Dei nove equipaggi a rappresentare la Salento Motor Sport di Ruffano, durante il 19° Rally Città di Casarano, si sono presentati sul palco partenza in sei, mentre a giungere sul traguardo soltanto quattro vetture. Le prime due defezioni si sono registrate prima delle verifiche ante-gara. Per la coppia tricasina, composta da Antonio Forte e Rocco Piccinni, su Renault Clio FA7 e per l’equipaggio di Parabita costituito da Paolo Garzia e Francesco Za, con la loro Citroen SaxoVTS N2, inconvenienti dell’ultima ora causato il forfait proprio alla vigilia della gara. C’è maggior amarezza per il mancato esordio – sull’abitacolo sinistro – del matinese Salvatore Romano pronto a presentarsi sul palco partenza insieme al ruffanese Antonio “Bedino” Passaseo a bordo di una Peugeot 106 FA6. «Dopo aver effettuato positivamente la fase delle verifiche, in programma sabato mattina – spiega Romano – si è verificato un problema al cambio, praticamente a poche ore dal via della gara. È stata una grande delusione che spero possa subito essere riposta in un cassetto dei brutti ricordi».

Tra le note positive, invece bisogna cominciare dall’esordio – a bordo di una Peugeot 207 S2000 – della collaudata coppia leccese, composta da Fabrizio Mascia e Giorgio Caroli. «Sono contento, mi sono divertito – spiega Bricius Mascia – Dopo un 2011 passato a rincorrere i punti per il challenge (e non me ne pento, visto che poi l’ho vinto), avevo proprio bisogno di fare una gara spensierata, alla ricerca esclusivamente del divertimento; e così è stato. Guidare una Super 2000 è un’esperienza davvero emozionante, anche se devo ammettere che non sono riuscito a guidarla come si deve. E poi anche il risultato finale, 5° assoluto dietro a dei bei “piedi”, con altrettanto belle vetture. La prima prova, quella del sabato, la prova spettacolo nel kartodromo “Pista Salentina” è stata davvero un disastro. Ho iniziato male sbagliando la partenza, ed ho continuato commettendo una serie di errori. Un po’ per la poca conoscenza della macchina, un po’ per l’emozione ma anche perché erano forse troppi mesi che non correvo; e poi diciamocela tutta: a me la pista non è mai piaciuta. La domenica è stata annullata la prima prova, con mio grande rammarico, era la prova che ritenevo più congeniale alla mia guida, e quella che conoscevo meglio, volevo sfruttarla per “prendere le misure” della macchina. Si va sulla seconda “punta Ristola”, faccio due erroracci (pizzico due gomme e un tremendo fuori giri) ma alla fine mi illudo anche di aver fatto il tempo di riferimento (purtroppo però c’era stato un errore nel cronometraggio!). Rassegnato ormai al fatto che di stare al passo con i primi non se ne parlava, mi sono dedicato a cercare di capire la macchina, ed a cercare di sopravanzare in assoluta Pisacane. Devo fare un postilla – prosegue Mascia – Sono sempre stato abituato a correre con una vettura di gruppo N, due ruote motrici, solo in due occasioni ho guidato – una volta – un gruppo A (Clio Williams) ed un’altra volta una R3 (New Clio), cogliendo due ottimi risultati, ma soprattutto, facendo dei bellissimi tempi.

In quelle due occasioni mi era sembrato di dover fare semplicemente quello che ero sempre stato abituato a fare, solo più velocemente. Bene, stavolta, non ho avuto questa sensazione, credo di aver capito (solo alla fine del rally, e solo in teoria, visto che mi sono migliorato, ma non ho comunque fatto tempi all’altezza dei rivali) che una vettura del genere (Super 2000 ma credo anche una Super 1600) va guidata proprio in un altro modo. Deve essere quasi “violentata”, qualcosa a cui non sono abituato. Tornando alla cronaca della gara, nelle ultime prove ho rosicchiato secondi a Ivan, e nell’ultimo passaggio su “Pescoluse” credo che avrei potuto fare davvero un bel tempo, ma negli ultimi 2 km il mio “naviga” Giorgio ha dovuto lasciar perdere le note per domare un principio di incendio a bordo. Alla fine del rally, Ivan ha mantenuto 3 secondi di vantaggio ed è arrivato 4°; scherzando (posso dire che è un amicone) gli ho detto che mi sarebbe bastata un’altra prova, ovviamente lui ha risposto con le consuete battute! Sono doverosi i ringraziamenti: alla Camm Costuzioni, senza la quale non avrei potuto affrontare quest’avventura; alla Salento Motor Sport, e soprattutto a Fabrizio Colombi, a Marco Colombi, a Roberto Colombi ed a tutta la squadra della Colombi Racing Team, che sono stati davvero in gamba, simpatici e disponibili, mi hanno fatto sentire a mio agio e mai ho sentito la pressione che mi sarei aspettata (visto che mi hanno affidato una vettura piuttosto “importante”). Molti mi domandano: ma Giorgio (Caroli) non lo ringrazi? No. Io non devo ringraziare Giorgio, il risultato non è “mio”, è “nostro”. In macchina si è una squadra, tanta gloria va a me (se me ne spetta) e tanta va a lui (e devo dire che è stato davvero bravissimo, più di quanto mi aspettassi, visto che non era mai salito su di una vettura del genere).

