La stagione rallystica si è ormai conclusa e Natale è alle porte. Abbiamo deciso di mettere da parte un attimo i rumors sul prossimo Monte-Carlo oppure le notizie sul CIR per indossare il costume di Babbo Natale e “consigliarvi” qualche idea per i vostri regali, e non solo.

L’ARTE DELLA PIROGRAFIA – Anche qui in redazione abbiamo deciso di farci un regalo un pò diverso dal solito. Eravamo alla ricerca di qualcosa di particolare che si discostasse in maniera netta dalle solite foto incorniciate ma che fosse allo stesso tempo vicino alla nostra più grande passione. La preferenza è caduta su un maestro nell’arte della pirografia. Roberto Frangioni, in arte FRAMA’R, si è specializzato nella realizzazione di opere eseguite su legno mediante l’ausilio di un pirografo (che in grego significa letteralmente “scrittura con il fuoco”).

Siamo partiti in questo viaggio fornendo all’artista una nostra foto scattata durante il Rallye Monte-Carlo di quest’anno che vede impegnati Sebastien Ogier e Julien Ingrassia nelle difficili prove innevate nei dintorni di Gap.

Dopo un’attenta analisi eseguita dall’artista e molte ore di lavoro, ciò che segue è il risultato finale dei suoi sforzi: una foto trasformatasi in opera d’arte, unica nel suo genere.

 

E’ giunta l’ora quindi di lasciare la parola a Roberto, che ci spiega come è nata la sua passione e alcuni dei suoi “trucchi del mestiere”!

Per me il disegno è parte integrante della mia vita oltre ad essere una delle tante passioni che ha unito me e mio padre. Solo con lui l’ho condiviso pienamente, seduti nello stesso tavolo e creando gomito a gomito. Quando qualcuno da lassù decise che era il momento di portarmelo via, per me finì tutto,anche il disegno.

Per 12 anni non ho più disegnato, poi nacque mio figlio (anche lui, come mio padre, Frangioni Marcello..motivo per il quale i miei lavori sono firmati Frama’r) e quel bisogno di creare, così come se ne era andato (e avrei scommesso “per sempre”) pian piano tornò.  Per caso mi imbattei, poco dopo, in un filmato su Youtube dove un ragazzotto con un pirografo (come quello che poi ho comprato) stava disegnando su una tavoletta di legno uno “smile”; in quel momento mi dissi “ecco un qualcosa che cercherò di far diventare il mio lavoro“, e così andò!

Rally.it – Ci descrivi brevemente i passaggi per la realizzazione delle tue opere?

FRAMA’R – “La forma che più amo nel disegno è quella realistica alla quale cercare di aggiungere qualcosa di mio. Il lavoro parte già dalla scelta dell’immagine, che deve essere nitida; a differenza di altre tecniche, in pirografia risulta difficile cancellare un errore e questo perché lo strumento brucia il legno e per togliere una bruciatura (di qualsiasi entità) occorre grattarla con carta vetrata (per far questo però si creerà, seppur leggero, un avvallamento nel supporto che a fine lavoro si vedrà, inficiando il tutto). Quindi, visto che l’errore bisogna cercare di evitarlo, occorrerà poter veder bene un particolare per poi ricrearlo, da qui il perché della necessità di avere immagini di buon livello. Successivamente si passa alla scelta del supporto in legno.

R – Secondo quali criteri decidi il legno da utilizzare?

F – Ce ne sono tantissimi tipi e bisogna vedere che risultato finale si vuole ottenere per scegliere nel modo giusto. La pirografia, bruciando, basa tutti gli effetti sui chiaro/scuri, quindi più il supporto è chiaro (ad es.tiglio, pioppo, acero bianco) più ampia sarà la gamma di tonalità che potremo ottenere. Una volta scelto il supporto si inizia: per prima cosa impostando a matita sul supporto ligneo il soggetto da rappresentare e più particolari avrà più sarà dettagliata questa impostazione iniziale. Una volta presi i vari riferimenti non resta altro che accendere il pirografo ed iniziare a divertirsi!

R – Quanto tempo ci è voluto per la realizzazione del nostro quadro di Ogier e Ingrassia impegnati con la loro Fiesta a Monte-Carlo?

F – “Un lavoro come quello in questione mi ha occupato per circa 20 ore spalmate in diverse giornate per la necessità di avere, ogni volta, un “occhio riposato” che mi permettesse di provare a ricreare tutti i particolari dello scatto originale.”

R – Quale è stato il lavoro più particolare che ti è stato commissionato?

F – “Onestamente mi viene da ripensare ad un ragazzo che mi fece fare uno stercoraro mentre ruzzolava vicino ad un precipizio. Una pallina, abbiamo capito di cosa, con crepature che la facevano apparire come il nostro pianeta (le crepe erano i bordi dei continenti).”

Salutiamo Roberto e lo ringraziamo per quanto ci ha regalato. Se anche voi siete interessati e volete che FRAMA’R realizzi un’opera simile, non dovete fare altro che contattarlo direttamente sul sito ufficiale www.arteelba.it oppure tramite Facebook.

La foto originale (misura 30×45) affiancata all’opera (misura 60×40)

 

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