Equipaggio: Sergio Marchetti-Giulia Cresta
Evento: Rallye Montecarlo
Vettura: Renault Clio R3C – Miele Racing

Ed eccoci ad occuparci dei piloti italiani, se volete assaporare l’atmosfera del “Monte” immergetevi in questo racconto, dalla serie “quando i sogni si trasformano in realtà”…

“Solitamente il lunedì dopo una gara penso a cosa è andato bene e a cosa si poteva migliorare, racconto agli amici come è andata, passo da mia nonna che vuole essere ben aggiornata su cosa combino quando parto da casa con valigie rallystiche e poi tutto torna alla normalità. Oggi è lunedì mattina, il lunedì dopo il Rally di Montecarlo, e fare una qualsiasi tra le cose scritte qua sopra risulta un po’ complicato, perché la settimana appena conclusa sembra tutta un lungo sogno.
Partiamo dall’inizio…i giorni antecedenti alla partenza non sono stati così facili e felici come uno può immaginare: tra lo stress dovuto agli esami universitari e il dubbio di non aver preparato abbastanza bene la mia prima gara del wrc, diciamo che avevo lo “sclero” facile…!
Tutto è passato sabato 17, quando ho visto la macchina e finito di preparare le valigie. Anzi, a qualche ora dalla partenza ero la persona più tranquilla del mondo.
Domenica 18 finalmente siamo partiti per andare a ritirare il road book a Monaco. Giusto per cominciare bene, la prima persona che abbiamo visto al ritiro è stata Daniel Elena, seguito poi da Giraudet.
Lunedì 19 sveglia presto e via con le ricognizioni: prima la ps di Col St Jean e poi il Turini, seguito dal trasferimento verso Puget-Théniers e le ps di Entrevaux e Digne. Giornata conclusa con le verifiche sportive [più veloci che abbia mai visto] a Gap e ritiro a riposarsi il più possibile.
Martedì 20 di nuovo sveglia presto, questa volta per fare le ricognizioni della prova di Prunières, della “prova lunga”, di Sisteron e dello shakedown, mentre i meccanici si occupavano delle verifiche tecniche a Gap. Arrivati allo start della ps di Prunières, il paesaggio si presentava coperto di neve e la strada con molti tratti ghiacciati ed innevati, tanto che le uscite di strada da parte di gente locale o di equipaggi in ricognizione sono state piuttosto frequenti! Anche sulla prova da 51 km alcuni tratti erano neve e ghiaccio (ovviamente alternati a tratti puliti) e così pure i classici 6 km della prova di Sisteron. Su quest’ultima ho provato una sensazione molto strana nel riconoscere un posto dove nel 2001 ricordo di aver visto passare una prova di notte, mentre ero in un prato pieno di fango e delle macchine si vedevano solo i dischi incandescenti…(questo posto non è altro che il bivio di Thoard).
Mercoledì 21…se non leggevo un messaggio di auguri nemmeno mi veniva in mente che era il mio compleanno! Altra mezza giornata di ricognizioni sulle prove del secondo giorno di gara, poi ritorno a Gap, ad aggiustare le ultime cose sulle note, nel frattempo sono arrivati i ricognitori (mio papà e Lorena Boero) e il servizio catering (mia mamma) , poi piccola pausa torta e shakedown! Arrivare a Chateauvieux tra la folla, proprio li dove l’anno scorso io ero tra quella gente ad aspettare i vari equipaggi, è stato a dir poco emozionante. Più emozionante che fare lo shakedown in se, in quanto quei tre km e mezzo al nostro passaggio erano 90% terra e dopo un primo giro abbiamo preferito farlo diventare primo e unico.
Giovedì 22 abbiamo dormito qualche ora in più e in tarda mattinata siamo partiti verso Monaco, ben consapevoli che il nostro ritorno a Gap sarebbe stato ufficialmente su macchina da gara. Nel pomeriggio, dopo un po’ di “briefing” e aver sistemato il sistemabile, cioè quando ormai tutto era pronto e non restava che aspettare l’orario di partenza, sono andata a fare un po’ la turista intorno al casinò ed al palco partenza: una camminata in una così bella atmosfera prima di cominciare serviva proprio!
Alle 20.21 la nostra gara ha preso il via. E visto che il mondiale, anche solo per la sua propria validità, deve avere un grado di difficoltà maggiore rispetto ad altre gare, il rally per noi non poteva mica partire in modo facile! Un incidente ha bloccato l’autostrada che dovevamo percorrere in trasferimento…il risultato è stato arrivare al controllo orario successivo (di ingresso zona cambio gomme) con un ritardo superiore ai 15 minuti, ma ovviamente non eravamo i soli! Dopodiché abbiamo cambiato le quattro gomme, mettendo quattro chiodate, nei 10 minuti previsti. Al c.o. di uscita zona, però, la situazione era piuttosto drammatica…immaginatevi tanti naviga arrabbiati che devono timbrare tutti allo stesso minuto, mentre i cronometristi cercano invano di mantenere la calma, unito all’intoppo creato dalla zona punzonatura gomme ovviamente posizionata all’uscita del c.o. (e quindi una fila di macchine che non riusciva ad andare avanti al c.o. di uscita nonostante noi naviga avessimo già timbrato al nostro minuto)…insomma che tutto ciò ci ha fatto perdere alcuni minuti, che uniti al tempo che è servito per fare refuelling ci ha fatto arrivare allo start della prima ps con un ritardo totale inevitabile di 5 minuti.
