hannes Tõnisson esperto meteo di Tanak per M-Sport Rally

Li sentiamo spesso i piloti a fine gara fare una lista di persone da ringraziare. Insistono tanto e spesso con la parola “team”. E hanno ragione, tutto il motorsport, e il rally in particolare, si basa sulla capacità di lavorare insieme e sullo spirito di squadra, che se non può sostituire il talento di guida, è uno strumento fondamentale per valorizzarlo, per poterlo mettere in strada nel modo più efficace possibile.
D’altronde l’uomo nasce e si evolve organizzandosi in comunità, la collaborazione con i nostri simili per il raggiungimento di obiettivi ce l’abbiamo nel sangue, e ciò conta sia dal punto di vista macro (società, civiltà, gruppi sociali), sia micro (in questo caso un team di un motorsport). Ma stiamo divagando.
Tornando a noi, c’è una figura, nel mondo rally, di cui non si parla abbastanza, oseremmo dire che non se ne parla mai. Forse perché solo i top team possono contare su di essa, e quindi non è molto diffusa, forse perché sbagliamo a non farlo: si tratta dell’esperto meteo.

Alcuni di noi, da profani, potrebbero pensare che sia sufficiente andare nel sito web specializzato, guardare se c’è la nuvoletta o no e scegliere i pneumatici di conseguenza. Ma nel WRC nulla viene lasciato al caso, ecco allora che Ott Tanak, il venerdì del rally di Germania, di prima mattina ha preso il suo cellulare e ha digitato il numero di tale Hannes Tõnisson, estone anche lui, fidato collaboratore meteo dal 2011: Ci sono dei pneumatici da scegliere per la mattina e un setup da regolare. “Che si fa?”

E’ così che è iniziato un rally impegnativo, sia per Tanak che per lo stesso Tõnisson: per gli esperti meteo, ha dichiarato Hannes, “il rally Germania è storicamente molto difficile“. “Il venerdì mattina ho un pochino sovrastimato la possibilità di pioggia e optato per un approccio conservativo nella scelta dei pneumatici. Ciò è comunque stato un bene, perché piloti con pneumatici meno sicuri e setup più azzardati hanno poi perso diverso tempo.” Mikkelsen, per fare un esempio era uno di questi “e ha guadagnato molto all’ultima prova della mattina a causa dell’incidente di Sordo che ha permesso alla strada, col tempo, di asciugarsi.

Poi è arrivato il pomeriggio… “I modelli mostravano che la pioggia sarebbe calata ma a quel punto ho smesso di usare i modelli e ho preferito seguire lo sviluppo delle nuvole di pioggia dai radar in real-time. Lì ho notato che la velocità del fronte di pioggia stava rallentando, il che avrebbe significato pioggia forte per un bel po’ di tempo.

Ho quindi mandato un ultimo aggiornamento sulle condizioni consigliando almeno due pneumatici da pioggia estrema almeno per la prima prova, dopo di che il tempo si sarebbe rasserenato nuovamente ma per fortuna non sono io quello che guida e Ott ha trovato una soluzione completamente nuova, che non avevo mai visto prima: 3+3 (dove si intende 3 pneumatici da pioggia e 3 da asciutto ndr). Tutto andò come prospettato e la pioggia ha smesso 10 minuti dopo rispetto a quanto avevo previsto.

Ma anche durante la seconda tappa il lavoro di Tõnisson ha continuato senza sosta, e questa volta ha fatto davvero la differenza, anche se… non aveva dormito molto. 

“La sera del venerdì era davvero stanco perché avevo dormito 2 ore in due notti. Quindi ho dormito un altro paio d’ore nel pomeriggio e mi sono svegliato alle 2 di notte per completare le previsioni per sabato, per poi di riaddormentarmi di nuovo.
Sabato pareva abbastanza facile, con qualche rischio di pioggia la sera. Ho anche notato che nella regione di Baumholder, dove si disputavano le prove, aveva preso molta meno pioggia il venerdì, quindi la mescola dura con strade molto abrasive era la soluzione più logica. Ma non so perché Citroen e Hyundai hanno scelto differentemente.
Io so che tutti i team usano “MeteoFrance” e questa volta vi erano differenti opinioni in conflitto tra di loro, altri portali prevedevano pioggia alle 16 e per l’ultimo loop di prove, un’eventualità che temevo molto.”
Ma qui Hannes non si è perso d’animo.
“Ho guardato i dati degli anni precedenti di questa regione e ho provato io stesso a ricordare cos’era successo prima. Basandomi su ciò ho concluso che le nuvole si stavano sfilando e che la pioggia non avrebbe raggiunto le prove. 
E’ stato difficile spiegare ad M-Sport tutto il ragionamento che ho fatto nella mia testa per arrivare a questa decisione, in quanto non ho usato nessun “modello”, ma è stato più facile spiegarlo a Ott. Lui poi mi ha chiesto “soft o hard?” e mi ha dato 10 minuti per rispondere. Dopo 8 minuti avevo la mia risposta: “hard”. Alla fine non c’è stata nessuna pioggia. E’ andata bene.”

La domenica Hannes ha continuato il suo lavoro, così come Tanak e Jarveoja, che, grazie al loro “team” e al loro indubbio talento, sono riusciti a portare a casa la vittoria.
Per Hannes è stato un weekend intenso: “Ho contato che ci siamo mandati 79 SMS durante il rally, più alcune chiamate al telefono e due e-mail al giorno!”
Dopo questi numeri e questo racconto sarà più difficile continuare a ignorare la figura del meteorologo, non credete?

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