Giunta alla 33esima edizione, la Dakar prosegue il suo inarrestabile cammino in terra sudamericana. Il Rally più famoso del mondo si terrà dall’1 al 16 gennaio 2011, tra Argentina e Cile. E’ ormai al terzo episodio dopo il tristissimo abbandono della terra africana. “La Dakar è sempre stata dura – commenta Marc Coma – Lo sarà certamente anche quest’anno”.

E’ opinione diffusa tra tutti i piloti il fatto che questa sia la gara più dura che si possa affrontare
sopra un mezzo a motore. E’ una corsa a tappe lunghissima e molto impegnativa sia dal punto di vista fisico, sia da quello mentale. Si partirà ovviamente da Buenos Aires, la parte più a Sud e da dove i piloti inizieranno la prima delle 13 speciali per un totale di oltre 9.500 Km di strada, di cui 4.500 sono di gara (gli altri sono trasferimenti).

“Quest’anno si andrà verso Nord – racconta Etienne Lavigne, il direttore della corsa – Andremo sino alla punta più estrema dell’Argentina, e poi anche in quella più a nord del Cile, ad Arica, al confine con il Perù. L’obiettivo è quello di trovare panorami diversi e difficoltà ad ogni cambio di scenario”.

“Si riparte in Argentina – gli fa eco il direttore sportivo, David Castera – con un crescendo di difficoltà nelle prime tre tappe. Si parte abbastanza facilmente, ma bisognerà stare comunque attenti. Poi le difficoltà cresceranno durante il percorso. La parte più complessa arriva nella seconda settimana, quando bisognerà avere ancora tante forze e bisognerà rimanere concentrati sino alla fine. La penultima tappa misurerà più di 500km”.

Infatti dopo un giorno di riposo, il 9 gennaio si ripartirà in direzione Sud, per tornare dunque in Argentina, attraversarne questa volta il pieno centro e giungere nuovamente a Buenos Aires il 15 gennaio in serata. Sentiamo Rodrigues e Despres cosa pensano dei percorsi per le moto.

“Credo che le speciali saranno tappe praticamente di enduro, molto fisiche fin dal primo minuto – spiega Cyril Despres – Vorrà dire che quest’anno più che mai non sarà possibile fare un lavoro di tipo tattico, aspettare 3 o 4 giorni per vedere che succede nella gara. Quest’anno tanti corridori sono pronti a combattere e puntano alla Dakar. Anche nel nostro caso ovviamente”.

Una grande corsa, che si terrà ancora una volta in panorami fantastici. Gli amatori si divertiranno, ma per i professionisti, non sarà assolutamente facile.