Inattaccabile, questo l’aggettivo con la quale si può descrivere la vittoria di Sebastien Ogier e Julien Ingrassia nella 59a edizione del Tour De Corse, al loro primo successo in carriera sull’isola francese. Certo, non si può dire che Kris Meeke non le abbia provate tutte per cercare di detronizzare la coppia francese e per alcuni momenti ci è anche riuscito (prima giornata e con le incredibili due ultime prove di oggi), ma alla lunga distanza (e soprattutto costanza) c’è sempre solo un nome in testa alle classifiche.

FORSE AVEVA RAGIONE LUI. In questi mesi se ne sono dette di cotte e di crude su Seb II: essere diventato padre e aver perso lo smalto di un tempo, oppure l’accamparsi dietro alla scusa dell’ordine di partenza per giustificare il fatto che i suoi avversari si spartissero le vittorie. Anche il suo entourage ci ha messo del suo per alimentare lo scontento nell’ambiente (con le minacce di ritiro e le accuse molte volte fuori luogo di Capito) senza dimenticare gli indubbi meriti degli avversari, soprattutto Hyundai, che hanno fatto un lavoro superbo di sviluppo della vettura per ridurre al minimo se non a zero il divario da una Volkswagen totalmente focalizzata al progetto 2017. La realtà è che sono tutte parole destinate a finire nel dimenticatoio, in quanto ad alzare le mani al cielo per festeggiare il premio più importante, ovvero il titolo, sarà comunque il pilota di Gap.

Dietro al francese, in completa gestione durante questa giornata, il podio viene completato da Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, secondi a 46,4″, e da Andreas Mikkelsen e Anders Jaeger terzi a 1’10 dal vincitore. L’MVD di giornata è sicuramente Kris Meeke che si riscatta dopo due giornate difficili staccando un tempo incredibile sulla prima prova speciale e vincendo la Power Stage finale su Mikkelsen e Ogier. Una bella iniezione di fiducia per il britannico, in attesa della più probante sfida che lo vedrà protagonista alla corsa per il titolo nel 2017.

Il quarto posto è appannaggio di Jari-Matti Latvala, autore di un rally alquanto incolore e mai in grado di impensierire gli avversari con tempi di rilievo. Diverso invece il morale di Craig Breen, quinto con la prima delle Citroen DS3 WRC che conferma i suoi progressi dopo il podio finlandese. Hayden Paddon chiude sesto a 2 minuti e mezzo dal Campione del Mondo, restando in attesa di superfici più adatte alle doti del neozelandese; magra consolazione per lui l’essere riuscito a stare davanti all’altra Hyundai di Dani Sordo, settimo assoluto. Chiudono la top ten i tre alfieri Ford, Eric Camilli, Mads Ostberg e Ott Tanak.

WRC2 – Elfyn Evans vince e convince a bordo della Ford Fiesta R5, tenendo vive le speranze della conquista del titolo di categoria. Il britannico è stato autore di una gara “alla Ogier” in testa dalla prima all’ultima prova speciale, regolando la Skoda Fabia R5 di Jan Kopecky, secondo a 33,3″ e la Citroen DS3 R5 di Yoann Bonato. Difficile l’esordio invece delle tre Hyundai I20, con solo il nostro Fabio Andolfi in grado di concludere la gara in diciottesima posizione assoluta. Vettura di base molto buona per il team di Alzenau ma che necessita ovviamente di molto lavoro per raggiungere il livello di Ford e Skoda, leader della categoria.

WRC3 – FESTA TEMPESTA – Doppietta francese in Corsica nel giorno che consacra Simone Tempestini e Giovanni Bernacchini Campioni del Mondo Junior (per i quali abbiamo dedicato un articolo speciale) . Primo posto per le Citroen DS3 R3T di Laurent Pellier e Yohan Rossel con Martin Koci a chiudere il podio. Simone e Giovanni hanno invece chiuso al quarto posto ma felicissimi per la conquista del titolo.

Il circus del WRC si sposta ora in Spagna, evento misto terra-asfalto, per la 52a edizione del Rally di Catalunya.

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