L’Editoriale del Rally del Ciocco 2012:

In questo primo editoriale del CIR 2012, ci occupiamo di diverse visioni del CIR, a partire dalle tappe fino ai piloti. Come ben saprete, il campionato è strutturato in otto gare, quest’anno se ne aggiunge una su terra, arrivando a quota tre. In particolare, tornano grandi nomi, che non potevano mancare ad un campionato di spicco come quello nostrano. Ciò non vuol dire comunque che sia stato ottenuto e realizzato un progetto italiano per la terra, ma nuovi spunti per crescere sì. La concomitanza con due eventi dell’IRC aumenterà gli “influssi” positivi sul Campionato Italiano Rally, in particolare sul piano visivo, visto che la sua immagine necessita di essere ricostruita e riformata, dopo aver dato vita ad un 2011 totalmente privo di confronto con piloti esteri. Anzi, già dal prossimo evento, avremo Hanninen, in corsa per il titolo ERC. Se dobbiamo insomma trarre un giudizio dei rientrati, Adriatico e Sanremo, quest’ultimo è senza dubbio favorevole al rinnovo, a parte la perdita di due tappe-simbolo, Friuli Venezia Giulia e Salento, le quali spesso hanno messo a dura prova la resistenza dei piloti stessi, oltre che aver offerto scenari e PS eccezionali, la cui qualità è indubbia. La domanda che quindi pongo ai lettori è la seguente: “un sacrificio” legittimo, necessario? Direi che attirare piloti esteri è quanto mai necessario. Una buona notizia in merito riguarda proprio il finlandese Pajunen, il quale ha trovato nella scuola italiana ottima per quel che concerne l’asfalto. Sull’aspetto, per l’appunto, dei piloti e delle squadre, abbiamo da segnalare ingressi importanti, così come le perdite sono la nota dolente di questo passaggio al 2012. Notiamo infatti che Rossetti ha scelto la via estera, così come fece Piero Longhi nel 2011, puntando alla Turchia. Se consideriamo il basso numero di iscritti del CIR, una presenza così costante è stato un durò colpo. Un “sollievo” lo hanno regalato Michelini e Gamba, arricchendo il ventaglio di piloti in lizza se non al campionato o alla vittoria, al podio. A rinvigorire la situazione si è aggiunta la new entry Skoda Italia, team ufficiale che potrà dare ad Umberto Scandola la possibilità di lottare per il titolo. A proposito, la questione centrale è proprio questa: che futuro ha il CIR, quando l’indisturbato Andreucci è prossimo all’abbandono, con Perico e Scandola che guardano, seppur a distanza, le serie internazionali? Insomma, un CIR agrodolce, che ha voglia di cambiare, ma contemporaneamente è bloccato da un sistema inefficiente, che possiamo definire obsoleto, rispetto ai campionati esteri.
Guardiamo al Rally del Ciocco 2012, conquistato ancora una volta da Andreucci: i pochi ritiri in alto alla classifica sono stati sufficienti per condannare sin dall’inizio una marcia, con una manciata di S2000, seguite da vetture decisamente meno competitive. E’ necessario trovare soluzioni, anche estreme, tra le quali potrebbe figurare il ritorno delle WRC in campo…

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http://www.rally.it/f26/pagelle-rally-cir-5288-2.htm#post27386