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Intervista Piero Sodano : ” la gara che più mi ha soddisfatto?direi senza dubbio il Total Rally in Sud Africa…”

Il personaggio rallistico di oggi è il grande Piero Sodano mitico copilota di Munari e Barbasio negli anni 70′-primi anni 80′.

Tutte le info sulla sua carriera le trovate nella pagina del forum a lui dedicata QUI

Ecco come ci ha risposto…

 

Nel 1966 sono andato allACI Savona, per chiedere informazioni sull’acquisto di una Formula Cadetti Monza, una ruote scoperte promozionale col motore fiat 500 giardinetta. il segretario ACI , organizzatore del “Giro dei Monti Savonesi” aveva bisogno di un navigatore per un pilota locale piuttosto bravo e mi ha convinto che la miglior maniera di avvicinarsi allo sport dell’automobile erano i Rallye, per me allora completamente sconosciuti. Sono una specie di Mille Miglia-mi disse- e tu dovrai fare quello che ha fatto Jenckins per Sterling Moss”: Mi ha intrigato e, dopo aver fatto un giro con il pilota sulla sua bellissima Abarth 1000TC ed avere avuto le spiegazioni di base su CO, TC e note di Prove Speciali, ho accettato. Mi sono divertito molto ed abbiamo anche vinto e non ho più smesso.”

“La mia preferita in Europa é sempre stata il RAC perché, essendo segreta, non c’era bisogno di fare ricognizioni, che non mi sono mai piaciute; anche se nessuna gara può eguagliare il fascino del Safari. se invece intendevi proprio la gara che più mi ha soddisfatto professionalmente, allora direi senza dubbio il Total Rally in Sud Africa, anch’essa segreta, con una quantità di bivii incredibile, vinta con Munari e la Stratos.”

“Sono molto affezionato alla Fulvia, ma la macchina da Rallye per eccellenza era e rimane la Stratos.”

“Se si corre per una scuderia é inevitabile che si debba seguire una strategia. con i diversi piloti con cui ho corso, ne abbiamo ricevuti sia a nostro favore che a nostro svantaggio e non mi hanno disturbato più di tanto; capisco che per la mentalità da vincente del pilota possa essere più difficile, poi ognuno ha il suo carattere.”

“Paura per come guidavano i miei piloti mai, non sarebbe stato possibile continuare. Ero invece infastidito dalle strade esposte a burroni profondi senza protezioni (tipo il Passo Teglia) dove una banale avaria meccanica poteva voler dire un salto di cento e passa metri.”

“Di ognuna ho soprattutto ricordi belli e devo dire che mi sono goduto ogni momento”

“Proprio al Total, alla premiazione, mi é scappato detto che non sbagliare niente nelle prove segrete, vista la mediocre qualità delle informazioni del road book, mi era costato un grandissimo sforzo di concentrazione (tra l’altro avevo perso 4 kili).
Il redattore del radar, intimo amico dell’idolo locale da noi battuto malgrado diverse “furbate” se l’è avuta a male e mi ha minacciato fisicamente, ma Michele “martello grosso” uno dei migliori e più robusti meccanici Lancia, ha fatto presto a fargli cambiare idea!”

“Rivedendo tutto con il senno di poi e la “saggezza” dovuta all’età, penso che avevo le capacità per fare alcune cose meglio ma veri rimpianti non ne ho.”

“Tutt’altro, ma c’era un entusiasmo sia tra i partecipanti che tra gli spettatori che, soprattutto per come é cambiato il mondo circostante, sono diminuiti.”

“Ho seguito il WRC per molti anni e, probabilmente anche perchè sono diventato più esigente, non sono molto soddisfatto. da un paio d’anni leggo a malapena qualche classifica.”

“Per questa risposta non basta una pagina; diciamo che ci vorrebbe un cambio di mentalità da Sprint a Endurance.”

“Mi é piaciuta l’esperienza del Giro d’Italia, anche se forse i tempi sono troppo difficili, ma mai dire mai!
Un saluto a rally.it”

 

intervista realizzata da Marco Bonini per Rally.it