Il racconto del viaggio che stiamo per proporvi è quello di un gruppo di nostri lettori e utenti affezionati di Rally.it che, come ogni anno, decidono di organizzarsi e mettersi in viaggio verso il Rally di MonteCarlo. I protagonisti del viaggio sono i nostri utenti Norman Bates, Fabrally, Lelonen e Maxyte.

Eccoci belli riposati dopo 5 giorni di Montecarlo,si parlava di possibili nevicate e in effetti il meteo e’ stato tosto sopratutto ci si e’ messo il vento e il freddo ad aumentare la sopportazione di noi spettatori.

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Il 1° giorno e’ dedicato al viaggio, il poker e’ formato dal sottoscritto, Fabrally, Lelonen e Maxyte. La neve fa la comparsa gia’ ad Aix les Bains in autostrada, ma poi arriva il sole e pensiamo che lo shake down innevato sia solo un episodio sporadico anche se ci rendiamo conto che sui colli la neve si vedra’.

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Mercoledì si fa sul serio, arriviamo al Col de la Fayolle “strade innevate”, ci arriviamo da nord perche’ meno trafficato, l’anticipo è di due ore ed infatti parcheggiamo vicino la ps e possiamo rilassarci perche’ là fuori e’ fresco, ci sono circa -12° ma credo anche per i miei compagni sia lo stesso. Questa è la ps piu’ dura da sopportare, siamo al freddo nella neve e in certe zone c’e’ un vento sferzante davvero fastidioso.

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Ecco come si presentava il colle con la sx veloce (foto Ford) e poi la dx sul colle dove iniziava la discesa sino a fine ps. Inoltre una bella panoramica (foto Fabrally).

Il viaggio continua…

“Sulla ps 1 Bertelli arrivava con la macchina danneggiata e piloti quale Kostka e Noberasco erano gia’ ritirati. Ci spostiamo sulla ps 4, io e Fabrally tendiamo sempre a vedere posti nuovi e diversi (nel limite delle possibilita’) per cui decidiamo per fine ps Burzet ps 4, andiamo nella discesa boschiva finale. La strada è bagnata, ma se si esce dalla traiettoria c’e’ ancora neve, il passaggio propone delle esse in discesa e poi un veloce finale stretto per risalire le ultime centinaia di metri sul pulito, anche qua bei traversi ed ecco una foto della parte sotto piu’ veloce”

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La prima giornata e’ trascorsa senza nessun intoppo, tutto si è svolto secondo il programma, ma la sera l’albergo fa mal presagire (S.Agreve). Ceniamo da schifo (anche se e’ quasi un classico in Francia) infatti la mattina dopo ci si alza presto per andare sul fine ps di S. Bonnet le Froid dove siamo a circa -15° e la mia Mazda non parte perche’ il vento e il gelo hanno fatto ghiacciare la pompa gasolio, anzi la schifezza che c’era li dentro. Fortuna vuole che a 50 metri c’e’ un meccanico che risolve il problema ma alla fine perdiamo 1 ora di tempo tra i vari tentativi, tentiamo comunque di rispettare il programma. Nevica e le  strade sono a tratti ghiacciate e le deviazioni non ci fanno desistere, ma ad un certo punto c’e’ una colonna bloccata. Mancano ancora 4,7 km alla nostra destinazione, non vi sono alternative perche’ inizio e fine ps coincidono e non possiamo andare alla ps successiva in quanto distante. Ci resta una sola cosa da fare, un trasferimento per andare a meta’ ps e ci giochiamo questa possibilita’, ci sciroppiamo 1,5 km a piedi (e così per tutti perche’ l’incrocio che conduce in ps e’ chiuso da parecchie ore), ma arriviamo 5 minuti prima del passaggio di Loeb, strada bianca nevica e le foto sono proprio natalizie.

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“Ecco come si presentava il 1° passaggio a s.Bonnet le Froid. Si arriva in staccata da una sx veloce (foto Latvala) e poi a dx a 90° sul ponticello (foto Bouffier). Sul ponticello Raoux sulla Peugeot 207 S2000 ci lascia gomme, cerchio e conseguente ritiro anche se riesce a terminare la ps.

Poi andiamo a fine ps Lalouvesc, finalmente c’e’ il sole ma la strada e’ completamente bianca, un vero spettacolo.”

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La giornata finisce con un bel trasferimento a Die per le ps del giorno successivo.

Il giorno del trasferimento…

Ecco il giorno del trasferimento a Montecarlo, ma intervallato con le ps. Levataccia per raggiungere la ps 11 St.Jean en Royans in una zona boschiva verso col de Lente, la maggior parte del viaggio trascorre su strade bianche con temperature a di -12° 

Il passaggio e’ bello, discesa velocissima, curvone dx da fare quasi in pieno e staccatona per inversione sx (foto Sordo). Ci spostiamo sulla mitica Sisteron ad 1 km da fine ps su strada asciutta, ma anche qui le vetture (quasi tutte) montano le chiodate per cui traversi garantiti.

