La FIA ed il WRC promoter stanno discutendo la possibilità di portare il mondiale a 16 eventi, di cui 8 in Europa e 8 nel resto del Mondo, per coprire un bacino d’utenza sempre più ampio ed aumentare il numero di persone che potranno godere delle evoluzioni dei piloti partecipanti alla kermesse iridata.

Un rally desertico e il ritorno in Africa, questo il piano del promoter nel breve termine, ma anche un nuovo appuntamento invernale in Nord America, il progetto Cina da completare e il rientro in calendario della Nuova Zelanda, molto cara al “kiwi” Paddon, più tante altre nazioni che sembrano interessate ad aprire le loro strade ai rally.

Queste le parole di Oliver Ciesla, promotore del WRC, rilasciate al tedesco Rallye-Magazin.de

“In America siamo già presenti in Messico e Argentina, anche il Cile è una meta interessante. Inoltre non è difficile immaginare un Rally invernale in Nord America, in Michigan o in Canada ad esempio.”

La Nuova Zelanda è pronta ad ospitare di nuovo una tappa del mondiale, così come la Cina resta un obiettivo primario, che può essere concretizzato nei prossimi 2-3 anni; le alternative possono essere Giappone e Korea, non solo perchè ci sono delle case produttrici coinvolte nel WRC (Hyundai NdR)”

E’ stato presentato un progetto per il ritorno di un Safari-Rally in Kenya (la cui ultima edizione valevole per l’iride si disputò nel 2002 con vittoria del compianto Colin McRae su Ford Focus WRC) così come un Rally desertico nel Medio-Oriente. Ma anche India, Turchia e Russia potrebbero essere mete coinvolte. 4 Rally in America, 4 in Asia-Oceania e 8 Rally in Europa-Africa, questo è il nostro obiettivo” conclude Ciesla.

PIU GARE, PIU’ COSTI: FORMAT DI GARA RIVISTI?– Più appuntamenti significa ovviamente un ulteriore sforzo economico per i team, soprattutto per le squadre e piloti privati che molte volte saltano gli eventi oltreoceano a causa delle alte spese, sostenibili totalmente solo dagli ufficiali. Come risolvere questo problema? Al vaglio è quindi una revisione del format dei week-end di gara che potrebbero essere ulteriormente accorciati, sicuramente una notizia che non piacerà ai nostalgici. “Stiamo verificando cosa è possibile fare, ma per il momento non sembra il caso.” ammette il WRC Promoter.

Un’opzione che però sta valutando anche la FIA che secondo le parole di Jarmo Mahonen avrebbe proposto il taglio dello shakedown, al quale non è mancata la replica immediata di Ciesla: “I team, gli organizzatori e i media vogliono lo shakedown. Questa proposta non avrà futuro anche perchè non permette un taglio enorme di spesa”.

Nuove gare, tante idee e un occhio al portafoglio; Il WRC sembra un cantiere aperto in continua evoluzione. L’unico dubbio che ci poniamo è: per quanto sia fantastico vedere i piloti del mondiale impegnati in ogni angolo del Mondo, ha davvero senso rischiare di avere gare più corte e con elenchi stile-Messico aventi 30 equipaggi al via? A voi le considerazioni.

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