Come in ogni avventura che si rispetti ci sono momenti in cui tutto funziona e momenti in cui niente sembra girare. Le ultime ventiquattro ore appartengono al secondo tipo: una tappa che si prevede impegnativa, qualche difficoltà di comunicazione tra team tecnico e team che in Italia aspetta gli aggiornamenti – un tablet che non può comunicare, più il sito ufficiale che non collabora – e il gioco è fatto: buio sulla Panda per qualche ora che però sembra un’eternità.

E quindi si aspetta, si aggiorna freneticamente la pagina del sito ufficiale, si guardano i cellulari ogni venti secondi, ci si scambia qualche sms prudente: cosa starà succedendo?

Poi, finalmente, in Italia squilla un cellulare: è Giulio! Appena arrivato albivacco racconta in due secondi: “Due problemi ai semiassi, gli ultimi 80 chilometri di dune percorse nella notte più un po’ di problemi al motoreche faceva le bizze. Questa tappa ci ha presentato un conto davvero inaspettato.”

Al momento le notizie sono scarne ma essenziali: la PanDAKAR è partita per la decima tappa, la luce in fondo al tunnel è un po’ meno fioca di qualche ora fa.

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