Sebastien Loeb ci prende gusto. Magari non lo ammette apertamente, ma forse ci sta pensando veramente a ritornare al suo primo amore, dopo alterne fortune in altre discipline dove, a differenza dei rally, non ha fatto la differenza.

Rimettersi in gioco a 43 anni e a pancia piena (anche se solo part-time), visto il filotto di titoli mondiali già in bacheca, sarebbe una mossa importante e significativa per Citroen soprattutto a livello mediatico, visto lo spessore del personaggio. Ma davvero un flashback nel passato seppur glorioso può essere la soluzione a tutti i mali per una casa rimasta impantanata e non poco nell’anno della rivoluzione WRC?

Certo, l’esperienza in fatto di sviluppo è indiscutibile e, come abbiamo già spiegato in passato, quella di Citroen è sembrata una “preghiera” nei confronti dell’alsaziano per trovare i difetti di una vettura che, sulla carta, doveva essere l’autentica mattatrice del 2017, ma che in realtà (e non solo per demeriti strettamente suoi) ha raccolto meno di quanto seminato.

Dopo aver esordito in condizioni miste su asfalto, Loeb nella giornata di oggi ha provato la vettura anche su terra. Il test aveva una certa importanza per entrambe le parti: Matton spera finalmente di aver trovato il bandolo della matassa utile a risolvere i cronici problemi della C3, mentre Loeb cerca risposte alla domanda che può risvegliare la fantasia di milioni di tifosi. Posso ritornare? E se si, sarei competitivo?

Ho percorso tanti kilometri su una superficie asciutta alternando sezioni tecniche a sezioni veloci. Le sensazioni sono buone ed è stato bello scoprire la C3 su terra. Mi sono sentito a mio agio sulla macchina, ero veramente curioso di capire se ero in grado di guidarla su terra e guidarla bene” – le prime parole del nove volte Campione del Mondo.

Fin da subito ho avuto un ottimo feeling e la cosa mi ha sorpreso, anche se non ho molti termini di paragone con questa generazione di auto, infatti non posso dire a che livello siamo rispetto ai nostri competitor” – prosegue Loeb.

Il problema principale sembra essere il grip al posteriore: “Nelle sezioni tecniche e lente la vettura è facile da guidare. Nel veloce invece sento una mancanza di grip al posteriore. Stiamo lavorando in questa direzione per trovare una soluzione. Nel complesso, la vettura è OK“.

A questo punto, arriva la fatidica domanda: Hai preso una decisione? Ti rivedremo nel WRC?

Nulla è ancora deciso. Dobbiamo pensare giorno per giorno“.

Loeb lascia ora in mano la vettura ai tre piloti che competeranno in Catalunya (Meeke, Lefebvre e Al Qassimi) e torna a sfogliare la margherita. WRC si o WRC no? Questo è il dilemma…e non vediamo l’ora di conoscerne la risposta.

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