Francia, Abreschviller precisamente, uggiosa giornata estiva. Una manna dal cielo per chi ha sofferto il caldo africano dei giorni scorsi, un pugno in un occhio per i vacanzieri costretti a mollare lettino e spiaggia a causa del brutto tempo. Tutto normale, se non fosse per il movimento creatosi attorno ad un tratto di strada di otto kilometri chiuso al traffico.

CURIOSITA’ e SPERANZADue i protagonisti del racconto: da una parte la coppia dei rally per eccellenza, Sebastien Loeb e Daniel Elena, curiosi di capire quanto il loro mondo sia cambiato in questi due anni senza il re; trattamento da “ufficiali con tute nuove di zecca e tecnici a loro completa disposizione. Anche la macchina è tutta nuova, quella Citroen C3 WRC primo progetto curato senza la sua supervisione. Meglio farsi coccolare, non si sa mai che tornasse la voglia di correre sul serio.

Dall’altra parte Yves Matton ed il Team Citroen che, celato dietro alla pura curiosità per le nuove WRC del nove volte Campione del Mondo, cerca le risposte a quelle domande che da nove gare a questa parte continua a porsi: cosa c’è che non va in questa vettura? Dove possiamo lavorare per migliorare?

Alle ore 8.53 di ieri comincia l’avventura: controllo gomme, casco in testa, stesura note e si parte. Trecento kilometri in un giorno, la durata di un rally intero più o meno. Saranno bastati al cannibale per saziare la sua voglia di rally e al Double-Chevron per colmare le proprie lacune?

Dopo il video del test di ieri, lasciamo la parola al diretto interessato, Seb Loeb.

Non è stato semplice all’inizio, anche per il tempo. Questa vettura mi è parsa molto più nervosa e viva rispetto a quelle della precedente generazione. La nostra preoccupazione iniziale era quella di non uscire di strada. La macchina reagisce in una maniera più brutale rispetto al passato ed è necessario apprendere tutto ciò in fretta. Col passare delle ore il tempo è migliorato e su asfalto secco la macchina mi è sembrata davvero veloce“.

Sono partito per scoprire il reale potenziale di queste nuove vetture. Il motore è la prima sostanziale differenza rispetto al passato, così come il carico aerodinamico che ti permette di raggiungere velocità in curva impensabili rispetto ad esempio alla DS3 WRC. Non mi aspettavo un cambiamento così radicale“.

Il primo incontro Loeb-C3 WRC ha aiutato gli ingegneri ad avere delle indicazioni sulla vettura e su cosa si può migliorare?

Eravamo qui per lavorare ma anche per divertirci. Ovviamente se la macchina risponde come voglio le due cose combaciano. All’inizio sul bagnato ho scoperto due o tre difetti che mi hanno molto infastidito, per cui abbiamo cercato di lavorare su queste pecche sfruttando la mia esperienza per migliorare la macchina. In condizioni di bagnato è difficile trovare il limite con questa vettura sulle alte velocità, ma sull’asfalto secco è davvero un missile!

Nonostante la mancanza di adrenalina data dalla competizione vera, riesci comunque a trovare le motivazioni durante una sessione di test?

Fare kilometri e kilometri di test non è una delle cose più eccitanti, ma se ci sono delle cose nuove da scoprire e provare girandoci per sessioni di circa settanta kilometri anzichè quindici, è divertente! Non è mia intenzione fare test per tutto l’anno, ma una volta ogni tanto perchè no?

Proverai la C3 WRC anche sulla terra?

L’idea iniziale era quella” – dice Matton. “Tutto è possibile” – gli fa eco Loeb. “Per adesso non ne abbiamo ancora parlato bene e non c’è nulla di ancora definito

A 43 anni suonati, ti senti ancora competitivo e pronto per un possibile rientro nel WRC?

Quando sono al volante, ho la sensazione che nulla sia cambiato e che sono ancora molto veloce. Dopo di chè, si vedrà…

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