CIR: Basso guarda tutti dall’alto, lui e Granai sono campioni d’Italia rally

“Forse devo ancora realizzare ma sono davvero contento”. Con queste parole, ai microfoni di Rally.it, Giandomenico Basso commenta questa giornata destinata ad entrare nella storia dal rallysmo italiano.
Con la loro Ford Fiesta R5, Basso-Granai si consacrano Campioni d’Italia 2016 a termine di un Rally due valli sofferto. Basso infatti vince Gara 1 e in Gara 2 riesce a stare appena dietro ai rivali Andreucci-Andreussi. Ora, finalmente, può festeggiare.

Quando lo incontriamo nel pomeriggio, al parco chiuso di Verona,  non ha ancora il sorriso a 32 denti che ci si può aspettare, ma i muscoli della faccia sono rilassati, e comunque l’espressione è di quelle sì stanche, ma  tremendamente felici. E come potrebbe essere altrimenti? Giandomenico, gli chiediamo, che stagione è stata questa?
“E’ stata sicuramente una stagione strepitosa. Abbiamo sofferto un pochino all’inizio per poi rialzarci e vincere il campionato qui a Verona. E’ stata una stagione molto combattuta e anche se forse ancora non ho realizzato sono felicissimo. E’ il coronamento di un percorso iniziato nel 2014 insieme alla BRC. Ringrazio anche il mio navigatore.”

Ed è davvero un percorso importante quello di Giandomenico Basso, già vincitore del campionato italiano nel 2007, che culmina con una prestazione maiuscola qui al Rally Due Valli. 
Gli abbiamo chiesto, appunto, di raccontarci quest’ultimo appuntamento decisivo: “Questa gara è stata particolarmente faticosa, soprattutto in gara1, dove abbiamo attaccato forte per poter vincere la prima tappa e stare più tranquilli nella seconda. E le condizioni non erano certo favorevoli: c’era molto fango, la strada era molto insidiosa ma abbiamo spinto e siamo riusciti a portarla a casa. Poi oggi, in gara 2, abbiamo avuto una piccola defiance, mi si è avvittata la macchina in una staccata abbiamo perso qualche secondo. Però l’obiettivo era tenere di mira Paolo, poi se arrivavamo quarti o altro non ci importava… E alla fine ce l’abbiamo fatta.”

Secondo posto nel campionato a Paolo Andreucci e Anna Andreussi che sulla loro Peugeot 208 R5 vincono il rally due valli. Una vittoria sicuramente amara per il toscano, che alla fine paga, forse, un’auto un po’ meno performante in confronto alla concorrenza.
Sul sito del’ACIsport Italia, Paolo ha fatto i complimenti a Basso ma non ha risparmiato anche alcune critiche al regolamento di quest’anno: “Abbiamo vinto lo stesso numero di gare dell’anno scorso ma quest’anno il regolamento prema secondo altre logiche. Noi forse avremmo dovuto interpretarlo meglio. Ce l’abbiamo messa tutta ma non è bastato. Faccio i complimenti a Giandomenico e Lorenzo per la vittoria. E’ stato un Tricolore molto equilibrato e combattuto sul filo dei secondi, lo sarebbe stato comunque anche con le regole vecchie, quindi fatico a capire la necessità del cambio.”

Tornando al Rally Due Valli A soli 2,2” da Andreucci arriva un soprendente Campedelli che, insieme al suo navigatore Fappani, sfiora la sua prima vittoria in un rally del CIR. Simone è stato forse colui che più di tutti ha sorpreso in questa stagione grazie a delle performance sempre al vertice.
Umberto Scandola e Guido d’Amore chiudono il podio  sulla loro Skoda Fabia r5.

Da parte della redazione di rally.it congratulazioni a Giandomenico Basso e Lorenzo Granai per la meritata vittoria.

Campionato Junior: Testa campione. Peugeot si può consolare con il suo campione Junior Giuseppe Testa e Daniele Mangiarotti che chiudono in testa il campionato Junior. Anche a loro vanno le nostre congratulazioni.


Campionato due ruote motrici: Ferrarotti trionfa su Panzani. 
Spumanti e brindisi anche per il reggiano Ivan Ferrarotti che, insieme a Massimo Bizzocchi si laurea campione due ruote motrici 2016, battendo il rivale Panzani. Bravo Ivan.

Ma la lista di “campioni” non finisce qui: Alessandro Perico (Peugeot 208 R5-PA Racing) vince il Trofeo Asfalto e Corinne Federighi vince il campionato femminile a bordo della sua Renault Clio R3.

 

Alberto Latu

Appassionato di rally, comunicazione digitale, storia e videogame. Ma ho anche dei pregi, credo.

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Alberto Latu

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