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Rally Team ‘971: il terzo assolo di Cantamessa

Venni, vidi, vinsi. Veni, vidi, vicit. Saranno state queste le parole pronunciate da Luca Cantamessa, vincitore della 41esima edizione del Rally Team ’971, all’arrivo in piazza Europa a Chieri. Parole che certo non saranno state dettate dalla sensazione di aver dominato senza affanni, ma anzi dalla rinnovata consapevolezza di aver ottenuto il massimo attendibile alla vigilia, nonostante un parterre di avversari agguerriti e ben armati. L’astigiano, infatti, insieme alla navigatrice Lisa Bollito, partiva come favorito d’obbligo, per almeno tre ragioni: la profonda conoscenza del tracciato di gara, i successi ottenuti nelle edizioni del 2012 e del 2013 ed il feeling con la 207 S2000, preparata come uno Stradivari da Balbosca. Tutto questo ha fatto si che la coppia partisse con l’obiettivo di ottenere un terzo alloro, puntualmente arrivato alla fine di un weekend intenso.

 

Luca Cantamessa, come detto, è riuscito a dominare l’evento organizzato dalla A.S.D. Rally Team Eventi, portando a casa tutte le prove disputate. Un rullino di marcia da schiacciasassi che ha cancellato molto presto le ambizioni dei concorrenti, il primo dei quali era certamente, ha detta di molti, l’equipaggio formato da Elwis Chentre e Fulvio Florean. Il duo a bordo di una rombante Fiat Punto S2000 ha dato sfoggio di classe e competitività fino a quando non ha dovuto abbandonare la compagnia per una foratura durante la disputa della quinta speciale. Lo scettro del contendente numero uno è così passato alla Peugeot 207 S2000 condotta da Patrick Gagliasso, con Dario Beltramo alle note, i quali hanno pensato bene, dato il distacco accumulato dal battistrada, di gestire il proprio vantaggio sugli inseguitori portando così in cascina un risultato per cui si può firmare. Dietro le due vetture del Leone ha fatto la sua comparsa una vecchia signora ancora rampante, la bianca e blu BMW M3 condotta magistralmente da Mauro Miele e Luca Beltrami. Miele, vincitore di gruppo A, ha dato sfogo a tutta la sua classe per consentire alla sportiva di Monaco di rivaleggiare con le più giovani vetture dell’era elettronica; il terzo posto assoluto è stata, alla fine, una piccola rivincita del rallismo d’altri tempi sulla modernità, specialmente se si tiene conto dell’attacco che il lombardo ha portato sulla recentissima Peugeot 208 T16 dell’equipaggio Trolese-Ghetti, attacco culminato in un sorpasso in classifica generale a partire dalla PS4. E’ proprio Mario Trolese, per la prima volta a bordo della nuova nata del Leone, ad agguantare quella medaglia di legno che a lungo è sembrata tingersi di bronzo. La prestazione dell’idolo di casa non può dirsi certo negativa ma caratterizzata dalle tipiche incertezze che si verificano ogni qual volta si tenta di domare al debutto una cavalleria nuova e poco conosciuta. Da rimarcare il quinto posto assoluto e la leadership in classe R3C di Gianluca Tavelli coadiuvato da Nicolò Cottellero. Anche in questo caso, per il duo della Due Gi Sport, si è trattato di una vittoria conquistata a suon di primi posti di classe, essendo stati braccati con determinazione ed impegno da Manuel Lugano ed Alessandro Pozzi, giunti sesti con merito a bordo della medesima Renault New Clio. Molto positiva la settima piazza di Roberto Iemmola e Fabio Ceschino su Peugeot 106 Rallye; i portacolori della Scuderia Monferrato hanno fatto propria la classe A6 tenendo a bada uno stoico Cosimo Mazzarà al volante di una nostalgica Fiat Uno Turbo primatista di classe A7. Appassionante e ricca di colpi di scena anche la battaglia delle “storiche” con Stefano Villani e Lorenzo Lalomia su Opel Kadett che hanno avuto la meglio sull’equipaggio della Bmw 2002 di Argentieri/Pellegrino, ritiratisi nel finale per un problema elettrico.

 

Tutte le attese di questa edizione del Rally Team ‘971 sono state confermate, a partire dall’organizzazione per finire con lo spettacolo in strada, passando per la durezza e la selettività delle prove cronometrate, le quali hanno registrato 70 arrivi su un totale di 115 equipaggi partenti, divisi tra moderni e storici.

 

Photo by Luca Viola (photoreport.biz)

 

Andrea Badiali

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Andrea Badiali

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