Comunque, la prima prova era molto innevata e ghiacciata, giusto per partire con delle condizioni da Vero Montecarlo . Il trasferimento per la prova numero due è stato piuttosto tirato ma siamo riusciti ad arrivare in tempo ed a fare un’altra ps cercando di imparare a conoscere la macchina con gomme mai usate prima. Abbiamo infine raggiunto Gap per assistenza e parco chiuso notturno, e siamo andati a dormire per circa quattro ore.
Venerdì 23 è stata la giornata in cui più degli altri giorni le condizioni dell’asfalto e del meteo si possono definire 100% Montecarlo! In ciascuna delle prove si potevano trovare tratti di asfalto completamente asciutto, tratti con ghiaccio e neve, tratti umidi e fangosi. Inoltre mentre a Gap non c’era una nuvola, nella zona delle prove le nuvole abbondavano, tanto che nel secondo giro abbiamo preso nebbia sulle prime due ps e una tormenta di neve sulla terza. Comunque, dopo un testacoda in un tornante sulla prova numero 5 ed un innevamento sulla prova numero 8 che ci hanno fatto perdere un po’ di tempo, siamo riusciti a concludere la giornata.
Consiglio a tutti quelli che vogliono fare una gita sulle strade intorno a Gap di fare il trasferimento che abbiamo fatto noi dall’assistenza alle prove! Strade davvero belle ed un bellissimo paesaggio!
Sabato 24, sole, poche nuvole e freddo. La prima prova della giornata purtroppo è stata annullata a causa del troppo pubblico. La seconda ps è stata invece la più lunga, non solo di tutto il rally, ma anche la più lunga che io abbia mai fatto! Anche qua le condizioni erano miste, alcuni tratti ghiacciati ma in prevalenza tratti asciutti, ed è stato molto bello passare dove l’anno scorso ero a fare da spettatrice. La terza prova era di nuovo quella di Prunières ma stavolta non annullata, e con un fondo totalmente diverso dalle ricognizioni (vale a dire prova al 90% asciutta). E’ stata una ps davvero divertente ed è stato bellissimo vedere gli amici della Lanterna Corse con uno striscione per me! Non me lo aspettavo davvero e ci tengo a ringraziarli tanto  . Dopodiché ci siamo spostati verso Sisteron e nel trasferimento abbiamo deciso di montare due chiodate davanti per affrontare meglio i chilometri completamente ghiacciati di quella leggendaria prova. La scelta si è rivelata probabilmente giusta, in quanto nel pezzo ghiacciato abbiamo raggiunto e passato il concorrente che ci precedeva, però nel pezzo in discesa asciutto noi abbiamo sbagliato e abbiamo rischiato di rimanere in una cunetta con la macchina che non partiva. Per fortuna il tanto pubblico ci ha dato una mano prima a uscire dal fosso e poi a spingere la macchina in discesa per farla ripartire. Siamo quindi giunti a fine ps dove abbiamo sistemato la macchina con qualche fascetta e siamo partiti per 175 km di trasferimento super tirato verso Monaco.
Riuscire a mettere la macchina in parco chiuso dopo una giornata così intensa è stato davvero un sollievo. Seguito da un momento di vaga rabbia mista incredulità quando la nostra assistenza non poteva entrare nel parco assistenza perché secondo alcuni commissari non c’era più posto. Dopo alcune ore la situazione si è risolta è il posto è stato trovato, altrimenti avremmo fatto assistenza su qualche yacht probabilmente!
Domenica 25. Ultima fatica. Lasciare il parco assistenza mattutino in direzione delle prove ci ha dato un vago senso di agitazione. Il sabato c’era una parte di me che pensava che avendo raggiunto Monaco, ormai nient’altro poteva succedere, ma c’era anche la parte razionale, secondo cui circa 50km di prove non erano proprio uno scherzo e, come dire, non è finita finché non è finita. Però quando sai che le ore che ti separano dalla fine di un rally così speciale sono poche, si crea una specie di rifiuto verso il pensiero che qualcosa possa andare male.
Tornando alle nostre prove, il primo passaggio su Col St Jean è stata probabilmente una delle prove più emozionanti di tutta la mia vita: il pubblico era tantissimo, di conseguenza il tifo era tantissimo, gli italiani erano tantissimi (che figata passare in mezzo ai fumogeni tricolore!!!) e la strada….beh, quella strada è bellissima! 
La seconda prova è stata il Colle! Il leggendario Turini…molto bello, ma se devo essere sincera non vedevo l’ora che finisse per avere la certezza di essere 31 km più vicina al palco d’arrivo! Dopo un breve riordino a Sospel, siamo ripartiti per l’ultima speciale, nonché ripetizione di Col St Jean: un po’ meno pubblico di prima, ma tanta emozione! Passare la fotocellula di fine prova con la consapevolezza di aver fatto i tanti km di speciale divisi in quattro giorni di gara è una sensazione unica!
Visto che però come ho detto prima, non è finita finché non è finita, l’ultimo lungo respiro di sollievo l’ho tirato su in cima alla rocca dove era situato il palco d’arrivo.

