Con i se e con i ma la storia non si fa, diceva un vecchio detto. Possiamo immaginare l’utilizzo di questa frase in un milione di contesti, anche applicato al nostro amato sport, soprattutto in questa prima fase di un mondiale 2017 che ha visto stravolti gli equilibri ai quali eravamo abituati dal 2013 fino all’anno scorso.

CON I SE… – Non è difficile entrare nella testa dell’incupito Sebastien Ogier dell’ultimo periodo; ce lo immaginiamo ripetere nella sua testa “ah, SE Volkswagen non si fosse ritirata..“. E’ oltremodo facile pensare ad un Thierry Neuville contento per i due trionfi in Corsica e Argentina ma storcere un pò il naso pensando “ah, SE non avessi sbagliato a Montecarlo e in Svezia…“. In casa Citroen il colore rosso più che la passione ricorda il sangue ferito delle C3 WRC maltrattate da Kris Meeke “ah, SE avessi concesso quel test a Ogier…“, si chiederà Yves Matton durante le notti insonni di questo primo scorcio di stagione.

CON I MA… – La realtà è invece come sappiamo diversa. Ogier è costretto a rincorrere senza avere a disposizione quella superiorità (o almeno, parità) di mezzo per contrastare gli avversari; il francese è consapevole della scelta fatta, MA si aspettava forse qualcosa di meglio, abituato com’era alla precisione teutonica e ad un team costruito intorno a lui, piuttosto che ad uno straordinario e strepitoso “servizio clienti” messo in piedi da quel Malcolm Wilson che se non esistesse bisognerebbe inventarlo. Per Thierry i dubbi sono sicuramente più dolci, visto che il gap con la vetta della classifica piloti si è assottigliato. MA aver buttato via i primi due appuntamenti per degli errori potrebbero pesare come macigni al termine della stagione più imprevedibile degli ultimi anni. Per Matton l’orgoglio del marchio ha un pò tarpato le ali alle ambizioni del Double Chevron, fiduciosi (forse troppo) nella buona vena del Meeke versione 2016, MA senza fare i conti con la pressione e l’obbligo di fare bene che hanno fatto perdere la bussola al britannico ed allo stesso tempo proseguire la guerra fredda con il figliol prodigo 4 volte Campione del Mondo.

Escludendo dal discorso per il momento Toyota, che è andata sicuramente oltre ogni più rosea aspettativa MA cantiere aperto per questa prima stagione, a conti fatti sembra proprio Hyundai ad essere messa meglio rispetto alla concorrenza, tanto da cominciare a far mormorare nel parco assistenza il rischio di un possibile nuovo dominio incontrastato simile alle epopee Citroen e Volkswagen che hanno caratterizzato l’ultimo decennio del WRC, soprattutto SE andasse in porto l’affaire-Mikkelsen.

Nonostante le dichiarazioni di facciata, le parti si piacciono. Alzenau potrebbe mettere sotto contratto un pilota abituato al palcoscenico mondiale, portatore di punti e delicato sulle carrozzerie. La paura degli avversari nasce dal fatto che, con Neuville, Sordo e Paddon ancora sotto contratto, Andreas sarebbe un valore aggiunto più che sostituto di uno dei due (escludiamo Neuville al momento per ovvie ragioni).

Su Autosport, David Evans ha raccolto alcune opinioni da una fonte del WRC, secondo la quale “l’essere usciti da anni di assoluto dominio da parte di un solo marchio è stata una cosa molto positiva. Con l’ingaggio di Mikkelsen in Hyundai però è facile che si possa tornare alla situazione delle annate precedenti, perchè ci sono tanti piloti pronti a fare il grande salto nel WRC ma pochi già competitivi ai massimi livelli. Per le altre squadre la situazione potrebbe farsi davvero complicata”.

Alain Penasse ha inoltre aggiunto che “Mikkelsen è un pilota che interessa quasi a tutti. Fatta salva M-Sport avente una line-up già competitiva con Ogier e Tanak (più Evans), Citroen ha Meeke in scadenza di contratto mentre Toyota ha il solo Latvala di realmente competitivo. Come vedete, non siamo gli unici a pensare al norvegese, ma sono certo che se dovesse correre con noi, lo farà su una quarta Hyundai I20 Coupè WRC; abbiamo già schierato in passato quattro vetture e stiamo considerando questa ipotesi”.

Parole che spaventano gli altri competitor e ci fanno chiedere: davvero se Mikkelsen corresse per Hyundai si correrebbe il rischio di rivedere dei campionati a senso unico?

A voi la parola.

 

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