Intervista a Luciano Trombotto: “Iniziai nei rally con una Fiat 850”

Continuano le interviste ai piloti che hanno fatto la storia, questa volta abbiamo avuto il piacere di intervistare Luciano Trombotto, un altro personaggio storico del rallysmo Italiano.

1. Come mai i rally?

Ho iniziato con degli amici,tra i quali Silecchia,con delle Gimkane,fondammo la Pinerolo Corse tra i quali c’erano personaggi del calibro di Macaluso e Luca Cordero di Montezemolo. In quei tempi c’erano i primi Rally che andarono ad affiancare le gare di regolarita’ non esistevano ancora classifiche di merito non sapevamo in realta’ chi fosse il piu’ forte specialista della nuova disciplina. Nel 1969 la Pinerolo Corse venne affiancata dalla Tre gazzelle che era in fondo la Fiat ufficiale.

2. Il debutto?

Iniziai con mia moglie nell’autosciatoria su fiat 850 coupe’ e replicai al Monti Savonesi con un 5º posto assoluto.Poi Rally di Sardegna su Fiat 124 Berlina,che era la macchina da lavoro,unici rinforzi: Protezione per la coppa dell’olio e 4 gomme MS

3.La 1ª vittoria assoluta?

Rally Isola d’Elba 1971 bissata l’anno successivo

4. La vettura del cuore?

Senza dubbio la Fiat 124 spider sia in versione 1.4 che in versione 1.6,di questa vettura ho seguito le evoluzioni,praticamente da macchina semi stradale a vettura irrobustita e trasformata per le corse.

5. Ho idea anche di immaginare la tua gara preferita?

Esatto proprio l’Elba che era una gara durissima e’ capitato di trovare anche la neve nelle ricognizioni e alcune prove si disputavano in entrambi i sensi per cui c’era da essere vigili. Ai tempi le gare erano davvero dure ricordo anche il 4 Regioni,l’alpe della Luna,il medio adriatico a livello internazionale ricordo anche il marocco e naturalmente il Montecarlo che corsi 3 volte.

6. Alfa Romeo Berlina cosa mi dici?

Che spasso con l’ingegner Chiti,voleva sapere tutto del comportamento dell’auto pero’ se trovavi dei difetti si arrabiava,feci test e qualche gara poi si passo’ alla versione Gt che pero’ non ho mai usato.Tornando alla berlina era pesante e abbastanza ingombrante con dei rapporti errati per i rally.Comunque i meccanici e la squadra Alfa Romeo era davvero professionali e alla fine le modifiche che suggerivo venivano accettate.

7. La Tua miglior stagione?

Direi sia 1971 e 1972 dove fino all’ultima gara mi giocai il campionato italiano e se non fosse stata per qualche decisione presa da altri…..

8. Dunque arriviamo agli ordini di scuderia,che ne pensi?

Noi non avevamo ingaggi,arrivarono qualche anno dopo e in quel caso quando percepisci uno stipendio devi stare agli ordini. Noi avevamo tutto spesato,ovvero muletto a disposizione,alberghi,vitto e alloggio pagati ma si correva gratis.Certo gli ordini di scuderia mi sono stati indigesti.

9. Qualche aneddoto? 

Ricordo il Rally Medio Adriatico lottavo con Amilcare (ndr Ballestrieri) per la vittoria quando finita una ps all’inizio di un trasferimento Amilcare si sbraccia e mi dice che e’ senza benzina,io torno in senso inverso e avverto la direzione gara,alla fine vince amilcare ed io arrivo secondo,probabilmente senza quel mio gesto avrei vinto ma per me fu un gesto naturale e’ un giornale mi defini “Cavaliere Bianco” che era un bel titolo ma ho sempre pensato che fosse una mezza presa in giro. Puntualizzo che Amilcare era davvero senza benzina nessuna furbata. Un altro episodio che ricordo con piacere si verifico a Volos in Grecia durante l’Acropoli ero 4∞ assoluto e i meccanici mi sostituirono il cambio in 35′ furono assolutamente fantastici.

10. Altre gare particolari?

Ricordo un Targa Florio con Tony Fassina su Alpine A110,la 24 ore di Chamonix su Opel ascona di Conrero

11. Hai smesso presto perche’ ?

Smisi nel 1973 causa la crisi petrolifera in quanto il mio lavoro e proprio nella distribuzione petrolifera e mi dedicai a quello,ho venduto l’attivita’ 2 anni fa ma sono ancora in campo.

12. Negli anni 70 vi capitava di correre all’estero in gare sotto regimi,notavate differenze?

Personalmente no,le gare erano bene organizzate e non ci sentivamo ne osservati ne tantomeno avevamo delle imposizioni o direttive.Posso dire che in Polonia feci uno degli incidenti piu’ cruenti finiii in un torrente in uno dei pochi posti non protetti dal rail,era l’imbrunire e la causa fu una macchia d’olio che non mi lascio alternative.Per fortuna nessun danno all’equipaggio.

Antonio Ciavarella

Sono il responsabile del progetto editoriale Rally.it. Inotre mi occupo di tutto quello che riguarda lo sviluppo e la grafica del portale.

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Antonio Ciavarella

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