NUORO. «Nessuno più di me, che son stato un rallista e sono un appassionato di automobilismo sportivo, vorrebbe riportare il mondiale rally in Sardegna». Pier Paolo Seddone, sessantaquattrenne nuorese presidente dell’Aci barbaricino chiarisce, in qualità di rappresentante della Sardegna nel Consiglio Generale dell’Aci alcuni aspetti sul ventilato spostamento del mondiale rally in Sicilia. –

Come si è arrivati a questa decisione da parte dei vertici dell’Aci e perché? «Bisogna chiarire che sullo spostamento non ha deciso il consiglio nazionale dell’Aci che ha solo deliberato di non erogare, come successo negli anni passati, due milioni di euro per il rally d’Italia. Non era più possibile perché l’Aci, per rispettare il patto di stabilità, doveva portare a pareggio il bilancio del 2012».

– Chi ha scelto la Sicilia? «E’ stata una decisione del Comitato esecutivo, di cui fanno parte il presidente Gelpi, i 3 vicepresidenti, Sticchi Damiani, Devita e Franzoni, il siciliano Lauria, Tatozzi e Pizzinini. A luglio di quest’anno Sticchi Damiani, che è presidente del comitato organizzatore del rally non ha saputo rispondere al perché non erano stati ancora recuperati i finanziamenti della Regione Sardegna non solo per il 2011 ma anche per il 2009 e 2010. A questo punto i siciliani Lauria e Marasco, presidente dell’Aci Palermo ma anche dell’Aci Sport spa che gestisce l’evento mondiale rally, hanno fatto presente che la Sicilia aveva i soldi per organizzare il rally avendo trovato finanziamenti per 2 milioni e 200 mila euro».
Ma la decisione non è stata presa pochi giorni fa? «Certo. Son passati vari mesi ma dalla Sardegna non è arrivato nessun fatto concreto sui finanziamenti 2009 e 2010, ancora meno sul 2011 e buio assoluto sui programmi 2012. La Sicilia diventava una scelta obbligata». – Ma chi decide dove si corre il mondiale? «Nel calendario della Fia, di cui Gelpi e vicepresidente, il rally era stato è stato assegnato alla Sardegna con un evento in anteprima da svolgersi in continente. Però tutta l’organizzazione viene girata all’Aci Italia che ha la facoltà di proporre cambiamenti».

C’è qualche possibiltà di riportare il rally in Sardegna? «Forte delle decisione Fia, che aveva scelto la Sardegna, il presidente Cappellacci (che correva come copilota nell’endurace fuoristrada quando correvo io), dovrebbe battersi per approvare una legge che cataloghi il rally come Grande Evento da salvaguardare e tutelare. Bisogna dare garanzie, sbloccare i finanziamenti per il 2009 e 2010 ed erogare il contributo previsto per 2011. Di fronte a questo il presidente Gelpi si dovrebbe obbligatoriamente attenere al deliberato Fia. Io mi batterò perché vada così».