo poco tempo a disposizione per imparare alla perfezione tutti i meccanismi. Infine, voglio dedicare questa mia prestazione a Peppino Zonca, grande preparatore e grande uomo, recentemente scomparso”.