I videogiochi di rally hanno sicuramente avvicinato tantissime persone al nostro mondo. Nel corso dei decenni sono cambiati molto insieme allo sviluppo delle piattaforme e dell’hardware. Ciò che è rimasto uguale sono le imprecazioni per quel tornante che il navigatore non ha segnalato a dovere, o per quella curva che avevamo preso troppo ottimisticamente.  Ma anche le gioie per un’agognata vittoria dopo tanti tentativi andati a vuoto.
Ma bando alle ciance, quali sono i titoli più giocati ad oggi? Beh, molti di voi già li conosceranno Dirt Rally, Sebastien Loeb Rally Evo e WRC 6. Ognuno di essi ha dei punti di debolezza e di forza. A seconda di cosa si cerca in un gioco di rally ce n’è uno più adatto per ognuno di noi. Quale? Analizziamoli insieme.

Dirt Rally

dirt rally

Dirt Rally ha fatto il botto. C’è poco da dire. Codemasters si è superata con un gioco che ha rispettato le richieste e le aspettative di fan più appassionati. Con Dirt Rally ti puoi misurare con le auto che hanno fatto la storia del rally, dalle più famose dagli anni ’60 alle più recenti WRC (escluse, ovviamente, le WRC plus 2017). Puoi giocare sia rally singoli e campionati che procedere con il sistema di carriera nel quale devi accumulare risorse per poter acquistare man mano più auto e gli ingegneri migliori, scalando i vari livelli di difficoltà. Come ormai tutti i giochi di racing anche Dirt Rally ha un suo sistema di multiplayer online con il quale puoi sfidare altri utenti da tutto il mondo.
Non solo rally, con Dirt puoi dilettarti anche nel Rallycross e nella celebre cronoscalata di Pykes Peak, fedelmente rappresentata in tutti i suoi 19,99 km di lunghezza.

Cosa va

Dirt Rally è considerato il miglior gioco in circolazione dal punto di vista simulativo. Sia la guida, sia le prove sono quelle in assoluto più corrispondenti alla realtà tra i giochi in circolazione.
Con Dirt Rally inoltre hai a disposizione un parco auto ben nutrito che abbraccia tutte le fasi della storia rallyistica, dagli anni ’60 ai giorni nostri. Il sistema di settaggio dell’auto è inoltre molto avanzato, per la gioia degli appassionati del genere.
La presenza di altre due discipline come l’Hillclimb e il Rallycross ne fa un gioco ancora più variegato.

Cosa non va

Nonostante siano presenti un considerevole numero di prove, lunghe fino a 16 km, si gareggia in soli sei paesi: Montecarlo, Finlandia, Galles, Grecia, Svezia e Germania.
Non ci sono le licenze per gareggiare con le auto e i piloti attuali.
Essendo il titolo più simulativo la guida con il pad ne risente un po’, in favore di quella con il volante.

Per chi è consigliato

Non prendetevi Dirt Rally se volete giocare per rilassarvi o sfogare lo stress accumulato durante la giornata perché spesso avrete l’effetto contrario. Nonostante ciò la soddisfazione in caso di vittoria è impagabile e non la proverete con gli altri due giochi.
Dirt Rally è consigliato per i fan più appassionati di rally perché ne rispetta maggiormente la vera natura.

 

Sebastièn Loeb Rally Evo

E’ un titolo che è stato molto atteso nella scena video ludica rallystica. Infatti sembrerebbe avere le giuste carte per contrastare DiRT Rally. Quello che fa storcere il naso è la casa di sviluppo: Milestone. Dopo lo sviluppo di WRC 4 e il conseguente divorzio con la serie ufficiale, si sono lanciati in questa nuova avventura con il pilota “cannibale”. Le speranze iniziali non sono delle migliori, ma ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. All’orizzonte non si vede un secondo titolo di questa saga, ma speriamo che arrivi presto dalla casa italiana. Vediamo insieme se sono riusciti a contrastare il predominio Codemasters.

