“Io e Robert ci conosciamo da 15 anni” – Non aveva ancora detto la sua Fernando Alonso sull’incidente del caro amico Robert Kubica. Lo spagnolo si era subito recato in ospedale per portare un po’ di conforto al polacco prima di concentrarsi sui test ufficiali con la Ferrari. Uno spavento incredibile per il ferrarista che conosce il pilota Renault da oltre 15 anni: “Abbiamo corso insieme sui Kart E ovviamente sapere dell’incidente è stato uno shock e ad essere onesti. In un primo momento, parlando con il suo manager, la situazione non era chiara e non si sapeva niente sulle sue condizioni, non si sapeva se poteva sopravvivere”.

“Impossibile pensare al rischio, la vita stessa è un rischio” – Tante le “critiche” non tanto a Kubica ma alla scelta dei piloti di rischiare anche nel mondo rally o in sport pericolosi. Difficile capire quello che passa dalla testa di un uomo abituato a correre, a convivere con il brivido della velocità tutti i giorni. Alonso allontana le critiche: “Ha ragione Robert, è difficile rimanere fermi. È impossibile pensare sempre al rischio perchè la vita stessa è un continuo rischio. Per noi è impossibile lasciare la monoposto e stare a casa. Abbiamo bisogno di passare molto tempo fuori, di mantenerci in forma. Dobbiamo anche cercare l’adrenalina e il rally è uno sport che consente al pilota di allenarsi molto bene e rimanere in tensione”.
“Anch’io ho rischiato un brutto incidente in bici” – E infine il racconto sull’incidente sfiorato proprio durante la preparazione ai test ufficiali in terra spagnola: “Io mi alleno tutti i giorni in bici, per esempio. Due settimane fa ero con un mio amico che viene in bici con me e un camion ci è passato a un centimetro dalle spalle. Magari succede pochi metri più avanti e fai un incidente, magari fosse successo qualcosa la gente avrebbe potuto dire la bici è pericolosa”.