Alberto Marchetti e Mario Scalmani su Peugeot 207 S2000 della Roger Tuning realizzeranno il sogno di una vita, partecipare al Rallye di Montecarlo 2015.
Saranno al via della 1° gara del WRC 2015 assieme a Ogier e Loeb, percorreranno le stesse ps, in condizioni simili (al Montecarlo la parola uguale non esiste se riferita ad una speciale) insomma qualcosa che non scorderanno mai.
Lo scorso anno qualche soddisfazione se la sono levata, 2° assoluti al Rally di Cremona e 3° di classe al Taro ma volete mettere con il partecipare al Montecarlo.
I preparativi per il duo lombardo è iniziato con la loro comparsa sull’elenco iscritti ufficiale e Mario Scalmani ci fa capire l’emozione del pre gara con questo racconto da leggere tutto d’un fiato.
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“Da qualche mese con Alberto se ne parlava, si facevano progetti, si sentivano persone, si aspettava l’uscita del Regolamento Particolare di Gara e alla fine siamo arrivati alla decisione finale. “O ci andiamo adesso, o non ci andremo più. Buttiamoci in questa avventura !”
Mi è mancato il fiato, mi tremavano le gambe, una specie di “paura” si è impossessata di me, una “paura” di non potercela fare per un gara come questa. Solo il nome mi fa girare ancora la testa, quando ci penso mi vengono i brividi.
Il nostro Rally di Montecarlo 2015 è cominciato nell’ aprile 1989, durante il Rally Valpadana. Da avversari, l’esordio alla guida di Alberto, l’esordio da navigatore io.
Era un altro mondo, si correva con gomme stradali, sedili di serie, moquette in macchina, scarpe da ginnastica o mocassini. Ricordo di una gran bella navigatrice dalla quale, con piacere, correvo a chiedergli i tempi ad ogni Controllo Orario. Costantemente, ci rifilavano Lei e il suo pilota dei gran secondi ogni PS. A Pieve San Giacomo mi sono avvicinato al finestrino di quel pilota che dominava la classe e gli ho detto “Dai, per favore non puoi andare un po’ più piano?”
Per un “malato” di Rally, contagiato all’ età di 12 anni da mio cugino che girava (cercando di metterla di traverso, con me al suo fianco) sulla 500 dello zio, intorno alla stalla in paese…..Per uno che ha visto il suo primo Montecarlo a 14 anni, facendosi portare al casello di Piacenza Ovest (allora c’era) per vedere le macchine che con la tappa d’avvicinamento, si fermavano a prendere il biglietto per l’autostrada….il fare questa gara mi emoziona cosi tanto che non ho altro in testa che questo.
Sarà durissima, sarà difficilissima, sarà lunghissima, sarà impegnativissima per due come noi. Poco coscienti di dove si stanno buttando (neve, verglas, notte, speciali da 52Km ecc ecc), perfettamente consci che prenderemo dei minuti ad ogni PS, ma pienamente consapevoli che questa sarà un’avventura che rimarrà sempre nei nostri cuori.
Grazie mille Alberto perché il fulcro di tutto, di tutti questi anni passati insieme su macchine da corsa, sei Tu, con la Tua determinazione e la Tua passione.
Vabbè, mi fermo qua. Proseguo la lotta con me stesso, per cercare di restare presente e con i piedi per terra. Un ragazzo di (quasi) 50 anni deve darsi una parvenza di serietà o no?”
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