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Il Rally del Friuli e una gara da…applausi

Applausi. Sono quelli tributati dal pubblico – numeroso rispetto ad alcune “uscite” stagionali” – ai vincitori del 50° Rally del Friuli, Paolo Andreucci e Anna Andreussi. Sono quelli che merita la Peugeot Racing Lions, questa volta si, per aver portato ancora la 208 T16 sul gradino più alto del podio proprio mentre al Barum la filiale europea della Casa del Leone riscontrava alcuni problemi alla vettura con Craig Breen e Kevin Abbring. Applausi infine per gli organizzatori – mica poche 50 edizioni – ai tanti outsider che si sono messi in luce nel weekend e ai meccanici dei team Skoda Italia e BRC Gas Equipment: i primi hanno riparato alla grande e in poco tempo la Skoda Fabia Super 2000 dopo la toccata di Umberto Scandola, i secondi li hanno applauditi all’uscita della vettura dal parco assistenza. Dunque ancora applausi.

Ma in questo Cir c’è tanta tensione e si vede. Tre piloti racchiusi in tre punti a due gare dalla fine – una su terra e una su asfalto – è una situazione che lascia ben poco al caso. Anche perché, oltre al risultato sportivo, ci sarà anche quello penale. E forse proprio il terzo appuntamento e ultimo del campionato, quello che si svolgerà presso i tribunali di San marino a risultare decisivo. In quest’ottica il più esperto Andreucci si è dimostrato davvero glaciale, facendo il bello e cattivo tempo in tutto il weekend. Basso si è comunque accontentato di un piazzamento di prestigio, che lo porta a solo tre punti da Scandola nella classifica generale. Difficile quindi essere delusi, e probabilmente il team BRC non sarà deluso a fine anno neppure se il campionato dovesse concludersi così com’è ora: terzi al debutto, con una vettura a Gpl, con il peso superiore rispetto agli altri, con (almeno) due vittorie, etc etc…

Il primo podio stagionale composto da solo vetture R5 non deve comunque distogliere l’attenzione dalle S2000, che avrebbero centrato un posto sicuramente con Umberto Scandola – decisivo l’errore nel finale – e con un ottimo Alessandro Bosca, a suo agio con una vettura che si è cucito su misura in meno di un anno. Debuttare con un podio è qualcosa di speciale anche per Alessandro Perico, alla “prima” con la Peugeot 208 T16 R5. A proposito del bergamasco, è già cosa nota la sua assenza all’Adriatico, gara sulla terra che avrà un elenco iscritti ben più povero del Friuli. Ed ecco allora che nelle ultime due gare le factory di Skoda e Peugeot potrebbero finalmente optare per la seconda vettura. Il campionato si deciderà anche in Tribunale, ma sulle prove speciali nessuno vuole lasciare nulla al caso…

Luca Piana

Luca Piana

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