Decisamente raggianti per l’approccio e soprattutto per i risultati conseguiti, sono Luigi “Gigione” Olimpio e il suo naviga, Maurizio Iacobelli, a bordo di una Peugeot 306 FA7 e giunti all’arrivo con un pregevole settimo posto assoluto impreziosito da un primo posto di Classe e di Gruppo. «A mio avviso è stato un risultato insperato anche se fortemente voluto – spiega il navigatore Iacobelli – è stato bellissimo ricevere i complimenti da parte di tutti per quello che siamo riusciti a realizzare. Nonostante non avessimo alcuna esperienza in pista, già sabato sera abbiamo preso coscienza delle nostre potenzialità; quindi nonostante avessimo deciso di giocare in difesa, ci siamo ritrovati in mano tempi decisamente competitivi a quel punto abbiamo provato a spingere e devo dire che specie sulla P.S. Punta Ristola, Gigione è particolarmente competitivo».

Anche per la famiglia Vincenti, l’esperienza con il Rally Città di Casarano, è stata decisamente positiva, come sempre a bordo della loro Renault Clio Williams FN3 «Sono soddisfatto al 101% – spiega il ruffanese Mario Vincenti – Abbiamo dato il massimo e quindi non possiamo chiedere di più; a dirla tutta però, nella penultima prova abbiamo avuto problemi di pressione con una gomma, lasciando per strada circa 30 secondi. poi nell’ultima Piesse, causa il trasferimento, nel calcolo del tempo imposto non siamo stati agevolati: comunque nonostante tutto abbiamo conseguito un buon secondo posto di Classe. Approfitto per fare i complimenti a Rizzello, anche se poi ho voluto organizzare il fuori programma con il bagno nella fontana».

Soddisfazione anche sui volti della nuova coppia proposta dalla Sm Sport: Luigi Ponzo (di Presicce) e il navigatore tricasino Fernando Monteduro, a bordo di una Renault Clio RS A7 e giunti al 2° posto di Classe e di Gruppo. «Eravamo entrambi all’esordio assoluto – spiega Ponzo – quindi l’importante era disputare una buona prova cercando di imparare in fretta il variegato mondo dei rally. Devo dire però che nostro malgrado la prima cosa che abbiamo imparato sono stati gli errori: già nel prologo di sabato avevamo raggranellato ben 40 secondi di penalizzazione. Anche la macchina, siamo riusciti a capirla del tutto praticamente quando la gara era già finita. Esperienza che metteremo a frutto nella prossima gara».

Ritiro proprio nell’ultima Piesse per l’equipaggio ruffanese composto da Franco Masciullo e Pasquale Fiorito, su Peugeot 206 RC A7. «Purtroppo proprio al termine della gara è ceduto il braccio sinistro della sospensione – esordisce Masciullo – Per il resto non potevo chiedere di più perché sono stato chiamato in causa praticamente alla vigilia della gara, quindi anche la mai vettura non ha potuto essere preparata al meglio. Per affrontare le Piesse difatti, dovevo completamente affidarmi al mio navigatore. Comunque stavamo crescendo di ritmo, poi però ci siamo dovuti fermare».

Parziale delusione anche per la coppia costituita da Sergio Pepe e Michele Caputo, alla guida della loro Peugeot 106 16V FN2. «La nostra gara è terminata alla Piesse numero 5, credo per un cedimento meccanico – spiega Pepe – Peccato perché in Pista, abbiamo conseguito un ottimo risultato, difendendo il primo posto assoluto prima dell’ingresso delle vetture più performanti. Poi il giorno successivo dopo aver gestito la gara, ci siamo dovuti fermare. Dispiace solo aver visto in trasferimento certe cose che non rispecchiano il regolamento».