© Alessandro Biancucci

Ci siamo. Anche quest’anno il Rally Italia Sardegna è pronto a regalarci quello spettacolo unico che le strade del nord dell’isola ci riservano da ormai 13 anni.
Il discorso è sempre lo stesso, le stradine sono maledettamente strette, maledettamente scivolose, le pietre disseminate nel percorso e portate fuori dai primi passaggi diventano potenziali trappole e i pneumatici non tardano a consumarsi. La sfida è tra le più dure dell’intero mondiale.

Il filo che intercorre tra un ritmo che garantisce il controllo orario a fine prova e quello che assicura competitività è fine, impercettibile, improbabile delle volte, e quando si spezza il prezzo da pagare è sempre caro, carissimo. E’ per questo che il rally sardo ha sempre mietuto tante vittime, senza risparmiare nemmeno quelle più illustri.

Quante volte, prima di ogni rally abbiamo sentito i piloti dire “in questo evento non ci sono margini per gli errori”? Vale un po’ per tutti, stiamo pur sempre parlando di rally, ma per il quello sardo vale di più. Basta guardare le classifiche finali, il vincitore della WRC2 non è decimo o undicesimo assoluto come accade abitualmente, qui da noi spesso è settimo o ottavo.

E poi c’è chi lo guarda e lo segue, e a seconda di quale lato di strada sceglie, “l’inferno di polvere” se lo becca pure lui, ma che emozione vedere quella cosa lanciata oltre l’ordinario e tenuta in strada per questione di centimetri…
Spesso andare a vedere il Rally Sardegna non presuppone necessariamente la preparazione di un itinerario. Ovunque vai ci sono bei posti. Questo assunto, se quest’anno risulta un po’ forzato per le prove di venerdì, è sicuramente attendibile se si considerano le prove al parco eolico, quelle del sabato, e le ultime prove della domenica, con la caratteristica Power Stage all’Argentiera.

E il Rally Italia Sardegna è bello anche vederlo da casa perché anche quest’anno i colpi di scena non mancheranno, ci potete scommettere. Noi di rally.it ci saremo per viverlo con voi. Pronti per fare un passaggio in questo girone maledetto dell’inferno di polvere. Ajò.

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