Quante volte ci immaginiamo un rally del campionato del mondo che vogliamo andare a vedere? Magari quelli oltre oceano. Ed è da li, che la fantasia inizia a volare per le PS delle prove di altri continenti, come Messico, Argentina, Australia, Nuova Zelanda. Pochissime volte, pero ci si ricorda di quante persone lavorino dietro a questi spostamenti. Certo, in maniera generale, si pensa così, ovvero si carica tutto su una nave o su un aereo e si porta al rally dall’ altra parte dell’ oceano. E invece non è cosi. Andiamo quindi a vedere cosa si cela dietro le quinte, di un appuntamento iridato oltreoceano!

Per capire meglio cosa succede, parliamone con Bruno de Pianto, Team Manager del Mini Portugal World Rally Team: “Una parte del materiale, quella destinata alle gare oltreoceano, fa il giro del mondo dentro grossi container, e imbarcati su delle navi cargo. A questo, si aggiunge un doppione di tutta questa attrezzatura, visto che tutto questo materiale, ritornerà nelle mani del team solamente alla fine della stagione. Per esempio il materiale che abbiamo imbarcato alla fine del Rally di Nuova Zelanda, ci ritornerà in possesso solamente a Settembre.

Il Team Mini Portugal, utilizza due container, che hanno una portata massima di 35 tonnellate. In uno, vengono inseriti i muletti, nell’ altro tutto cio che serve di struttura, cioè i ricambi che sono sostituibili in qualsiasi momento del rally, come le pastiglie dei freni, i dischi dei freni, porte, paraurti, frizioni, radiatori ecc. insieme agli attrezzi dei meccanici, generatori, oli e materiali di consumo. Tutto il resto, come i componenti che continuano ad avere miglioramenti ed evoluzioni come gli ammortizzatori e le sospensioni, viaggia per via aerea. Per fare un esempio, il cambio punzonato per tre gare, deve seguire la macchina da corsa. Queste specie di carico, partono 15 giorni prima della gara, e ritornano in nostro possesso 10 giorni dopo lo svolgimento.

I due container, sono partiti a Gennaio, e sono arrivati in Messico giusto in tempo per il Rally. Da li, sono poi andati in Argentina e successivamente, hanno affrontato un tragitto via terra per poi imbarcarsi in Cile alla volta della Nuova Zelanda. Tutta la dotazione dei container, puo essere ripristinata solamente nelle gare successive, via aerea. Ad esempio si calcola di sostituire tutte le parti di ricambio ad ogni parco assistenza, piu altre due di scorta. Questa merce, molto delicata e costosa, mentre fa il giro del mondo è continuamente monitorata da verifiche e controlli, grazie a delle società specializzate di service. Il contratto con il Mini Portugal, prevede un controllo dedicato. La merce come prima sosta dopo la partenza, va in Olanda o in Lussemburgo, dove vengono imbarcate le vetture in aereo. Da li vanno in Messico o in Argentina per fare scalo, lo sdoganamento e la consegna del materiale al parco assistenza.

Tutto questo ha, ovviamente, un costo molto elevato. Infatti, una trasferta continentale costa circa 170’000 euro a un team ufficiale con due vetture. La spedizione dell’ auto costa in fatti 30’000 euro a macchina. Oltre a cio sono presenti tre tonnellate di ricambi per le auto, con l’ aggiunta di 15 o 20 euro per ogni chilo in piu, arrivando cosi a 60’000 euro. Successivamente, si paga il costo del trasporto dei container, e qui sono altri 150’000 euro per tutte e tre le gare continentali.

Oltre a cio, vediamo come vengono gestiti gli spostamenti dei meccanici ai parchi remoti, o l’ organizzazione del catering. Il Team Mini Portugal, opta per il noleggio dei furgoncini in loco, mentre per il catering, ci si appoggia a strutture locali.

(Articolo contenente piccole parti di Rally Emotion)