Arrivare lassù, dopo tutti gli sforzi che una gara simile comporta, dopo tutto l’enorme fondamentale supporto ricevuto da amici, parenti e conoscenti, dopo 14 anni consecutivi da spettatrice, dopo aver deciso di provare a diventare navigatrice proprio ad un Montecarlo tanti anni fa, dopo aver parlato vicino a quel palco con una grande persona i cui consigli mi hanno portato solo a cose positive, dopo 355.48 km di prove, dopo aver visto un sacco di amici e di persone contente che fossimo proprio lassù ieri pomeriggio…dopo aver concluso il Rally di Montecarlo sono davvero felice.
Concludere questa gara, anche senza un grande risultato in classifica, ma solo per il fatto di esserci in classifica, mi da come un’idea di “ordine delle cose”, difficile da spiegare. Per me è sempre stata una gara speciale e adesso attaccato al muro nell’ingresso di casa c’è una targa che indica che questo rally l’ho finito. Non voglio sembrare una che si vanta di ciò, perché non è così che stanno le cose, ma diciamo che adesso per me le cose hanno più senso!
Caro Montecarlo, non so se il prossimo anno sarò lì come navigatrice o come spettatrice, ma sicuramente ci sarò!
Per concludere, ci tengo ringraziare ancora una volta TUTTI quelli che hanno supportato e tifato, Sergio Marchetti, Ricky Miele e i meccanici, Papà che con la sua esperienza trentennale al Monte non avevo dubbi che sarebbe stato un bravo ricognitore, Lorena Boero che è anche lei una bravissima ricognitrice e bravissima naviga, Mamma che ha fatto da cuoco e sistematrice di cose tra Gap e Monaco, Andrea & Stefania, Nicola Arena per aver dato risposta a qualche mio dubbio, Sonia, Erika, gli amici della Lanterna Corse, e ancora tutte le persone che ci hanno seguito che sono state davvero, davvero tante. GRAZIE e arrivederci alla prossima gara!”

Giulia Cresta

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