Si dovrebbe chiamare Rally d’Italia-Sicilia 96a Targa Florio e si potrebbe correre già nell’ottobre del 2012. E’ questo l’ambizioso progetto che l’Automobile Club Palermo ha illustrato a tutti i partecipanti alla Consulta Regionale dello Sport Automobilistico, svoltasi domenica nella sala conferenze dell’Autodromo di Pergusa.

Alla presenza del Delegato Regionale CSAI, Pasquale Mauro, e del Presidente dell’Autodromo, Tullio Lauria, sono stati pianificati i prossimi passi a sostegno dell’iniziativa che vedrà coinvolte tutte le forze sportive dell’isola con l’obiettivo di riportare in Sicilia una validità iridata che manca dai tempi della Targa e della Coppa Florio valide per il Mondiale Marche.

L’idea è quella di un progetto pluriennale da sottoporre entro questo mese prima alle autorità nazionali e poi alla FIA con una diversificata possibilità di percorsi da utilizzare in diversi anni: una sorta di Margherita, i cui petali rappresenteranno a rotazione una delle tre tappe della gara. Epicentro del tracciato è geograficamente designato l’Autodromo di Pergusa, che con il suo paddock potrebbe ospitare l’imponente Service Area di una gara valida per il Mondiale Rally.

La Sicilia offre poi diverse possibilità di fondo: dal tutto asfalto delle celebrate Madonie, ora interamente utilizzabili grazie ad una recente norma, la cosìddetta Legge Aricò, e dei Nebrodi, al misto terra-asfalto con i fondi sterrati del corleonese, già teatro di una gara del Campionato Italiano Terra e nelle cui zone sono già state testate prove speciali lunghe più di 30 chilometri, o del nisseno e dell’agrigentino. Il Rally d’Italia unito al nome mitico della Targa Florio attirerebbe nell’isola centinaia di migliaia di spettatori in un periodo di bassa stagione, rispondendo perfettamente ai criteri di destagionalizzazione perseguiti dalla Regione Sicilia, chiamata a questo punto a sostenere con adeguate risorse questa iniziativa e fare in modo che il circus del Mondiale Rally ed i suoi protagonisti prendano già dal prossimo anno la strada per la Sicilia.

Ora, quindi, si apre la fase politica del progetto con la richiesta di sostegno da parte delle istituzioni.