Ad un giorno dal via della corsa varesina, ci facciamo guidare dai piloti per una “speciale” ricognizione sulle prove del Laghi 2013. Il 22° Rally dei Laghi scatterà ufficialmente domani pomeriggio alle ore 14:31 e le nove prove speciali in programma, come ogni anno, sapranno regalare forti emozioni a piloti e pubblico.

Per questa edizione abbiamo lasciato che fossero i piloti ad accompagnare –metaforicamente- gli appassionati lungo le prove. Ecco come ci hanno descritto le quattro prove speciali i vari Dipalma, Freguglia, Spataro e Crugnola, quattro piloti indicati come favoriti per la vittoria finale.

Ps1-3 2“CUVIGNONE” km 11,15 (1° passaggio ore 15:50 di sabato 6 aprile, 2° passaggio ore 8:50 di domenica 7 0aprile)

Partenza: Nasca. Arrivo: Vararo Giò Dipalma, che lo scorso anno giunse secondo assoluto grazie anche alla vittoria assoluta del Cuvignone, ci racconta così la prova più temuta della gara: “Il Cuvignone è LA prova per eccellenza, una speciale che, come ogni anno, farà la grossa selezione per la vittoria finale. Mentre per gli altri stage i distacchi dovrebbero essere contenuti, il Cuvignone emetterà verdetti che al 90% saranno quelli finali del rally.

La prova è la più lunga del rally ma è anche lentissima perché ricca di curve strette ed insidiose e la concentrazione deve essere sempre molto alta; è la classica “piesse” dove si rischia di prendere tanti secondi di distacco senza rendersi conto dove li si è persi. Se lo si corre per la prima volta può non piacere ma anno dopo anno il “Cuvi” entra nel cuore: la speciale è difficilissima e si entra in sintonia con essa solo se si è in grado di interpretarla al meglio. L’inizio nel bosco necessita di un buon ritmo per via del susseguirsi di curve in salita che vanno “infilate” una dietro l’altra. A metà dell’ascesa verso il Passo c’è il curvone di S.Antonio, un vero “must” delle gare varesine: la curva, un tornantone destro molto ampio, di per sé non è difficile ma l’accesso –l’unico di tutta la prova- con la strada di Arcumeggia fa sì che ci sia una cornice di pubblico considerevole e transitare tra ali di folla regala emozioni mozzafiato.

La seconda parte di salita è quella che meno mi piace in quanto presenta un asfalto molto tortuoso e delle curve diverse l’una dall’altra che possono presentare mille insidie: dal rigagnolo d’acqua alle foglie, sassi, sporco ecc.; dalla Casa di Colonia si sale ancora entrando nella serie di tornanti ripidi e da lì si scollina e, dopo il tornante destro, ci si butta a rotta di collo fino a Dipalma quest’an3no gareggerà con una Peugeot 207 S2000Vararo tra muri di roccia e strapiombi. Al pilota distratto non viene concesso nulla; non appena si mettono le ruote fuori dalla carreggiata una foratura o una toccata possono mettere ko anche la più robusta delle vetture. Più che le gomme si dovrà stare attenti alla gestione dei freni che, se surriscaldati troppo, in discesa rischiano di non essere più precisi come in partenza.”

Ps2-4-7 “Sette Termini” km 9,90 (1° passaggio ore 16:59 di sabato 6 aprile; 2° e 3° passaggio ore 9:59 e 14:05 di domenica 7 aprile)

Partenza: Montegrino. Arrivo: Cugliate La prova del Sette Termini è spiegata da Giuseppe Freguglia, vincitore assoluto nel 2010. “Si tratta di una prova nella quale, a mio avviso, si è arrivati ormai vicino al limite massimo per la tipologia di vetture che ci è consentito usare: si comincia dal laghetto di Montegrino e salendo fino alla vetta c’è poco da inventare; è un tratto molto veloce con ripetuti allunghi nei quali, in un paio di essi, si raggiungono velocità importanti con marce alte: lo scorso anno, con il S2000, arrivammo a limitatore in due punti: equivale a dire in sesta marcia a 170km/h. Finita la salita c’è un piccolo piano (nei pressi del Rifugio) dove ci sono le chicane di rallentamento e da lì, dopo un altro allungo, ci si butta in una discesa bellissima.