Cosa va

L’ottima varietà di auto, dalle più recenti a quelle storiche, mischiata ad un buon comparto tracciati è già un punto a favore. La modalità carriera è simile ai titoli di Forza Motorsport, dove il giocatore deve acquisire soldi attraverso le gare per acquistare nuove macchine con indici di prestazioni superiori. A se stante la modalità “Loeb”; infatti ci si può mettere al volante dei bolidi guidati da Sebastièn nella sua carriera, ma senza benefici alla propria progressione nel gioco. L’inserimento di Pikes Peak e Rallycross è sicuramente ben accolto. Buono il sistema sonoro, e anche il comportamento delle vetture su asfalto. Chiude la cornice la possibilità di assettare l’auto come meglio si adatta alla nostra guida.

Cosa non va

I punti critici ci sono, ma posso essere limati con il tempo. Per iniziare il dettaglio degli sfondi delle prove speciale non è dei migliori, ma è una pecca che si può per ora tralasciare visto che è il primo titolo di questa serie. Criticità più grave sta nella fisica di guida: su fondi, come neve o ghiaia, la macchina si comporta come se “fluttuasse” su terreno stesso. Si può leggermente ovviare con un volante dotato di force feedback, ma il problema rimane comunque molto accentuato. Il multiplayer ci da possibilità di gareggiare contro altri utenti in gare Rallycross oppure battere il loro tempo in determinate speciali; piuttosto scarno e il fantasma da battere sulla prova speciale, quando si è troppo vicini, oscura la visuale facendo sbattere rovinosamente.

Per chi è consigliato

Se volete qualcosa di alternativo a DirT Rally, andate sul sicuro. Come quest’ultimo, è più godibile con un buon volante, ma ci si può divertire anche con il joypad. Se siete rookie in questo settore di videogame, e arrivate da una scena più arcade, questa è la scelta iniziale migliore, anche se il prodotto concorrente dà possibilità di ambientarsi nella scena simulativa. Inoltre, per i fan di Sebastièn Loeb, è un’ottima possibilità per guidare la sua 208 Pikes Peak.

 

WRC 6

WRC 6 è il gioco di rally con licenza FIA ufficiale. Esce appena un anno dopo il suo predecessore, WRC 5, che, diciamocelo, è stata una grande delusione: un gioco da bocciare sotto tutti i punti di vista: lontananza dalla realtà, fisica discutibile, grafica da rivedere e giocabilità da pollice verso.
A distanza di un solo anno, le aspettative per il sesto numero della serie WRC erano piuttosto basse ma Kylotonn games ha stupito tutti con un gioco che risolve tante delle lacune del precedente. Le strade non sono più esagereatamente larghe e le prove sono molto più simili alla realtà, riprendendo talvolta i più celebri passaggi dei rally del mondiale. Anche la fisica è decisamente migliorata (ma ancora lontano da Dirt) mentre rimane praticamente uguale la struttura del gioco con le funzionalità carriera, campionato, partita rapida e le sfide multiplayer online.

Cosa va

Con WRC 6 corri in 14 rally diversi, ognuno per ogni round del mondiale e puoi usare tutte le auto che hanno gareggiato nel WRC 2016, con i nomi veri dei piloti e le livree ufficiali dei vari team. La guidabilità è ottima anche con il pad e il gioco si presenta con il giusto equilibrio tra le esigenze dei fan più appassionati e quelli più “casual”. Segnaliamo inoltre, per chi fosse interessato, la possibilità di sfide splitscreen in locale.

Cosa non va

Nonostante gli evidenti miglioramenti alcuni problemi di fondo delle precedenti edizioni rimangono: i tempi della IA sono quantomeno discutibili, le funzionalità multiplayer online un po’ ridotte, da rivedere il tempismo del navigatore in talune prove. Decisamente fastidioso il sistema di penalità che punisce troppo severamente alcuni tagli di strada (o addirittura allunghi) o se si va addosso al pubblico, spesso posizionato malissimo.
Nel tutorial iniziale la parola rally viene pronunciata “ralli”, con la a. Non si può sentire.

Per chi è consigliato

WRC 6 è consigliato agli appassionati del mondiale che potranno guidare direttamente le auto dei loro beniamini. E’ inoltre il titolo ideale per coloro che non cercano la simulazione pura ma nemmeno l’arcade più esagerato. WRC 6 infatti, cerca di proporsi sia ai fan più appassionati che a coloro che non masticano rally tutti i giorni. E al netto di alcuni problemi ancora da risolvere, riesce nel suo intento.

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