Tante parole, tante speculazioni. Tanta voglia di rivalsa da parte degli avversari, tanta voglia per i galletti francesi di ritornare al vertice. Tanta voglia di portare a casa l’unico che veramente potrebbe fare la differenza: Sebastien Ogier.

In Inghilterra qualcuno però non è dello stesso avviso, o meglio, in perfetto aplomb britannico, avrà letto tutte queste voci ma mantiene il basso profilo. Se ne sta in disparte e lavora nell’ombra nel tentativo di regalarsi un altro “best Christmas ever, magari con due coppe in più in bacheca (Neuville e Hyundai permettendo), magari con ancora il pilota più forte alle sue dipendenze.

Sarebbe bello entrare almeno per un attimo nella testa di Sir. Malcolm Wilson mentre sta leggendo le notizie che danno M-Sport depredata dei suoi talenti: Ogier che fa pace con Citroen e torna all’ovile, Ott Tanak che accetta di convertire le sterline in yen e accasarsi in Toyota. Difficile dirsi addio, ancora di più quando le cose funzionano e rischi di diventare uno dei primi team privati nella storia a vincere il campionato costruttori e quella corona piloti che per tanti anni e con tanti campioni si è cercato di conquistare.

Lo sapeva lo “Zio”: o la va o la spacca. E’ l’occasione della vita, sfruttare le disgrazie altrui per tentare di raggiungere quel sogno. Dura accettare per una vita intera l’etichetta di perdente di successo, tante volte abbiamo sentito dire che “se non ci fosse lui il WRC sarebbe già sepolto”, quel manager talentuoso capace di creare dei veri capolavori ingenieristici nella sua fabbrica ma costretto sempre e comunque a vedere gli altri portare a casa i titoli. Dopo un po’ uno si stufa e allora si prende il rischio, si rimette in gioco e per una volta lancia il cuore oltre l’ostacolo chiamato portafoglio. Cominciamo a vincere o almeno proviamoci, poi vedremo. Magari qualcuno decide di rientrare in maniera ufficiale nel WRC, così da poter continuare a sognare.

Lo sapeva Ogier: senza VW non si domina più. Legarsi a Wilson era la soluzione migliore nel periodo peggiore. A 34 anni non si può più correre il rischio di un anno sabbatico e con il regolamento WRC in continua evoluzione è meglio correre che rimanere in disparte perché l’abitudine a certe dinamiche può venire meno (le prime gare di Mikkelsen in questa stagione insegnano). Il francese però è anche consapevole che se continuerà la sua incetta di titoli deve ringraziare Wilson tanto quanto Malcolm deve ringraziare lui. Tutto bello, fino a che l’ambizione personale non ci mette lo zampino. Se Ogier vuole continuare in M-Sport, lo vuole fare nelle migliori condizioni possibili, come giusto che sia per un (quasi) 5 volte Campione del Mondo, altrimenti grazie e arrivederci.

Wilson allora ci prova a non mettere la parola fine. Secondo i media britannici, nel weekend c’è stato un contatto tra M-Sport e i vertici dell’Ovale Blu. Il padre-padrone M-Sport ha mostrato ai vertici Ford i risultati sportivi ottenuti dalla sua squadra in questa stagione che vede Ogier comandare la classifica e Tanak ancora in lotta per il titolo mondiale, nel tentativo di far riallacciare quel filo che si era sciolto a fine 2012 e rivedere di nuovo Ford impegnata ufficialmente nel WRC, prerogativa imprescindibile se si vuole mantenere inalterato l’equilibrio creatosi quest’anno.

Un modus-operandi diametralmente opposto a quello di Citroen, gli antagonisti in questa vicenda. A suon di parole ed interviste Matton ha più volte sottolineato come le trattative con Ogier sono in corso, mentre Wilson cerca di lavorare nei coni d’ombra un po’ come ha fatto a Novembre dell’anno scorso dopo il clamoroso ritiro di Volkswagen. Sappiamo tutti come finì e sappiamo come entrambe le parti vorrebbero che finisse ora.
Dopo il Catalunya molte cose saranno decisamente più chiare. Qualcuno resterà deluso, ma qualcun’altro si regalerà un bel Natale.

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