Andiamo via in anticipo dalla Sisteron per evitare imbottigliamenti dato che ci aspetta un viaggio di oltre 3 ore per raggiungere la tanto desiderata Costa Azzurra. Il nostro lungo trasferimento si svolge in compagnia delle vetture da rally (vedi foto sopra con Boland). Ultimo giorno al parco chiuso e assistenza a Montecarlo, piove a tratti piu’ o meno forte e la giornata è davvero brutta, meteorologicamente parlando. Vediamo la neve sulle montagne a ridosso del Principato e sappiamo che sui colli ci sara’ neve, le vetture partono con le chiodate. Il ritorno avviene sotto la pioggia e la neve, ma dopo questi 5 giorni vado come un treno, dopo aver guidato sulla ps innevata di S.Jean en Royans tutto il resto è come bere un sorso d’acqua. 

Come vedete dalle foto la gara e’ stata esaltate sotto ogni aspetto, a parte il dominio di Loeb la classifica per le posizioni di rincalzo cambiava sovente. Una nota negativa per i tempi sbagliati del timing ufficiale, l’organizzazione ha predisposto un alto numero di commissari e gendarmeria ed e’ normale che non tutti possono essere all’altezza delle aspettative. Anche qui c’e’ gente poco competente, ma lo sforzo organizzativo tutto sommato va promosso. Sono anni che non vado a vedere l’ultima giornata in zona Turini, un po’ perche’ oramai conosco bene quelle ps e un po’ per evitare casini e imbottigliamenti che detesto. la pecca è fare 3 volte il Turini sapendo bene che il 90% della gente andra’ la. Credo sia da rivedere l’ultima giornata di gara e fare il mea culpa, se qualcuno si fosse fatto male, in modo piu’ serio. L’organizzazione in tal caso avrebbe parte della responsabilita’ dell’accaduto. 

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foto nell’articolo: FabRally

Un altro punto di vista, il viaggio di – Aiso –

..che MonteCarlo strano!

Partenza all’alba di sabato mattina con destinazione Moulinet, tutto ok fino a Sospel, strade pulite e viabilità buona.. Passato il paese noto che la neve ha attecchito maggiormente sulle strade, sono le 6:30 circa e mi trovo davanti la Gendarmeria che controlla le dotazioni invernali e fa montare le catene (di notte e con grossi fiocchi di neve che scendono in gran quantità) anche a chi ha le termiche (assolutamente inutile visto che la strada dopo il posto di blocco è praticamente pulita).

Prima riserva di bestemmie mattutine dedicata ad una catena che mi rimane in mano (scemo io a non averle controllate prima di partire). Arrivo ad un km da Moulinet e noto con estremo “piacere” che i Gendarmi cominciano a far girare le macchine per assenza di posti. Penso di esser arrivato tardi, parcheggio e mi metto il cuore in pace iniziando ad incamminarmi verso l’inizio della prova speciale. Mentre avanzo faticosamente (due zaini per un totale di circa 10kg) mi rendo conto che dopo il posto di blocco ci sono un sacco di posti liberi non utilizzati (simpatici come sempre sti francesi).

Nevica abbondantemente fino alle 3 (orario di inizio della ps14) e poi inizia a piovere. Inevitabile lo sconforto perché fotografare in quelle condizioni è una vera rottura. Sapevo sarebbe andata a finire male anche perché non mi reputavo organizzato per sostenere una giornata sotto l’acqua.. I vestiti e le scarpe hanno retto per un po’, ma poi il tutto è andato a farsi benedire ed ho passato il resto della giornata bagnato ed al freddo. Fotografato il primo passaggio (velocità da trasferimento date le condizioni della strada) non riuscivo a tenere asciutte e pulite le lenti e quindi ho messo tutto via. 

Davvero un peccato non aver fatto scatti in notturna ma ero in condizioni pietose. Inizia il secondo passaggio, passa Loeb a cannone, Ogier, Sordo.. e poi? e poi scopri tramite l’ufficiale che 4 spagnoli gonfi come spugne si son cacciati giù da una riva.. passano i pompieri, passa l’ambulanza,… gara sospesa e passaggio dei restanti concorrenti in trasferimento con le 4 frecce.. Decidiamo di prendere tutto ed andare a casa!

Tanta frenesia e tanta attesa per poi rimanere deluso. Fortunatamente ho evitato di prendermi l’influenza (che viste le ore passate al freddo sarebbe stata d’obbligo). Ho passato la giornata di domenica a recuperare le forze ed a mettere a posto quei pochi scatti portati a casa.. Ve ne allego una selezione della selezione, giusto per darvi un’idea di quello che è accaduto.

Comincio con una scenetta simpatica. I Gendarmi francesi come i carabinieri italiani.. In 7 per metter su due catene:

0 Gendarmerie

foto di copertina: Danilo Ninotto