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L’opinione – Entra Tanak, esce Novikov: perché il Mondiale non sa coltivare i suoi talenti?

Anche i ricchi piangono. O, almeno, hanno ben poco da ridere. Chiedere per conferma a Evgeny Novikov, talento russo classe 1990, che in questi giorni si sta preparando per il secondo pre-pensionamento. L’ex pilota del team M-Sport è infatti l’unico “top driver” della stagione appena conclusa a non aver trovato un sedile per il 2014.

E così Novikov va verso un replay del 2010, quando rimase fermo per una stagione dopo una stagione deludente nel Citroen Junior Team. Il russo è sempre stato un pilota velocissimo – Montecarlo e Svezia 2013 le sue migliori interpretazioni – che però ha (quasi) sempre sciupato quanto di buono fatto con incidenti spettacolari. A stupire, semmai, sono le cause della sua assenza dalle gare per gran parte del prossimo anno. Il budget per lui, in teoria, ci sarebbe anche. La Russia starebbe spingendo per entrare nella serie iridata, e farebbe carte false per avere un suo pilota nell’elite del rallismo mondiale.

Il problema – secondo i vertici di ALM Russia – sarebbe proprio nella vettura. Detto che il budget per Novikov probabilmente è stato ridotto di proposito dopo un anno opaco, si parla di una presenza part time in una serie di eventi molto limitata a partire da metà stagione. Il problema, a questo punto, va focalizzato sotto un altro aspetto: Novikov è un ragazzo umile (a detta di un grande saggio come Denis Giraudet, suo ex navigatore), ha un budget non indifferente e, vista la sua giovane età, può solo migliorare. Quindi perché il russo è fuori dal Mondiale?

Probabilmente non è bello il gioco al massacro. Non dimentichiamoci che un altro talento come Ott Tanak, coetaneo di Novikov (i due, tra l’altro, sono stati compagni di podio al Rally d’Italia 2012), è stato appiedato dopo una solo stagione nel WRC (con un podio) e ora torna dopo un anno di stop e dovrà ricominciare da capo. Lo stesso Thierry Neuville, che oggi è lodato e incensato da tifosi e colleghi, dodici mesi fa ha rischiato di uscire dal Mondiale a testa bassa. Se Nasser Al-Attiyah non lo avesse portato nel team M-Sport con garanzie economiche, il belga sarebbe rimasto in Citroen con un programma di 4 gare da accettare assolutamente, visto che la stagione 2012 non era andata per il verso giusto. Insomma, il rischio è di perdere tanti altri giovani talenti. Sarebbe gradito il ritorno dei team privati – ad oggi solo M-Sport tratta con i privati – e dei preparatori. Allora si che potremo preoccuparci di crescere i giovani talenti con calma.

Luca Piana

 

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