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Quando sentiamo parlare di Albuquerque molti di noi subito pensano alla famosa città americana, che per chi non lo sapesse è uno tra i centri di maggior rilevanza del New Mexico, con una popolazione secondo i dati del censimento del 2007 superiore ai 500 mila abitanti. Tuttavia d’ora in avanti questo nome assumerà un’altra valenza perché nel gran finale della Corsa dei Campioni, disputatasi all’Esprit Arena di Dusseldorf, il giovane portoghese Filipe Albuquerque di soli 25 anni si è laureato in barba ai nomi altisonanti presenti Champion of Champions, ovvero il Campione dei Campioni. Già nel passato era avvenuto che personaggi non di primissimo piano abbiano ottenuto risultati eclatanti, come ad esempio le tre vittorie nelle ultime quattro edizioni dello svedese Ekström, ma almeno nell’ultimo quindicennio non si trova nell’albo d’oro un nome di tale sorpresa.
Primo portoghese a centrare questa impresa, leggendo nella sua biografia scopriamo che ha partecipato a diverse categorie dal 2005 in avanti e che soprattutto è un pilota che ha conseguito risultati prestigiosi proprio sul suolo italiano: oltre ad aver vinto nel 2006 i Campionati Eurocup Formula Renault 2.0 e Formula Renault 2.0 NEC e nel 2008-09 abbia concluso al 3° posto la graduatoria di A1 Grand Prix per il Team Portugal, nel 2010 appena terminato si è piazzato 2° nell’Italian GT Championship (GT3) con l’Audi R8 LMS, alle spalle di Gianluca Roda trionfatore con la Porsche GT3R. Chissà che questo inatteso exploit non possa aprirgli porte ben più importanti, che altrimenti quasi certamente rimarrebbero chiuse.
Nella finalissima decisiva il portoghese si è preso il lusso di battere per poco meno di due decimi di secondo il sette volte Campione del Mondo Rally Sebastien Loeb che così deve rimandare all’anno venturo l’appuntamento per l’aggancio a Didier Auriol, recordman della manifestazione a quota 4 successi. Comunque la magica serata di Filipe era già stata impreziosita dal successo in semifinale per un battito di ciglia nei confronti del nuovo Campione del Mondo di Formula 1 Sebastian Vettel, preceduto dal duello fratricida nel quale ha avuto la meglio su Parente. Dall’altra parte Loeb invece per giungere all ‘atto conclusivo si è dovuto sbarazzare nei quarti dell’otto volte vincitore a Le Mans Tom Kristensen, mentre in semifinale ha superato un altro dei grandi protagonisti di questo weekend, Andy Priaulx.
Nonostante tutti questi scontri, probabilmente il duello più esaltante per gli oltre 30 mila tifosi accorsi sulle tribune è stato quello che ha visto l’uno contro l’altro Michael Schumacher e Sebastian Vettel a bordo delle KTM X-Bows: il nuovo fenomeno della Formula 1 ha dominato la sfida tagliando il traguardo con oltre mezzo secondo di vantaggio.
Tra gli altri avversari in lizza per il trofeo finale hanno gareggiato pure Alain Prost, Mick Doohan, Travis Pastrana e Heikki Kovalainen, autore di un incidente senza conseguenze andando ad impattare contro le barriere dopo la bandiera a scacchi.
Il più stupito al termine era logicamente Albuquerque: “Oggi era il mio giorno. Ogni cosa è andata per il verso giusto e non ho commesso errori. Sin dall’inizio ho notato di essere al top anche con piloti di grande calibro. Non posso crederci, è la prima volta che sono qui ed ho vinto, non potevo chiedere di più. Vincere contro grandi nomi, incluso Vettel qui in Germania fresco vincitore in Formula 1 è davvero fantastico”.
Loeb mastica amaro: “È stata una bella battaglia ma Filipe si è dimostrato molto forte. Questa mattina non ero molto fiducioso dopo la sconfitta subita ieri da Priaulx ma oggi è andata molto meglio. Ho vinto tutte le corse tranne quella decisiva, la finale. Ma sono certo Filipe tornerà l’anno venturo per difendere il titolo e mi piacerebbe ripresentarmi per poter di nuovo battagliare assieme”.
Vettel e Schumacher tra i vari argomenti hanno trattato anche il loro duello. Seb: “La gara contro Michael è stata dura dopo un giro. Quanto avvenuto lo scorso anno in semifinale mi è passato per la mente e stavo pensando “non ancora”. Quella volta non controllai la macchina, stavolta ho condotto fino alla linea finale così è stato gustoso ridargli la paga”. Schumi: “Il problema contro Sebastian è stato che dopo il primo giro ero in testa ed ero troppo cauto. Sono troppo attento e lui ne ha approfittato per passarmi.