Tutta nel sottobosco, questa parte è molto più tecnica rispetto a quella iniziale. Se fino al punto denominato “Nave” – una curva destra molto ampia e sempre sporca-si tratta solo di allunghi e tornanti o poco più, da lì in giù serve la massima concentrazione: la strada si stringe e si susseguono curve e controcurve da fare quasi in apnea molte delle quali ingannevoli. La prova è fatta da tre ritmi: potremmo definirla veloce fino alla vetta, un po’ più “tranquilla” fino alla Nave e poi indiavolata nell’ultimo tratto che solitamente è quello dove emergono le differenze di tempo tra gli equipaggi. In tutta la prova l’asfalto si presenta omogeneo e regolare e l’unica curva sporca- in condizioni normali- è quella della Nave.”

Ps5-8 – “Valganna” km 6,85 (1° passaggio ore 10:28 2° passaggio 14: 34 di domenica 7 aprile)

Partenza: Ghirla. Arrivo: Ganna La Valganna ce la racconta Andrea Spataro, terzo assoluto l’anno passato: “La Valganna è una speciale molto veloce che proprio per questo, oltre al suo chilometraggio contenuto, non dovrebbe fare la differenza nella classifica generale. Dallo start appena fuori il paese di Ghirla, la percorrenza è molto veloce e bisogna utilizzare tutti i centimetri della carreggiata per tenere le ruote più dritte possibile. Fino al bivio di Marzio infatti, situato a circa metà prova, bisognerà sfruttare i cavalli a disposizione senza sperperare centesimi di secondo con “attriti inutili”: in gergo si dice che la vettura va “fatta correre” e cioè si deve uscire nel modo più fluido possibile dalle curve.

Dopo il bivio la strada spiana e quello è un punto cruciale della prova: ci sono solo tre o quattro curve che si potrebbero fare in pieno ma il fondo sconnesso spesso induce i piloti ad alzare leggermente il piede: chi avrà coraggio su quelle curve potrà accumulare il vantaggio per vincere. Dopo la chicane la prova cambia, le medie orarie si abbassano e la strada Freguglia-Falzone sono dati per favoriti con la Fiesta Turbosi restringe ma difficilmente i pochi tornanti da lì a fine prova influiranno sul tempo finale. E’ una prova che non stressa molto gli pneumatici e che darà la possibilità anche alle due ruote motrici –in particolare alla S1600 e alle R3- di stare al passo con i primi della classifica. I cronometri si fermano all’ultimo tornante prima del bivio delle “quattro strade”.

Ps6-9 “Alpe tedesco” km 6,90 (1° passaggio ore 10:45, 2° passaggio 14: 51)

Partenza: Ganna. Arrivo: Cavagnano. Il campione uscente Andrea Crugnola, ci fa da Virgilio sull’ultimo crono della gara, l’Alpe Tedesco: “L’Alpe Tedesco è la prova speciale più corta della gara e quasi sicuramente non influirà sulla classifica generale. Questa prova è praticamente attaccata alla “Valganna”; si parte in prossimità del primo tornante dopo il bivio di Ganna e l’inizio presenta una salita molto scorrevole spezzata da alcuni tornati. Giunti in cima si scollina ed il tratto si presenta veloce ma non semplice: una strettoia in prossimità dell’abitato riduce la carreggiata. La parte più interessante della prova è quella centrale e cioè l’ultima parte della salita fino alla strettoia. Non è da sottovalutare il fine prova perché vi sono alcune curve difficili specie una sinistra secca che induce all’errore: in quel tratto il fondo è sconnesso e l’aderenza della vettura all’asfalto non è ottimale quindi sbagliare non è così impossibile. In generale L’alpe Tedesco è una prova in cui la caratteristica che prevarrà sarà il motore della vettura prima ancora che le qualità dell’equipaggio.”