Il tempo stringe, il Principato si avvicina. A pochi giorni dalla partenza abbiamo incontrato due dei tre piloti varesini selezionati per partecipare a uno dei rally più famosi e importanti del panorama internazionale, il Monte Carlo, in calendario tra il 19 e il 22 febbraio e giunto alla 79a edizione, anche se quest’anno si festeggia il Centenario. Il primo “Monte” si disputò infatti nel 1911 (vince il francese Rougier: guarda l’albo d’oro) e per questo l’edizione che sta per prendere il via è una delle più attese.

Fervono dunque i preparativi nella sede del Team Borrelli Group di Buguggiate, la squadra corse che sarà ai nastri di partenza con le due Renault Clio di classe R3C affidate ad Andrea Crugnola (n° 63 – a destra nella foto) e Giuseppe Freguglia (n°73 – a sinistra), navigati rispettivamente da Roberto Mometti e Gabriele Falzone, due copiloti luinesi molto quotati anche in ambito nazionale. Il terzo varesino sarà l’esperto Jack Ogliari (n° 49), iscritto con Marco Verdelli a bordo di una Mitsubishi Evo IX del team GCar di classe N3.

Alla vigilia degli ultimi test prima del Monte Carlo, quali sono le vostre aspettative?
Andrea Crugnola (Calcinate del Pesce, 21 anni): «Sono all’esordio in questa splendida gara: puntare a un podio di categoria sarebbe fantastico ma considero già un buon obiettivo quello di portare a termine il rally. Il “Monte” si corre in condizioni difficili, voglio arrivare in fondo e poi valutare il risultato».

Giuseppe Freguglia (Castronno, 35 anni): «Lo scorso anno ho già “assaggiato” il percorso ma ho dovuto abbandonare dopo tre sole prove, tra forature, guai e una “picchiata” causata dalla neve gettata sulla strada dai tifosi francesi. Per questa edizione ci siamo preparati meglio, abbiamo effettuato ricognizioni più dettagliate e puntiamo a restare tra i primi 60 per superare il “taglio” che consente di partecipare all’ultima tappa, quella con il Col de Turini».

Il rally monegasco si corre in condizioni spesso estreme, tra ghiaccio e neve con diverse prove notturne. Situazioni che vi mettono in difficoltà o vi esaltano?

Crugnola: «Il buio non mi spaventa, anzi: ho gareggiato spesso di notte e mi trovo a mio agio. Diverso è il discorso delle condizioni atmosferiche e delle strade: credo che l’esperienza sia fondamentale ed essere all’esordio assoluto non mi aiuta. Però credo che sia dura per tutti, non solo per i novellini».

Freguglia: «La notte mi esalta, forse perché rispetto ad altri mi affido meno alle note che con il buio sono un po’ meno determinanti. Il secondo posto assoluto a Cremona, rally decisamente notturno, è il mio biglietto da visita. Ghiaccio e neve non mi spaventano, ma il fatto che abbia nevicato poco è paradossalmente peggio: non ci sarà il “muretto” bianco che spesso limita i danni quando si picchia la macchina».

Si prospetta per entrambi un 2011 tosto. Che programmi avrete?

Crugnola: «Ho una bella opportunità, quella di correre sei prove del Mondiale assoluto con una Ford Fiesta grazie alla selezione superata con la Wrc Academy, in cui sono stato giudicato tra i migliori sei del mondo. Ora devo dimostrarlo, pensando a una gara per volta: il fatto che in Italia si gareggi poco sulla terra mi penalizzerà un po’, ma la cosa non mi deve preoccupare. E poi farò una decina di gare del Mondiale IRC (quello in cui è inserito il Monte Carlo ndr) sulla Clio di Borrelli: un’altra sfida affascinante».

Freguglia: «Quest’anno provo anch’io l’IRC: parteciperò alle gare europee grazie a Borrelli e ai miei sponsor, CDR e Kelvin. Sono tutte prove per me nuove, lunghe e impegnative ma che proprio per questo mi si addicono. Poi non escludo di ritagliarmi qualche spazio per correre in Italia, budget permettendo».

Raccontatevi al vostro pubblico. Ci sono piloti cui vi ispirate particolarmente, o auto che sognate di guidare in un rally?

Crugnola: «Piloti ce ne sono tanti, ma non ho un idolo in particolare. Per la macchina… mi basta correre. Il vero obiettivo è quello legato alla carriera, perché mi piacerebbe diventare un pilota professionista; però non mi dò limiti di tempo perché in Italia purtroppo questo status si ottiene quasi sempre intorno ai quarant’anni… Intanto mi impegno in gara, provo a sfruttare le opportunità e vado avanti a studiare inglese: è fondamentale a certi livelli».

Freguglia: «Anche il mio sogno non è legato alla vettura, perché ormai le S2000 come quelle che sto guidando sono il top. Piuttosto mi piacerebbe misurarmi contro i fenomeni impegnati nel campionato italiano, a partire da Paolo Andreucci, l’attuale campione tricolore e capire a che livello sono rispetto a loro. Il sogno di diventare professionista ce l’ho anch’io anche se ho 35 anni; per intanto però proseguo a gestire il mio garage di Castronno».

Chiudiamo con uno sguardo locale: qual è la prova che più vi piace tra quelle del Varesotto?

Crugnola: «Qui ho corso poco, praticamente un solo anno. Però mi è rimasto impresso il tratto del Sette Termini, davvero bello e difficile».

Freguglia: «Le nostre strade sono strette e con pochi margini d’errore e in questo ricordano quelle del Monte Carlo. Su tutte c’è il Cuvignone dove, come sul Turini, talvolta si corre con la neve: difficile e bellissimo assieme».

Damiano Franzetti
fonte: varesenews.it