Domenica 27 febbraio sul circuito di Pragelato, al termine dello show mattutino previsto per i protagonisti della stagione appena conclusa, dove alcuni piloti della serie hanno regalato l’ultimo spettacolo stagionale, sono stati premiati i vincitori dei cinque titoli Ice Cup ed i magnifici cinque della top five assoluta, che quest’anno ha consegnato lo scettro di campione al riminese Oriano Agostini.

Agostini con la sua fida Mitsubishi si è imposto oltre che nella classifica assoluta, anche in quella del suo raggruppamento, l’Ice Stars, precedendo Bicciato, Chiavenuto, Castegnaro e Canaguier. “Un successo inatteso quanto voluto”, spiega Oriano Agostini. “Sino a pochi giorni dalla prima gara di Riva Valdobbia ero indeciso se essere ancora della partita, oppure restare al palo. Per una volta la decisione è stata quella più giusta, in Valsesia sono andato molto bene, in seguito ho preso la testa del campionato e sono riuscito a difenderla sino alla fine”.

“La nuova formula è risultata più appagante, perché consente di restare più a lungo in pista ma senza eccedere. E contrariamente a quello che si può credere, rispetto alle gare sprint a cui ci eravamo abituati, la classifica resta in ballo sino alla fine. Con questo format credo si sia trovato un giusto equilibrio tra la prestazione pura, e la componete durata. E si può puntare al successo assoluto anche senza avere un missile come sono le vetture del Trophee Andros”.

Assente giustificato per la nascita del suo primogenito Marc, Aldo Pistono. Il bolzanino ha fatto incetta di premi aggiudicandosi 2 trofei. Il titolo Promotion con la sua Citroen Saxo, e il titolo IRC Production con una Mitsubishi Lancer, strappandolo dalle mani di Matteo Sizzano detentore del trono dal 2009.

Il ghiaccio si conferma ancora un interessante banco di scuola per i giovanissimi, e non soltanto terra di conquista per i gentleman driver. Quest’anno a guadagnarsi le luci della ribalta sono stati i rampolli di casa Pettenuzzo: Mirko, velocissimo ma troppo spesso appiedato dalla sua Peugeot 206, ha assistito alle performance di Alessandro che ha fatto sudare sino all’ultimo giro il titolo WSC Internazionale a Cristiano Rubba. Ma restando nel pianeta giovani, dall’Ice Cup sono emersi anche i valtellinesi Bormolini e Cola, con le loro “tutto avanti”.

Premio speciale per Adriano Priotti, il gestore della pista Pragelatese dove l’Ice Cup ha preso i natali. Grazie alla sua passione per il mondo delle corse è stato uno dei volani che hanno lanciato nel 2006 questa serie. Visti i cinque anni di vita l’organizzazione ha voluto ringraziare tutti i piloti per la fiducia concessa nel tempo, assegnando un riconoscimento speciale ad Alessandro Pregnolato, il concorrente che sin qui ha collezionato più presenze di tutti.