E’ l’unica squadra termolese ai vertici nazionali ma in città sono in pochi a conoscerla. Conta fra le sue fila un ex campione italiano come Andrea Navarra e un fenomeno in erba di appena 19 anni come Matteo Brunello. Ma se fra il Borgo e corso Nazionale si prova a domandare chi siano questi due piloti, difficilmente si troverà qualcuno pronto a dare risposta. Croce e delizia della scuderia rallystica Motus, probabilmente uno dei pochissimi prodotti dell’eccellenza sportiva termolese.

«Quando dici Motus molti credono che si parli della Modus, l’auto della Renault. Eppure, nel nostro ambiente dici Motus e tutti sanno che siamo di Termoli» commentano non senza rammarico dal capannone del Nucleo industriale dove vengono assemblate le auto che si fanno onore in giro per l’Italia. Merito dell’idea di due grandi appassionati di motori, il 45enne termolese Silvio Recchiuti e il 42enne foggiano Valentino Giorgi. «Siamo nel mondo dei rally da anni e un giorno abbiamo deciso di trasformare questa passione in un lavoro. Così nel 2005 abbiamo fondato la scuderia».

Per il nome hanno deciso di cogliere al volo «il suggerimento del papà di Valentino: motus, che in latino vuol dire movimento». E così hanno dato vita a questo progetto, prima a Foggia e poi dal 2007, con l’acquisto del capannone al Nucleo, a Termoli. «Ci siamo guardati attorno e abbiamo notato che nel mondiale Rally c’era un progetto della Ford per lanciare i giovani – rivela Silvio dalla sua scrivania al piano di sopra della struttura che ospita anche l’officina coi meccanici al lavoro sulle macchine – Siamo andati a parlare con loro e dopo un po’ ci hanno dato mandato per organizzare il trofeo monomarca Ford».

Da allora la Motus è impegnata nell’allestimento del Fiesta Sport Trophy su tutta la Penisola che quest’anno ha visto l’esordio della vettura Fiesta R2. La scuderia termolese è oltretutto grande protagonista anche del campionato italiano rally con piloti di spicco come i già citati Andrea Navarra e Matteo Brunello. Quest’ultimo, enfant prodige del rallysmo italiano, è il fresco vincitore dello Junior trophy nella classe R2 del campionato tricolore.

«Prima del nostro arrivo – sottolinea Recchiuti – la Ford mancava dai rally da 20 anni. Riportarli al vertice è uno dei più grandi meriti che ci viene dato». Ma di riconoscimenti la Motus ne sta collezionando diversi, tanto da essere finita più volte su riviste specialistiche nonché, in più di un’occasione, su un’intera pagina della Gazzetta dello Sport. Fra le “stellette” sul petto della scuderia termolese anche la partecipazione al Monza rally e in questi giorni al Motor show di Bologna. «Quest’anno – confermano – avremo un’area tecnica Ford e monteremo dei padiglioni come fossimo in gara».

Ma nonostante tutto questo, resta il cruccio per una città così fredda verso le imprese motoristiche della compagine guidata da Giorgi e Recchiuti. «Siamo orgogliosi di quello che facciamo e dispiace che non lo sappia quasi nessuno. In Molise siamo probabilmente la squadra a più alto livello. E’ come se fossimo in serie A a giocarcela con Inter e Milan».

E così, anche per tentare di avvicinare il pubblico, dal 2009 è nato il “Rally costa molisana”, gara compresa nel circuito nazionale che nel maggio scorso ha portato questi bolidi a sgommare dalle parti del Sinarca e dintorni. «L’abbiamo fatto per creare un po’ di cultura di questo sport. Qualcosa comincia a muoversi anche se nel centro sud è tutto molto più difficile». Ma di idee, questa scuderia con meno di dieci dipendenti sul posto che diventano anche il triplo nelle trasferte, sembra averne a bizzeffe.

«Il Comune ci ha dato grande disponibilità per l’edizione 2011 che si svolgerà attorno al primo maggio. Stiamo ancora discutendo diversi dettagli ma ci piacerebbe organizzare la partenza dal paese vecchio». Una scelta che creerebbe un effetto scenografico non di poco conto, col rombo dei motori all’ombra del Castello Svevo. «Per l’anno prossimo inoltre, prevediamo di allestire un percorso puramente spettacolare in città, probabilmente in piazza del Papa. La gara vera e propria sarà invece spostata su una zona più idonea, probabilmente sulla strada che collega Larino a Montorio nei Frentani».

di Stefano Di Leonardo ( Primonumero.it )