Il campionato italiano Rally è giunto alle sue battute finali, saranno infatti Roma Capitale e Due Valli a chiudere il CIR 2017.
La situazione attuale potrebbe addirittura decretare un vincitore nella gara capitolina, la classifica attuale dice: Andreucci (Peugeot) 73.5 punti segue Campedelli (Ford) con 58 e Scandola (Skoda) a 57.
Abbiamo contattato Simone Campedelli, che cercherà in tutti i modi di allungare la serie e giocarsi il tutto per tutto nella gara veronese. Simone analizza il campionato, la soddisfazione è velata dal rammarico di non essere in un team “ufficiale” che garantirebbe più test ed ore in “ufficio”, in questo caso la vettura, potendo competere ad armi pari con gli avversari.
Battere Peugeot sembrerebbe difficile la coppia “Ucci”-Rovanpera si è dimostrata quasi una corazzata, tanto su asfalto quanto su sterrato, con il campione toscano che vuole il decimo titolo.

– Ciao Simone e grazie per la disponibilità dei tre in lotta per il titolo forse sei quello che conosce meno la gara romana e l’unico risultato per aprire il campionato è vincere, sarà una gara tutta all’attacco o valuterai tappa per tappa?
“Ciao Rally.it, la gara di Roma la conosco più o meno quanto i miei avversari magari qualcosina in meno ma quest’anno ci sarà una tappa completamente nuova, non credo l’abbiano mai fatta i miei avversari, per cui partiamo più o meno dalla stessa posizione per conoscenza strade. E’ chiaro che dobbiamo mettere le ruote davanti e cercare di fare il massimo senza tralasciare il mio obiettivo, in primis che mi voglio divertire e fare tutto quello che riesco, ed è chiaro che cercherò l’obiettivo massimo che è quello che cerchiamo di fare in tutte le gare a volte ci riusciamo a volte no ma sono assolutamente d’accordo con Voi. Poi bisognerà, eventualmente, vedere che piega prenderà la gara. In una gara di 200 km bisognerà alternare velocità ma anche condotta di gara“.

-Gara lunga, anche grazie al campionato europeo, sarà uno stimolo confrontarsi con piloti Internazionali, nonostante due classifiche separate?
“Per quanto riguarda la gara solo in termini di chilometraggio. Non riesco a capire e me lo dovranno spiegare per quale motivo partecipiamo ad una gara di campionato europeo, con lo stesso chilometraggio al metro ma non siamo in lotta per la classifica generale e quindi non compariremo neanche in quello che potrebbe essere un eventuale podio. Secondo me sarebbe stato molto più semplice creare una gara, come il Sanremo IRC, dove una volta pagata la tassa d’iscrizione eri in gara. Questo avrebbe rimescolato tanto le carte perchè sicuramente il livello dell’Europeo è alto, ci sono degli outsider che possono fare la differenza e avrebbero potuto comunque portar via punti importanti. Non vedo perchè nell’italiano se arriva uno non iscritto può portar via punti, una volta che arrivano un pò di europei, che potrebbero potenzialmente portar via punti, invece risultano “trasparenti”. Direi che c’è un due pesi e due misure di gestire il regolamento durante l’arco del campionato“.

– Oltre 200 km di speciali, una volta era normale, ora un pò meno, preferisci le gare “toste”? In generale ti piace la gara di Roma, quest’anno rivista quasi completamente?
“La gara mi piace molto, è una gara dove c’è tanto da guidare perchè alterna tratti misti larghi ad altri più lenti e guidati e quindi è una gara dove la traiettorie la faranno da padrone.Si tornerà ad avere anche un discorso di gestione gomme, con prove da 32 km dipenderà molto anche dalle temperature ed anche dal meteo magari ci si potrebbe trovare anche con una gomma non perfetta dove andrà gestita l’usura e chiaramente, come sempre accade, le gare lunghe portano più incognite e quindi questo sarà bello e rimescolerà un poco le carte se non ci saranno condizioni stabili meteorologiche”.

– In questo 2017 una stagione comunque positiva, cosa ti è mancato o cosa non rifaresti?
“In questo 2017 mi è mancata una squadra ufficiale di supporto. Siamo assolutamente consapevoli d’avere un grande team alle spalle con risorse economiche da privati di lusso ma pur sempre privati. Ci confrontiamo con due squadre ufficiali (Peugeot e Skoda n.d.r.), contro un costruttore di gomme come Pirelli che appoggia totalmente una squadra ufficiale come Peugeot, che è un riferimento da un decennio in Italia, è quella che vince sempre, contro avversari molto forti. In sostanza ci manca la possibilità di stare in macchina quanto stanno loro. Io ad oggi ho fatto 135 km di test per tutto il campionato e sfido i miei avversari ad averne fatti così pochi. In più non dimentichiamo che le altre vetture sono competitive quanto la nostra. La Skoda è una macchina vincente e lo sta dimostrando in tutto il mondo, Peugeot nonostante abbia questo alone di vettura più datata, in realtà dimostra sull’asfalto con Andreucci di essere la vettura di riferimento ed il giovane Rovanpera ha dimostrato che la vettura è altrettanto competitiva sulla terra, quindi andiamo contro avversari molto preparati e molto forti. Questo rende tutto ancor più bello soprattutto in caso di risultati positivi”.

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