Non è stata una giornata fortuna neppure la quarta della “Dakar”, per la Cinotto Family. Il rapportino di giornata parla del ritiro di Michele a causa della rottura del motore alla sua Toyota dopo circa 110 chilometri di impegno. Purtroppo ha ceduto la guarnizione di testa del motore ed a nulla sono valsi gli sforzi dell’equipaggio al fine di mantenere la vettura in gara.

“Non è andata bene commenta sconsolato Michele Cinotto la gara era iniziata in salita ed è finita male. In quattro giorni abbiamo partecipato ad una vera e propria guerra, il dover essere costretti a partire in retrovia per il tempo perso ha messo a dura prova il mezzo ed anche noi come equipaggio, le sollecitazioni sono state ovviamente maggiori che non se dovevamo correre in tranquillità. Purtroppo il motore ci ha abbandonati e non è stato possibile proseguire, il danno era irreversibile. Peccato, perché pensi tutto l’anno ad un impegno e poi dopo quattro giorni devi alzare bandiera bianca. Ma ci riproveremo, vogliamo vedere l’arrivo, per adesso è stata una maledizione, l’anno prossimo la sfateremo. Rimango a seguire Pietro, che sta andando molto bene, nonostante anche lui abbia molta sfortuna. Vogliamo vedere Valparaiso!”.

Giornata nera anche per Pietro Cinotto, rimasto senza carburante a circa 15 chilometri dal termine dell’impegno. Il problema è stato il danneggiamento del condotto che porta il gasolio al motore, leso durante la devastante tappa di ieri, che ha mietuto molte altre vittime. Pietro, insieme al fido Dominella, sino allo stop forzato per molte ore, era riuscito a entrare entro i quaranta dell’assoluta ed anche sopra il podio di categoria, conferma di un notevole livello competitivo. Dopo ore passate a ripristinare il danno, uno dei camion in gara ha prestato parte della propria scorta di carburante per permettere all’equipaggio di vedere l’arrivo, a notte fonda. A notte fonda, ma ancora in gara.

La sabbia sarà la protagonista anche della tappa di oggi: con 384. km di trasferimento e 527 di sezione selettiva, la carovana si muoverà da Chilecito a Tucuman. Il percorso sarà caratterizzato prevalentemente da tratti fuori pista, e le alte temperature della zona renderanno particolarmente critica la gestione meccanica del mezzo: per molti equipaggi sarà molto probabile un’altra notte in bianco.

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