L’equipaggio Giuseppe Gazzetti – Giancarla Guzzi prende il via del centenario del Rally di Montecarlo. Tutto è stato preparato nei minimi dettagli. I ricognitori hanno comunicato i tratti di prova speciale che richiedono particolare attenzione e l’equipaggio n° 108, su Renault Twingo Gordini R2, parte per affrontare l’impegnativa gara monegasca.

Prima P.S. ‘Le Moulinon’, 37 km. Giuseppe Gazzetti parte con l’intento di prendere confidenza con la vettura. Il Montecarlo si rivela già nella sua essenza più vera: molto affascinante ma altrettanto impegnativo. L’equipaggio italiano fa registrare, con la piccola R2, il 60° tempo assoluto tra i 120 equipaggi iscritti.

P.S. 2, ‘Burzet’, 41 km. Arriva una grande soddisfazione per Gazzetti-Guzzi, il 55° tempo assoluto e il primo tempo di classe, anticipando gli altri undici agguerriti contendenti di R2.

Gazzetti-Guzzi disputano le due successive P.S. facendo registrare il 61° e il 60° tempo assoluto, concludendo la prima tappa in 49° posizione assoluta nella classifica generale provvisoria, terzi di classe R2 (a 6” dai secondi di classe) e primi tra le Twingo.

Giovedì 20 gennaio, il programma prevede le P.S. ‘St. Jean En Royans’ e ‘Cimitiere de Vassieux’ da percorrere due volte. Gazzetti-Guzzi partono con decisione ma dopo i primi km, con le gomme non ancora in temperatura, si esibiscono in uno spettacolare ‘tonneau’, fortunatamente la vettura non subisce nessun danno meccanico e l’equipaggio riesce a ripartire e a concludere la prova con il 77° tempo assoluto. La successiva P.S. è ancora più insidiosa e ci scappa una toccata, a velocità modesta, ma sufficiente per provocare la rottura della testina sinistra dello sterzo. L’equipaggio riesce a ripartire e a concludere la prova, ma alla fine della speciale, constatato il danno ed avendo l’assistenza a 70 km di distanza, Gazzetti-Guzzi si vedono costretti al ritiro dopo avere percorso 175 km di P.S., più della metà del rally.

Nel dopo gara Gazzetti ha commentato: “Il ritiro è stato veramente amaro, abbiamo cercato in tutti i modi di non rassegnarci ma, viste le condizioni, non abbiamo potuto fare diversamente. Sono comunque soddisfatto della mia tenuta psico-fisica e delle prestazioni, dopo dieci anni di inattività mi sono trovato bene su queste prove così impegnative, sia per la lunghezza che per il fondo. Sono le prove che contraddistinguono una gara così importante e bella com’è il Rally di Montecarlo…”, che ha contato al suo arrivo solamente 54 equipaggi.

Il bilancio finale dell’alfiere di Happy Motors è comunque positivo: un’esperienza di grande spessore, seppure con l’amarezza del ritiro, accompagnata dalla soddisfazione della vittoria di classe nella P.S. 2, ‘Burzet’, che con i suoi 41 km è la più lunga del rally.